Un docente di 62 anni, originario di Pescara, avrebbe dovuto partecipare come membro di una commissione d’esame all’istituto alberghiero di Pesaro per il secondo scritto della maturità. Al suo posto è stato invece rinvenuto senza vita in un appartamento affittato, condiviso con due colleghi. La polizia ha avviato le indagini e le prime ipotesi puntano a un decesso dovuto a cause naturali, con un probabile infarto.
La mattina del 19 giugno, intorno alle 8.30, la scuola ha segnalato alle forze dell’ordine l’assenza ingiustificata del docente durante la prova d’esame. L’uomo, parte integrante della commissione chiamata a valutare l’esame di maturità, non si era presentato all’appuntamento, facendo scattare immediatamente un allarme. Gli insegnanti e il personale scolastico, preoccupati per il mancato arrivo del collega, hanno chiesto l’intervento della polizia per verificare le sue condizioni.
I poliziotti hanno quindi avviato le ricerche partendo dalla geolocalizzazione del cellulare del docente, che ha permesso di restringere l’area di ricerca e di individuare l’abitazione dove risiedeva a Pesaro.
Giunti nell’appartamento dell’uomo, la polizia ha trovato il corpo senza vita disteso sul letto. L’abitazione era in affitto, e il docente la condivideva con due colleghi coetanei, che sono stati ascoltati subito dalle forze dell’ordine per ricostruire gli ultimi momenti prima della tragedia. Le autorità hanno escluso segni di violenza o circostanze sospette, concentrandosi sulle condizioni di salute del docente.
Da quanto raccolto durante gli accertamenti preliminari, sarebbe emerso che l’uomo aveva già avuto problemi di salute recenti, probabilmente legati al cuore. Il decesso viene ritenuto causato da un evento naturale, con un infarto tra le ipotesi considerate più probabili.
L’istituto alberghiero di Pesaro stava vivendo una giornata delicata: il secondo scritto della maturità rappresenta uno degli esami più importanti per gli studenti, e la mancata presenza del docente ha colpito profondamente tutta la commissione. La notizia della morte ha attraversato rapidamente il personale e gli allievi, creando un clima di sgomento e tristezza.
Nel corso della mattinata, la scuola ha dovuto riorganizzare le prove assicurandosi che tutto potesse proseguire regolarmente. Il rispetto per la memoria del docente è stato centrale nelle comunicazioni rivolte a studenti e famiglie. La sua figura, conosciuta anche al di fuori dell’istituto, era apprezzata per la professionalità con cui svolgeva il lavoro.
La polizia scientifica ha effettuato tutti i rilievi sul luogo per confermare l’assenza di elementi che possano far pensare a cause diverse da quelle naturali. Ulteriori accertamenti medici, come l’autopsia, potrebbero stabilire con certezza il motivo della morte, anche se l’ipotesi principale continua a essere l’infarto.
Le informazioni raccolte sinora indicano che il docente aveva manifestato in passato disturbi e problemi cardiaci, di cui probabilmente era a conoscenza anche il personale scolastico. Questo rende plausibile che l’arresto cardiaco sia arrivato improvviso, impedendogli di far ritorno in tempo per l’incarico.
La vicenda richiama l’attenzione sulle condizioni di salute degli insegnanti, specie in momenti di forte stress come quelli degli esami, e riapre il dibattito sulle eventuali misure di prevenzione e assistenza da garantire a chi lavora nella scuola pubblica.
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