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Cilentart fest 2025, otto comuni coinvolti per teatro, danza e musica dal 30 luglio al 13 agosto

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Nel cuore del Cilento, torna per la quinta volta il Cilentart fest, un evento che intreccia arte e territorio da oltre un lustro. Dal 30 luglio al 13 agosto 2025, otto paesi cilentani si trasformano in un grande palcoscenico a cielo aperto. Con più di venti appuntamenti diffusi tra piazze, sentieri e borghi, il festival porta teatro, danza, musica e performance tra le vie di San Giovanni a Piro, Agropoli, Capaccio Paestum, Perito, Omignano, Moio della Civitella, Trentinara e Gioi. La manifestazione si presenta come un momento di incontro tra arte e paesaggio, promosso dal Teatro Pubblico Campano, la Regione Campania e il Ministero della Cultura, con la direzione artistica affidata ad Alfredo Balsamo e Vittorio Stasi.

Teatro civile e grandi nomi della scena italiana e internazionale

Il Cilentart fest 2025 mette al centro il teatro civile con due spettacoli firmati da Stefano Massini, autore noto per la sua capacità di raccontare l’animo umano con profondità. Le sue opere, “L’alfabeto delle emozioni” e “La ricerca della felicità”, si succederanno sul palco offrendo un viaggio tra passioni e riflessioni intime. A fianco di Massini, sale la scena il premio Oscar Nicola Piovani, che guiderà il pubblico in un concerto-racconto chiamato “Note a margine”, dove parola e melodia si intrecciano in dialogo aperto. La regista Emma Dante, protagonista del teatro europeo, proporrà “Il tango delle capinere”, una rappresentazione dove il ricordo e l’amore si fondono in una danza teatrale intensa.

Danza contemporanea e compagnia internazionali

La danza contemporanea si presenta con Roberto Zappalà e il suo “Corpi liturgici”, coreografia che esplora le forme e il movimento del corpo umano. Dalla Francia arriva la compagnia David Rolland Chorégraphies con “Donne-moi la main ”, una performance itinerante ascoltata con cuffie, che combina danza e camminata in un’esperienza partecipata. La presenza della compagnia Komoko, sotto la guida di Sofia Nappi, porta in scena un duetto intitolato “The Fridas”, ispirato all’opera di Frida Kahlo.

Musica popolare, jazz e sonorità mediterranee tra i protagonisti

Il festival, oltre al teatro, si dedica a eventi musicali che movimentano le serate con sonorità mediterranee e jazz. Enzo Avitabile e Peppe Servillo si esibiscono in “Duet”, un concerto acustico in cui la musica popolare incontra il jazz con poesia e ritmi del sud. Luca Barbarossa presenta “Racconti sonori”, performance musicale che stringe il pubblico intorno a storie raccontate con voce e canzone. Tra i cantautori emerge Gnut, artista napoletano noto per le sue capacità poetiche, con il nuovo progetto “Luntano ‘a te Tour”, che ripercorre le radici della canzone napoletana.

Concerti all’alba e atmosfere uniche

Altre atmosfere si respirano nei tre concerti all’alba che inaugurano la giornata durante il festival. Erica Mou, Casadilego ed Emanuele Colandrea accompagneranno l’alba con melodie leggere e parole sussurrate, creando un dialogo tra suono e natura accessibile solo nelle prime ore del giorno.

Residenze artistiche e nuove forme di espressione sul territorio

Il Cilentart fest vuole essere anche luogo di sperimentazione e crescita artistica. Due residenze sono in programma: “Al di sotto del vero”, con Lucrezia Guidone e Ivan Alovisio, e “Schiudere” della compagnia VicoQuartoMazzini, già premiata con quattro premi Ubu nel 2024 per lo spettacolo “La ferocia”, tratto dal romanzo di Nicola Lagioia. Questi laboratori creano nuove drammaturgie e forme di spettacolo che trovano spazio nella cornice cilentana, mettendo in relazione artisti e pubblico in un processo creativo dal vivo.

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Arte visiva e ambiente locale

L’arte visiva dialoga con l’ecosistema locale attraverso l’installazione “Arthropoda” di Maddalena Parise e Lacasadargilla, che apre il festival con una riflessione sulla fragilità ambientale. Il progetto invita a osservare il legame sottile tra uomo e natura, attraendo l’attenzione su un tema centrale oggi.

Nuove narrazioni e omaggi alla cultura italiana

La parola prende spazio con monologhi e letture firmati da voci del teatro contemporaneo. Valerio Aprea, con “Lapocalisse”, interpreta testi scritti da Marco Dambrosio per raccontare scenari complessi in modo diretto. Il narratore Matthias Martelli conduce il pubblico tra le pagine della letteratura italiana con “Il suono delle pagine”, mentre Mario Perrotta rende omaggio al cantautore Domenico Modugno con “Nel blu”, un’intimismo dedicato al padre della musica italiana popolare. Infine, Emanuele Aldrovandi propone “Dieci modi per morire felice”, gioco teatrale sulla vita e la morte che coinvolge lo spettatore in un’esperienza alternativa.

Performance di chiusura e sfide ambientali

Il festival si chiude con la performance “ORA – The Limits of the Planet”, un evento che guarda alle sfide ambientali del futuro, sottolineando quanto la natura e l’arte rimangano intrecciate in un rapporto di rispetto e tensione continua.

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