L’aumento dei visitatori nei musei italiani ha portato a una crescita preoccupante di danni alle opere d’arte causati da comportamenti poco attenti. Dagli incidenti dovuti a selfie scattati senza precauzioni ai visitatori che consumano cibo e parlano ad alta voce tra le sale, la situazione evidenzia un bisogno urgente di regolamentazioni più precise. Le segnalazioni recenti da Verona, Firenze e altri musei italiani rivelano una tendenza che coinvolge non solo il nostro paese, ma anche altri grandi spazi espositivi nel mondo. Per affrontare questi problemi, i direttori di alcune delle principali istituzioni museali italiane hanno stilato un insieme di regole semplici ma necessarie da rispettare.
Negli ultimi giorni a Verona una sedia realizzata dall’artista Nicola Bolla, esposta a Palazzo Maffei, ha subito danni mentre due turisti tentavano di scattare una foto. Poco dopo agli Uffizi di Firenze un visitatore intento a farsi un selfie è inciampato, cadendo su un dipinto di fine Settecento firmato Anton Domenico Gabbiani. Questi episodi sono solo gli ultimi di una serie crescente di danni dovuti a disattenzione o mancanza di rispetto per le opere. Le statistiche ufficiali finora si concentravano soprattutto su furti o incidenti legati alla sicurezza dei visitatori. Ora però emerge un’altra criticità: l’inasprirsi dei danni provocati proprio dai visitatori durante la loro permanenza nelle sale.
Gli operatori culturali definiscono questo fenomeno come un atto di maleducazione nei confronti dell’arte. Tra selfie con posizioni pericolose, utilizzo improprio degli spazi espositivi e consumi non consentiti, si è creato un clima di attenzione crescente. Gli Uffizi hanno già annunciato di voler imporre limiti più severi su questi comportamenti per garantire la protezione del patrimonio. Anche altri musei italiani, come il MUDEC di Milano, segnalano come l’afflusso record di visitatori negli ultimi anni abbia complicato la gestione della sicurezza intesa come tutela delle opere.
Il fenomeno che vede i danni crescenti alle opere d’arte a causa delle disattenzioni dei visitatori non riguarda solo i musei italiani. Da Rotterdam a Dublino, molti istituti stanno affrontando casi simili. Ad esempio il Museo Boijmans Van Beuningen ha subito problemi dovuti a errori di comportamento del pubblico. La National Gallery of Ireland ha denunciato incidenti causati da visitatori incuranti dei rischi.
Queste situazioni mettono in luce come il rapporto tra pubblico e museo si stia complicando insieme all’uso sempre più diffuso di smartphone e social network. Spesso le visite diventano scorciatoie per ottenere contenuti da postare online, con un conseguente rischio di azioni frettolose e distratte. Musei di rilievo internazionale stanno quindi rivedendo i propri regolamenti interni imponendo comportamenti più rigidi e investendo in progetti di sensibilizzazione.
L’overcrowding, il sovraffollamento delle sale in determinati periodi, aggrava queste situazioni. Una grande mole di visitatori, unita a spazi che non sempre possono sostenere un afflusso intenso, crea una condizione delicata per la tutela del materiale esposto. Questi problemi richiedono interventi mirati di gestione e anche una cultura del rispetto necessaria a mantenere integro il patrimonio artistico.
In risposta a questo scenario, Libreriamo, media digitale sul mondo della cultura, ha raccolto le opinioni di direttori museali italiani per individuare misure efficaci da adottare. Ne è nato un vademecum denominato “Galateo dei musei”, composto da 11 regole chiare destinate a migliorare il rapporto tra visitatore e museo.
Tra le indicazioni principali spicca l’invito a non portare borse troppo grandi per evitare urti accidentali alle opere. È fondamentale controllare lo spazio intorno durante la visita e limitare il volume della borsa prima di entrare, specie negli ambienti più ristretti.
Si consiglia anche di evitare di parlare ad alta voce. Le sale devono essere luoghi di silenzio o di conversazioni discrete per non disturbare gli altri visitatori. Questo accorgimento migliora notevolmente l’esperienza collettiva e il rispetto per il contesto museale.
Il consumo di cibo e bevande è vietato. I musei dispongono di bar e aree dedicate per garantire igiene e sicurezza. Inoltre, i danni provocati da liquidi o residui sono rischi da evitare assolutamente. Allo stesso modo, il divieto di fumo interessa anche le sigarette elettroniche, che possono alterare l’ambiente interno.
Un altro divieto riguarda le telefonate. Rispondere al cellulare mentre si osservano le opere spesso disturba e riduce la concentrazione del visitatore stesso e degli altri. Alcuni musei, come il Metropolitan Museum di New York, vietano del tutto le chiamate nelle sale.
Il galateo sottolinea l’importanza di non sostare troppo a lungo davanti a un’opera per permettere a tutti di godere della visita. Restare a lungo in un punto crea file e disagi. È preferibile mantenere un ritmo che consenta a più persone di ammirare la stessa opera.
Anche la fotografia deve seguire alcune regole. Non bisogna scattare foto in continuazione né perdere troppo tempo a cercare la foto perfetta. Il valore della visita risiede nell’esperienza diretta e nell’emozione suscitata dagli oggetti d’arte, non solo nel ricordo digitale.
L’uso del flash è vietato quando si fotografa perché la luce intensa può danneggiare pigmenti e materiali. Molti musei ricordano questa regola con cartelli visibili.
I bastoni per selfie devono essere evitati. Sono ingombranti e possono colpire accidentalmente opere o visitatori. Si suggerisce di mantenere movimenti controllati e senza oggetti che rischino urti.
Camminare con attenzione dentro le sale è un’altra raccomandazione semplice ma fondamentale. Occorre rispettare le zone delimitate, cartelli e protezioni disposte intorno alle esposizioni. L’imprudenza nei movimenti può causare rotture e incidenti anche gravi.
L’approccio diretto alle opere è sempre sconsigliato. Il toccare quadri e sculture è vietato e mette a rischio la conservazione degli oggetti. Il divieto dovrebbe essere rispettato senza eccezioni per salvaguardare le opere per le generazioni future.
Infine non è permesso appoggiarsi alle pareti. Spazi vuoti possono trarre in inganno, ma anche un appoggio improvviso può provocare vibrazioni o urti che mettono a rischio i supporti delle opere. Se serve riposare, conviene usare le sedie predisposte e non i muri.
Le regole presentate si propongono di mantenere la cultura accessibile e fruibile, prevenendo i danni provocati da comportamenti superficiali o poco rispettosi. La sfida resta alta con l’aumento costante dei visitatori e la diffusione dei nuovi modi di interagire con l’arte, ma è una battaglia fondamentale per la conservazione del patrimonio artistico italiano e internazionale.
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