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Il procuratore generale di napoli: governare l’intelligenza artificiale con responsabilità e rispetto delle istituzioni

L’intelligenza artificiale entra in modo sempre più evidente nel campo della giustizia e della sicurezza, ma il suo impiego richiede cautela e consapevolezza. Il procuratore generale di Napoli, Aldo Policastro, ha espresso così la necessità di una gestione equilibrata della tecnologia durante un convegno tenutosi nel Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli. Le sue parole richiamano l’importanza di mantenere il controllo umano sulle decisioni, evitando rischi di automatismi che potrebbero compromettere l’equità del processo e la fiducia nei sistemi giudiziari e di sicurezza.

La riflessione etica e giuridica sull’intelligenza artificiale nella giustizia

Sono molte le opportunità che l’intelligenza artificiale offre nel campo della giustizia, ma non mancano le criticità. Policastro ha voluto mettere in luce che questa tecnologia, se non correttamente governata, rischia di compromettere principi fondamentali come la parità delle parti coinvolte in un processo. Nel sistema giudiziario, ha detto il procuratore, non si possono accettare decisioni automatiche, prive di trasparenza o non verificabili da un punto di vista umano.

Motivazioni chiare e controllo umano

La giustizia richiede sempre motivazioni chiare e verifiche puntuali. L’IA può aiutare a velocizzare alcuni passaggi, ma ogni decisione deve restare nelle mani di operatori che possano valutare tutti gli aspetti umani e legali della situazione. L’assenza di controllo umano rischia di sfociare in errori difficili da correggere e di minare la fiducia generale nella legge e nelle istituzioni. Policastro ha usato parole chiare: va evitata «ogni automatismo opaco». Serve una piena trasparenza e una motivazione esplicita per ogni scelta che l’IA possa supportare o condizionare nei processi giudiziari.

L’intelligenza artificiale come arma e difesa nella sicurezza nazionale

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella sicurezza è già concreto e in crescita. Secondo il procuratore, l’IA è diventata uno strumento cruciale nella cybersecurity e nelle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo. Permette di riconoscere schemi, monitorare reti digitali e intervenire in modo più rapido su minacce complesse e dinamiche.

Rischi e minacce connesse all’intelligenza artificiale

Ma questo stesso progresso comporta rischi evidenti. L’IA può essere impiegata dai criminali per attacchi informatici automatizzati, per diffondere informazioni false e manipolare l’opinione pubblica. L’uso di criptovalute e comunicazioni cifrate, poi, rappresenta strategie per aggirare i controlli. Policastro ha sottolineato che la criminalità si adatta molto rapidamente a questi strumenti innovativi, sviluppando nuove modalità operative che sfidano costantemente le contromisure delle istituzioni.

Ecco perché il sistema di sicurezza statale deve mantenere un passo altrettanto rapido nel capire, realizzare e aggiornare tecnologie e procedure. In caso contrario, lo Stato rischia di subire queste minacce invece di contrastarle con efficacia.

La necessità di una governance chiara e di formazione nelle istituzioni

Di fronte a questa sfida in rapida evoluzione, Policastro ha richiamato la necessità di una gestione intelligente e responsabile dell’intelligenza artificiale. Il quadro normativo deve essere chiaro e definire con precisione i limiti entro cui la tecnologia può operare, nel rispetto dei principi costituzionali che garantiscono tutela e diritti.

Lo stesso procuratore ha evidenziato la mancanza di uno sviluppo adeguato nel sistema giustizia italiano. Il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo ha riportato un ritardo significativo nell’adozione consapevole delle tecnologie digitali, una criticità che non va ripetuta ora con l’IA. Diventa quindi indispensabile una cooperazione tra le istituzioni, basata sulla condivisione delle responsabilità e sul rispetto reciproco dei ruoli.

Formazione continua e aggiornamenti

Parallelamente, si deve investire nella formazione specifica. Magistrati, forze dell’ordine, operatori della sicurezza necessitano di aggiornamenti continui per affrontare sia le potenzialità che i rischi dell’IA. Policastro ha sintetizzato il compito affidato a chi lavora in questo ambito: «sorvegliare il confine tra innovazione e legalità, fra efficienza e giustizia, tra sicurezza e libertà». Un equilibrio delicato che richiede attenzione costante e decisioni prudenti ad ogni passo.

Clarissa Abile

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