La cooperativa Coop Alleanza 3.0 ha deciso di modificare la propria offerta di prodotti nei supermercati, eliminando alcuni articoli israeliani e introducendo la Gaza Cola, una bevanda i cui proventi aiutano la popolazione palestinese. Questa scelta nasce dalla volontà della cooperativa di manifestare una posizione netta rispetto alla crisi nella Striscia di Gaza e al blocco degli aiuti umanitari che da mesi affliggono la popolazione civile. Le modifiche coinvolgono diverse regioni italiane dove la cooperativa opera, segnalando un gesto concreto legato a eventi di portata internazionale.
La gaza cola: una bevanda solidale per sostenere la popolazione palestinese
Da circa dieci giorni la Gaza Cola è approdata negli scaffali dei supermercati Coop Alleanza 3.0. Si tratta di un progetto palestinese nato a Londra nel 2023, con l’obiettivo di raccogliere fondi per aiutare la popolazione civile in difficoltà nella Striscia di Gaza. Questo prodotto rappresenta un modo per far giungere sostegno concreto a chi vive sotto assedio e senza accesso a risorse fondamentali.
La cooperativa ha aderito alla campagna Coop 4 Refugees, che sostiene rifugiati e persone in condizioni di disagio in vari continenti. La commercializzazione della Gaza Cola, inoltre, è stata accolta nel contesto di una mobilitazione più ampia che invita enti, istituzioni e cittadini a non ignorare il dramma umanitario. La bevanda, distribuita in diversi punti vendita della cooperativa, offre così un’opportunità concreta a chi desidera contribuire direttamente a questa causa.
Seppure simbolica, questa iniziativa punta a mantenere alta l’attenzione sulle difficoltà della popolazione palestinese, con un semplice gesto che ha anche valore visivo e di comunicazione nelle città dove Coop opera. L’idea è che il consumo possa tradursi in una forma di solidarietà diretta e tangibile.
L’eliminazione dei prodotti israeliani: quali articoli sono stati rimossi dagli scaffali
Coop Alleanza 3.0 ha ritirato dagli scaffali vari articoli prodotti in Israele, tra cui le arachidi, la tahina e i prodotti Sodastream. Questi prodotti non saranno più disponibili nei punti vendita della cooperativa in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata. La decisione è arrivata dopo un’analisi approfondita da parte della commissione etica e in seguito alle sollecitazioni di alcuni soci attivisti che hanno portato all’attenzione del consiglio di amministrazione, lo scorso 21 giugno, le condizioni legate al conflitto israelo-palestinese.
Rimuovere questi prodotti deriva da una scelta di responsabilità sociale, che vuole dare un segnale contro quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza, dove da tempo la popolazione vive sotto attacchi e dove il passaggio degli aiuti umanitari è fortemente limitato. La cooperativa ha voluto così prendere posizione, sottraendo ai propri clienti la possibilità di acquistare prodotti legati a un contesto di tensioni politiche e militari.
Il ruolo della cooperativa e il contesto nel quale opera la decisione
Coop Alleanza 3.0 conta milioni di soci e rappresenta un punto di riferimento per centinaia di supermercati in diverse regioni italiane. La decisione di eliminare alcuni prodotti israeliani e di promuovere la Gaza Cola è stata discussa a fondo all’interno della cooperativa. È emersa in seguito a un rapporto della commissione etica, sollecitato da soci che hanno chiesto una presa di posizione netta rispetto agli eventi nella Striscia di Gaza.
La cooperativa ha ribadito di non poter rimanere neutrale davanti a una situazione che vede numerose vittime civili e una grave interruzione degli aiuti. Ha invitato gli enti pubblici, istituzioni e organizzazioni a chiedere l’interruzione immediata delle operazioni militari. Ha duramente condannato il blocco imposto dal governo israeliano sulle forniture umanitarie, che colpisce la popolazione civile.
In questo quadro, la scelta di Coop Alleanza 3.0 differenzia nettamente la cooperativa da altri distributori e mira a sollecitare un dibattito intenso su temi di giustizia e diritti umani nel contesto di un conflitto internazionale. L’iniziativa coinvolge territori molto diversi, creando un punto di riferimento per consumatori sensibili alle questioni di pace e solidarietà. Gli aggiornamenti su questa decisione vengono monitorati con attenzione in vista di eventuali nuovi sviluppi.