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crisi nelle prefetture e questure di latina: rischio blocco nei servizi per i permessi di soggiorno

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Le prefetture e le questure della provincia di Latina stanno vivendo una situazione delicata che potrebbe bloccare servizi fondamentali legati al rilascio dei permessi di soggiorno per i cittadini stranieri. La tensione nasce dal contenzioso legale tra due grandi agenzie per il lavoro, Adecco e Randstad, e il ministero dell’interno riguardo la proroga tecnica per il personale somministrato in questi uffici. Questa controversia rischia di mettere a dura prova l’operatività di strutture che garantiscono diritti civili essenziali sul territorio pontino.

Il contesto della disputa tra agenzie per il lavoro e ministero

Nelle ultime settimane, Adecco e Randstad hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio contro la proroga tecnica chiesta dal ministero dell’interno. Questa proroga serve a garantire continuità occupazionale alle lavoratrici e ai lavoratori assunti tramite somministrazione che operano nelle prefetture e questure, compresi circa una ventina di dipendenti nel territorio di Latina. Il ricorso punta a far dichiarare illegittima la proroga e a far nulli gli atti correlati, in particolare lamentando la mancata copertura integrale del costo del lavoro da parte del ministero.

Ragioni del contenzioso e situazione economica

Le agenzie sostengono di aver subito rilevanti perdite economiche, dovute al fatto che il ministero non avrebbe riconosciuto loro l’intero costo del personale. Questa contesa ha radici profonde: gli accordi iniziali, che hanno portato all’assegnazione dei servizi, erano basati su condizioni critiche già dall’inizio. Le lavoratrici e i lavoratori coinvolti da anni accettano situazioni contrattuali precarie, con rinnovi brevi e continue incertezze sul prolungamento del loro impiego. Questa precarietà influisce direttamente sulla serenità con cui possono svolgere i loro compiti, che tuttavia rimangono vitali per i cittadini stranieri e per la regolarità delle procedure dell’immigrazione nell’area pontina.

Il ruolo cruciale dei lavoratori somministrati nelle prefetture e questure di latina

Il personale somministrato è al centro di un servizio che riguarda direttamente i diritti fondamentali dei migranti: il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno. Questi atti amministrativi richiedono tempi certi e regolari per evitare che le persone si trovino in condizioni di precarietà legale. Senza l’intervento di questi lavoratori, molti procedimenti rischierebbero di subire ritardi lunghi, con conseguenze gravissime per chi vive in Italia senza una documentazione aggiornata.

Testimonianza di marco luppi e importanza del servizio

Marco Luppi, esponente della Felsa Cisl di Latina, sottolinea che l’attività svolta dalle lavoratrici e dai lavoratori somministrati rappresenta un presidio di legalità, indispensabile sul territorio. Il loro lavoro è strettamente legato all’accesso ai diritti civili, senza i quali le persone straniere correrebbero il rischio di finire in una sorta di “semi clandestinità”, esposte a condizioni di fragilità ancora maggiori. La delicatezza del loro ruolo non può essere ignorata, e la situazione attuale mette in discussione la stabilità di servizi essenziali per tutta la provincia.

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Le proteste e le azioni di mobilitazione annunciate

Di fronte a questo scenario, la Felsa Cisl di Latina, rappresentata da Marco Luppi, ha programmato due momenti di mobilitazione. Il 20 giugno a Roma, sotto la prefettura, è previsto un presidio con la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori del ministero dell’interno. Questo appuntamento ha l’obiettivo di chiedere il ritiro immediato del ricorso presentato dalle agenzie al Tar. Un giorno dopo, il 23 giugno, la protesta si sposterà a Milano, davanti alla sede centrale di Adecco, in una grande mobilitazione su scala nazionale.

Attesa per la sentenza e impatti futuri

Questi eventi segnano un punto di frizione importante tra chi gestisce la somministrazione di lavoro e le parti interessate alla tenuta dei servizi pubblici essenziali. L’attenzione resta alta perché la sentenza del Tar prevista per il 24 giugno potrebbe segnare una svolta decisiva, determinando se il ministero continuerà a disporre di questo personale per il funzionamento delle prefetture e questure o se si aprirà un periodo di incertezza e possibile blocco delle attività. La posta in gioco riguarda non solo questioni economiche, ma anche la tenuta delle garanzie amministrative fondamentali in provincia di Latina.

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