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Condannato a sette anni e sei mesi per violenza sessuale una donna vittima di una trappola a latina

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Il tribunale di latina ha emesso una sentenza importante in un caso di violenza sessuale aggravata avvenuta nel 2019. La vicenda coinvolge una giovane donna che, attirata da una falsa offerta di lavoro in pizzeria, è stata vittima di abusi a turno da parte di due uomini in un’abitazione di campagna vicino latina. La sentenza arriva dopo un processo che ha confermato la gravità dei fatti denunciati dalla vittima.

La dinamica dei fatti e la trappola della falsa proposta di lavoro

Il motivo che ha spinto la donna a incontrare uno dei due uomini era una proposta di lavoro come cameriera o addetta in pizzeria. Invece di ricevere un impiego onesto, si è trovata in una situazione da cui non poteva scappare. Il luogo scelto per l’incontro era una casa in campagna, situata tra acciarella e borgo santa maria, una zona periferica di latina. Una volta arrivata, la giovane ha bevuto una bevanda offerta da uno degli uomini che le ha fatto perdere lucidità, rendendola vulnerabile e incapace di difendersi.

Poco dopo, lei è stata bloccata fisicamente, con i polsi trattenuti da entrambi gli uomini. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ha dovuto subire abusi a turno mentre era praticamente privata di ogni possibilità di protesta. La gravità della situazione emerge dai dettagli forniti dalla vittima, che non ha esitato a denunciare tutto poche ore dopo gli eventi. La sua testimonianza è stata chiara e analitica sin dall’inizio delle indagini.

La testimonianza chiave e le indagini

Le indagini sul caso sono state coordinate dall’allora procuratore aggiunto carlo lasperanza con il contributo dei carabinieri. Dopo la denuncia della vittima, le forze dell’ordine hanno raccolto prove che hanno sostenuto la ricostruzione del reato, rafforzata dalle dichiarazioni della giovane durante il processo.

Il processo, la testimonianza e l’intervento del tribunale di latina

Ieri, davanti al collegio penale presieduto dal giudice mario la rosa, si è concluso il dibattimento. Il pubblico ministero marina marra ha espresso la richiesta di condanna a sei anni di reclusione. Tuttavia, dopo la camera di consiglio, il collegio ha deciso per una pena a sette anni e sei mesi di carcere a carico di a.c., uno dei due uomini imputati. L’altro uomo rimane ancora senza colpevolezza accertata, perché mai identificato né indagato.

La parte civile, rappresentata dall’avvocato sabrina lucantoni e assistita dal centro antiviolenza marielle franco di nettuno, ha sottolineato il trauma subito dalla vittima, che ha dovuto intraprendere un percorso psicologico per superare la violenza subita quella notte.

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La sentenza del tribunale e le decisioni del collegio

La sentenza conferma il tono severo dell’autorità giudiziaria nei confronti di crimini di questa natura, riconoscendo la gravità delle azioni perpetrate e la necessità di una pena esemplare.

Conseguenze per la vittima e il percorso di supporto dopo l’aggressione

Le ripercussioni su chi ha subito questi abusi sono elevate. La giovane donna ha collaborato con le autorità con coraggio, descrivendo con precisione ogni particolare di quella notte. Dopo la denuncia ha iniziato un cammino di recupero fragile, sostenuta dal centro antiviolenza marielle franco che ha messo a disposizione supporto psicologico e assistenza legale.

Il caso sottolinea la tragicità di dinamiche che partono da un inganno legato a un lavoro inesistente. La vittima, sottoposta a violenze senza difese e in un luogo isolato, ha denunciato con determinazione per evitare che la sua sofferenza rimanesse nascosta. Il percorso giudiziario è servito a ristabilire almeno in parte un diritto negato, con il tribunale che ha riconosciuto la gravità delle azioni e ha deciso per una pena superiore a quella richiesta dal pubblico ministero.

Nel contesto attuale, fatti di questo tipo ricordano quanto sia indispensabile vigilare sulle offerte di lavoro ingannevoli e proteggere le potenziali vittime. Le istituzioni, la polizia, e le associazioni rimangono punti di riferimento fondamentali in situazioni di questo genere.

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