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Condannato a un anno e mezzo per aggressione e minacce a un guardiano notturno sull’isola di Ponza

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Un uomo che lavorava come taxi boat a Ponza è stato condannato per aver minacciato e picchiato un guardiano notturno nel 2020. Il processo si è chiuso al tribunale di Cassino con una pena di un anno e sei mesi di carcere. Il fatto ha scosso la comunità locale, mettendo in luce i rischi e le tensioni legate alle attività sul pontile dell’isola.

I fatti dell’aggressione al pontile di Ponza

Il 14 luglio 2020, F.B., un uomo originario della Campania e occupato nel servizio di taxi boat a Ponza, ha aggredito il guardiano notturno del pontile. Secondo le ricostruzioni, F.B. si è presentato nel gabbiotto del vigilante, iniziando a insultarlo e minacciarlo senza un motivo valido. L’uomo sosteneva di aver ricevuto un verbale amministrativo dalle forze dell’ordine e attribuiva la responsabilità al guardiano, che però non aveva nulla a che vedere con la multa.

Le tensioni sono rapidamente degenerati: F.B., dopo aver rivolto minacce di morte, ha agito con violenza, gettando il guardiano a terra e colpendolo con pugni e calci. I colpi hanno causato lesioni gravi alla spalla sinistra della vittima. Non solo: l’aggressore ha anche minacciato la persona con un coltello, posizionandolo sulla giugulare del guardiano. Questo episodio ha messo in serio pericolo l’uomo, costringendolo a un intervento chirurgico complesso.

Testimonianza e assenza del testimone

Durante l’aggressione era presente un altro lavoratore, un uomo di origini rumene. Tuttavia, per la paura di subire ritorsioni, ha abbandonato l’isola alla fine della stagione senza testimoniare in tribunale. La sua assenza ha complicato le indagini, ma la denuncia presentata dal guardiano notturno ha consentito di procedere con il processo.

La testimonianza del lavoratore e le conseguenze sulla vittima

La vittima è stata inizialmente soccorsa nel poliambulatorio di Ponza, ma le ferite alla spalla si sono rivelate molto serie. L’intervento chirurgico a cui si è dovuto sottoporre è stato delicato e protratto. Le lesioni hanno influito gravemente sulla sua capacità lavorativa e sulla quotidianità.

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Il processo e la sentenza del tribunale di Cassino

Il procedimento penale è stato istruito presso il tribunale di Cassino. F.B. ha cercato di difendersi accusando a sua volta il guardiano di aggressioni e minacce, ma il tribunale non ha ritenuto attendibile questa versione. Il guardiano è stato assolto dalle accuse a suo carico. La condanna a un anno e sei mesi di reclusione per F.B. riguarda sia le minacce aggravate, sia le lesioni personali inflitte.

La sentenza prevede anche un risarcimento danni a favore della parte lesa, nonché il pagamento delle spese processuali e di una provvisionale immediata. L’assenza del testimone oculare ha pesato sulla ricostruzione, ma non ha impedito che si arrivasse a un giudizio definito.

Le tensioni sulle isole e i rapporti tra lavoratori e sicurezza

Le tensioni sulle isole rimangono delicate, con situazioni difficili tra i lavoratori e gli addetti alla sicurezza. Quest’episodio evidenzia le difficoltà che possono emergere in contesti ristretti e popolati da variegate attività, dove i rapporti tendono a deteriorarsi anche per cause apparentemente minori.

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