La morte di sara basso, ragazza di 13 anni di morolo, scuote ancora il tribunale di latina, dove è stata emessa una sentenza dopo sette anni dalla tragedia. L’episodio risale all’estate del 2018 e riguarda un incidente mortale avvenuto nella piscina del virgilio grand hotel di sperlonga. Nell’ultima udienza il giudice ha emesso due condanne e un’assoluzione, segnando un nuovo capitolo in una vicenda ancora molto sentita nel territorio.
La tragedia nella piscina del virgilio grand hotel a sperlonga
La sera dell’11 luglio 2018 sara basso si trovava in vacanza a sperlonga con la madre. Durante il soggiorno scivolò in un bocchettone sul fondo della piscina dell’hotel, un incidente che le costò la vita. La dinamica dell’evento ha portato a una lunga inchiesta per verificare eventuali responsabilità nella gestione della struttura e nella manutenzione dell’impianto natatorio.
La piscina in cui si è consumata la tragedia era stata realizzata nel 2004. La presenza di quel bocchettone, che ha causato il risucchio fatale, ha attratto l’attenzione sia degli inquirenti che della magistratura, con l’obiettivo di chiarire se fossero rispettate le norme di sicurezza.
La sentenza del tribunale di latina e le condanne decise
Il processo si è concluso con una sentenza emessa dal giudice monocratico elena nadile. Sono stati condannati a tre anni per omicidio colposo il rappresentante legale della società che gestisce l’hotel, mauro di martino, e l’ex proprietario della struttura, francesco saverio emini. Ai due è stata anche inflitta l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e dovranno versare una provvisionale di 80 mila euro a favore di ogni parte civile costituita.
L’assoluzione è stata pronunciata nei confronti di ermanno corpolongo, il tecnico di itri che aveva realizzato la piscina nel 2004. La decisione del tribunale segue le richieste del pm valerio de luca, che in requisitoria aveva chiesto due anni per di martino ed emini e l’assoluzione per corpolongo.
Le reazioni in aula e la commemorazione della vittima
Al momento della lettura della sentenza erano presenti in tribunale i genitori di sara basso, che hanno manifestato la loro commozione con parole semplici ma cariche di dolore: “nessuno ci restituirà nostra figlia”. La vicenda ha lasciato un segno profondo sia nella famiglia che nella comunità locale.
Il collegio difensivo, composto dagli avvocati vincenzo e matteo macari e massimo signore, aveva cercato di smontare le accuse sostenute dalla procura. Nel ruolo di parte civile sono intervenuti gli avvocati calogero nobile e maria minotti, che rappresentano i genitori di sara.
Dettagli sulla tempistica della sentenza
La sentenza arriva proprio a pochi giorni dall’anniversario della morte della ragazza, sottolineando ancora una volta l’impatto emotivo di questa vicenda. Le motivazioni dettagliate della decisione del giudice saranno disponibili entro novanta giorni dal deposito della sentenza.