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Chieste due condanne per la morte dell’operaio caduto da otto metri nello stabilimento Ittella a prossedi

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La richiesta di condanne arriva a seguito di un tragico incidente sul lavoro avvenuto nel gennaio 2018 nello stabilimento Ittella di Prossedi. Daniele Angeletti, operaio esterno di 47 anni di Cisterna, ha perso la vita cadendo da un lucernario durante l’esecuzione di lavori di controllo. Ora, due imputati rischiano una pena per omicidio colposo, accusati di non aver garantito la sicurezza necessaria per evitare la tragedia.

I fatti dell’incidente e le prime indagini

Il 18 gennaio 2018 Daniele Angeletti stava svolgendo un’attività di manutenzione presso lo stabilimento Ittella a Prossedi. Faceva parte di un’azienda incaricata di effettuare interventi di controllo mensile sugli agenti infestanti all’interno dello stabilimento. Durante le operazioni, è precipitato da un lucernario, cadendo da un’altezza di circa otto metri, un volo che non gli ha lasciato scampo.

L’incidente ha subito scatenato un’indagine da parte della procura di Latina. Il pubblico ministero Valentina Giammaria ha coordinato l’iscrizione di due persone nel registro degli indagati, ritenute responsabili di omicidio colposo. Nel settembre 2020, il giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Cario ha disporrò il processo per i due, giudicando come ci fossero gravi carenze nella tutela della sicurezza dei lavoratori in azienda.

Gli imputati e le accuse di omicidio colposo

Le due figure coinvolte nel procedimento sono S.M., 67 anni di Cisterna, e G.B, 44enne di Vibo Valentia. Il primo è il legale rappresentante della ditta appaltatrice dei lavori di disinfestazione nello stabilimento Ittella e datore di lavoro diretto della vittima. La richiesta del pm per lui è di due anni e quattro mesi, con l’accusa di non aver adottato le misure di sicurezza necessarie per proteggere Angeletti e gli altri operai durante i lavori.

G.B. è invece amministratore unico della Ittella Itally srl, committente dei lavori. Per lui il pm ha chiesto due anni e sei mesi di reclusione. Dall’inchiesta emerge che entrambi avrebbero trascurato la responsabilità di mettere in atto tutte le disposizioni previste dalla normativa in materia di sicurezza sul lavoro, causando così il decesso dell’operaio.

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Sviluppo del processo e prossimi appuntamenti in tribunale

Il dibattimento riprenderà il 22 settembre 2025 presso il tribunale di Latina. In quella data, il collegio difensivo prenderà la parola, presentando le proprie argomentazioni in favore degli imputati. I legali difensori sono Gianni Lauretti, Orlando Mariani, Francesca Apponi, Simone Rinaldi e Domenico Volante. Hanno il compito di contestare le accuse di omicidio colposo e cercare di chiarire le responsabilità effettive di chi è coinvolto.

Ruolo della parte civile

La parte civile è rappresentata dagli avvocati Umberto Maria Malandrucco e Luigi Di Mambro, che chiedono il riconoscimento del risarcimento per la famiglia di Daniele Angeletti. Lo stato attuale del processo resta aperto, si attendono elementi sulle mancanze nella sicurezza sul lavoro e le motivazioni che hanno portato alla caduta fatale nell’impianto. Il caso resta un monito per tutte le aziende sulla necessità di rispettare le norme a tutela della salute degli operai.

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