La candidatura di vittorio sgarbi a sindaco di arpino aveva suscitato grandi aspettative nel 2023, puntando a rilanciare il comune attraverso una forte attenzione mediatica e una nuova spinta culturale. L’elezione con il 44% delle preferenze ha segnato l’inizio di un progetto ambizioso che però, nel giro di pochi mesi, ha mostrato fragilità e problemi profondi. Oggi la città si trova in una situazione di stallo amministrativo che preoccupa la comunità e le forze politiche locali, con numerosi segnali di abbandono e difficoltà operative.
Vittorio sgarbi si era presentato come una figura capace di portare una ventata di novità a arpino, cittadina famosa per il suo patrimonio storico e culturale legato a cicerone. Sostenuto dai suoi alleati come “grande opportunità” per l’intero comprensorio, sgarbi aveva ottenuto un consistente 44% dei consensi nelle elezioni di maggio 2023. Alla sua elezione, l’ex sottosegretario alla cultura aveva espresso fiducia nel suo vice, massimo sera, affidandogli la gestione degli affari ordinari del comune.
Nei primi mesi in carica, sgarbi aveva organizzato eventi come la riunione con i sindaci del territorio, il presidente della provincia Luca di stefano e quello della regione lazio, Francesco rocca. L’incontro, tenutosi ad arpino nel luglio 2023, aveva l’obiettivo di sviluppare strategie comuni sulla valorizzazione del patrimonio culturale e l’economia locale. Si sperava di creare una rete di cooperazione per rilanciare la zona dal punto di vista turistico e culturale. Eppure, questa alleanza si è subito dimostrata fragile, e i progetti annunciati non hanno mai preso forma, lasciando spazio a dubbi sul vero coinvolgimento del sindaco.
In meno di un anno, arpino è passata dall’essere al centro di aspettative importanti a una città in crisi amministrativa. Le promesse di sgarbi di fare del suo ruolo un “attivatore” di investimenti e visibilità mediatica si sono tradotte in un silenzio prolungato e in una sostanziale assenza di iniziative concrete. Il vice sindaco massimo sera e l’assessore bruno biancale si sono ritrovati a gestire da soli buona parte delle attività amministrative, cercando di rispondere alle necessità quotidiane di una comunità sempre più critica e frustrata.
Il collasso si riflette nel mancato sviluppo di progetti per valorizzare il territorio, oltre che nel sostanziale isolamento della città. Arpino, nota per la sua storia antica, i monumenti, le tradizioni folkloristiche e i paesaggi naturali, rischia di perdere il poco riconoscimento che aveva mantenuto negli ultimi anni. L’assenza del sindaco pesa anche sulla gestione dei servizi e sull’organizzazione di eventi, il cui ruolo era fondamentale per mantenere viva la partecipazione e l’interesse intorno alla città.
L’“estate arpinate”, che un tempo richiamava migliaia di visitatori con eventi di richiamo e iniziative culturali, oggi si riduce a un programma scarno e frammentato. Le attività estive vengono alimentate principalmente dall’impegno di associazioni locali, comitati, quartieri e di numerosi volontari. Queste realtà si sforzano di portare avanti tradizioni e iniziative di promozione turistica nonostante la scarsa attenzione dell’amministrazione comunale.
Gli eventi estivi sono fondamentali per arpino e il territorio circostante, poiché rappresentano un momento di aggregazione sociale e un presidio culturale che coinvolge anche le generazioni più giovani. Senza un supporto istituzionale forte, però, la qualità e la portata di queste manifestazioni si riducono, con conseguente perdita di attrattiva e di occasioni di sviluppo per il tessuto economico dell’area.
In questo contesto critico, niccolò casinelli, consigliere di minoranza, ha sollevato un problema istituzionale grave: la prolungata assenza di vittorio sgarbi dalle attività amministrative. Casinelli richiama l’articolo 32 dello statuto comunale, che prevede la possibilità di accertare l’“impedimento permanente” del sindaco al fine di garantire la continuità della gestione pubblica. Questo strumento si applica quando il primo cittadino non può svolgere in maniera duratura le sue funzioni, obbligando a prendere provvedimenti per evitare danni alla comunità.*
Secondo casinelli, la situazione ad arpino è ormai insostenibile. L’ultimo consiglio comunale cui sgarbi ha partecipato risale al 30 aprile 2024, mentre la sua ultima presenza in giunta è datata 13 agosto 2024. Nonostante le sedute in videoconferenza introdotte dall’amministrazione, il sindaco si è praticamente ritirato dalla gestione quotidiana del comune. Il consigliere di opposizione ha chiesto di capire le motivazioni di questa assenza prolungata e di applicare gli strumenti previsti dalla legge per fronteggiare l’impedimento permanente.
Le criticità amministrative di arpino stanno diventando oggetto di forte dibattito, mentre la città osserva preoccupata l’evolversi di un quadro politico che rischia di lasciare la comunità senza guida stabile in un momento delicato per il territorio.
L’assessorato alle infrastrutture della regione Abruzzo ha comunicato il rilascio urgente dell’autorizzazione temporanea per il…
Il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina è stato di nuovo teatro di…
Un incendio è divampato nella tarda serata del 25 luglio in via Littorio a Roccasseca,…
Geolier ha annunciato il suo ritorno sul palco per il 26 giugno 2026, con un…
Le ultime ore hanno visto due episodi di violenza con armi da fuoco tra giugliano…
Il cimitero comunale di Aprilia finisce sotto la lente dopo un esposto che ha segnalato…