La morte di mario tatangelo, fondatore dell’atelier emozioni a sora, ha scosso profondamente la provincia di frosinone. L’imprenditore di 77 anni, figura nota nel mondo della sartoria e della moda cerimoniale, si è spento presso lo spallanzani di roma dopo un breve ricovero. Tatangelo è stato la prima vittima del virus West Nile nel territorio ciociaro, una perdita che ha colpito non solo la sua famiglia ma tutta la comunità locale.
Mario Tatangelo ha dedicato gran parte della sua vita al settore della moda, con un’attenzione particolare per gli abiti da cerimonia e da sposa. Nel cuore di sora ha fondato l’atelier “Emozioni”, che negli anni è diventato un punto di riferimento per le clienti della provincia di frosinone. Le sue creazioni sartoriali hanno accompagnato eventi importanti per molte famiglie locali, segnando generazioni di spose con la loro eleganza sobria e raffinata.
Tatangelo era noto per un lavoro attento ai dettagli e per il rapporto diretto con la clientela, che riconosceva nelle sue collezioni una garanzia di stile e qualità. Nel tempo, “Emozioni” ha consolidato la sua presenza anche grazie al passaparola e alla fiducia costruita con la comunità locale. Oltre a svolgere la sua attività imprenditoriale, Mario era un volto familiare nella società ciociara, apprezzato per la sua disponibilità e per il legame con la terra natale.
La sua scomparsa ha suscitato numerosi messaggi di cordoglio, che arrivano da colleghi, clienti e amici. La famiglia Tatangelo, composta da moglie, figli Marco ed Eleonora, nuora, genero e fratello, si trova ora a fronteggiare un dolore che si riflette sull’intera comunità di sora e isola del liri, dove l’artigianato e la moda rappresentano una risorsa tradizionale e culturale.
Mario Tatangelo è stato ricoverato il 26 luglio presso l’ospedale Spallanzani di roma, dopo aver manifestato una febbre alta, che ha raggiunto i 40 gradi, e sintomi respiratori. Le condizioni cliniche mostravano segni di insufficienza respiratoria lieve e un rallentamento dello stato di coscienza, elementi che hanno spinto i medici a sottoporlo a una serie di esami come la TC encefalo e torace e un elettrocardiogramma.
Di particolare rilievo è stata la conferma, giunta solo alcune ore prima della morte, della positività al virus West Nile tramite esami su plasma e urine. L’uomo, già sottoposto a trapianto di cuore nel 2014 e affetto da insufficienza renale cronica, era in seguito in follow-up presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di roma. La sua situazione di base, segnata da più patologie croniche, lo rendeva particolarmente vulnerabile a infezioni come quella del virus trasmesso dalle zanzare.
Il decesso è avvenuto nella mattina del 28 luglio, alle 6:20, pochi giorni dopo il suo ritorno da una vacanza a Baia Domizia. Nel bollettino ufficiale della regione lazio è stato indicato come la prima vittima del virus West Nile nella provincia di Frosinone, evento che solleva preoccupazioni sulla diffusione e gli effetti di questa malattia infettiva nel territorio.
La scomparsa di Mario Tatangelo ha toccato profondamente la comunità di sora e quella vicina di isola del liri. Entrambe le città hanno visto svanire una figura che ha contribuito allo sviluppo di un’attività artigianale legata alla moda e alla tradizione locale. L’atelier “Emozioni” era non solo un negozio, ma un luogo dove si creavano legami umani oltre a vestiti.
Il dolore si diffonde non solo all’interno della famiglia, ma tra tutti coloro che hanno collaborato o conosciuto l’imprenditore. Il settore della moda, soprattutto quello artigianale in ciociaria, si trova ora a fronteggiare la perdita di un punto di riferimento che ha segnato un’epoca. Le elaborazioni sartoriali di Tatangelo rappresentano un patrimonio concreto nella memoria collettiva del territorio.
Durante la cerimonia funebre, prevista nel pomeriggio del 29 luglio nella parrocchia di San Lorenzo Martire, si attendono moltissime presenze. Questa partecipazione riflette non solo il rispetto per Mario ma anche la coesione di una comunità che si sentirà orfana di una voce e di una mano che hanno lasciato un segno tangibile nelle vite di tanti. Il virus West Nile, che ha stroncato la sua esistenza, diventa così anche un allarme sul piano sanitario locale e una tragedia che coinvolge più livelli della società ciociara.
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