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Eboli ospita la seconda edizione di marenostrum, rassegna di danza mediterranea fino a ottobre 2025

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La seconda edizione di MareNostrum prende il via sabato 21 giugno al ManES, Museo archeologico nazionale di Eboli. L’evento, inserito nella Festa della Musica e patrocinato dal Ministero della Cultura, propone una serata di danza contemporanea che unirà tradizione e innovazione. La rassegna internazionale durerà fino a ottobre 2025, attraversando diversi spazi culturali della Campania e puntando sui linguaggi del corpo per raccontare storie legate al Mediterraneo.

Mare nostrum, una rassegna che fa dialogare culture e racconti mediterranei con la danza

MareNostrum nasce come una piattaforma che offre un confronto tra tradizioni e forme artistiche diverse, valorizzando la danza come mezzo di comunicazione universale. L’idea parte dalla forza simbolica del mare che da sempre ha collegato le popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Diretta da Claudio Malangone, la rassegna è sostenuta dalla Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura, con finanziamenti e supporto anche dai comuni di Pontecagnano Faiano e Padula, oltre alla Comunità Montana Vallo di Diano.

Un progetto itinerante in più tappe

Il progetto si sviluppa in più tappe, che spaziano sul territorio campano, negli ambienti di musei e siti archeologici di rilievo. In questo contesto, la danza diventa un linguaggio capace di evocare memoria, connettere storie antiche e stimolare riflessioni attuali. Tra i suoi obiettivi c’è quello di mettere in luce l’interazione tra patrimonio culturale e arte dal vivo, creando un dialogo fra istituzioni e artisti provenienti da varie nazioni affacciate sul Mediterraneo.

L’edizione in corso proseguirà fino al 24 ottobre 2025, con spettacoli ospitati non solo a Eboli, ma anche a Pontecagnano e alla Certosa di San Lorenzo a Padula. Le rappresentazioni accoglieranno compagnie italiane e straniere, in particolare da Croazia, Albania, Tunisia e Spagna, imprimendo un respiro internazionale e una pluralità di contributi.

La serata del 21 giugno: musica, aperitivo e due performance inedite al museo di eboli

L’evento serale al ManES prenderà il via alle 19.00, con un aperitivo aperto al pubblico curato da Borderline danza. L’idea è quella di creare un momento di accoglienza e preparazione all’esibizione, facendo incontrare spettatori e artisti in uno spazio informale. Lo stesso giorno il museo prolungherà l’apertura fino alle 22.00, consentendo di visitarlo anche durante la rassegna, con accesso gratuito dalle 19.00 e ultimo ingresso alle 21.30.

Le coreografie in programma

Le due coreografie in programma raccontano storie di trasformazione e immagini legate al mito e all’introspezione. Il primo spettacolo, la ballata di Colapesce, riprende una delle leggende più radicate nel Sud Italia che vede protagonista un giovane metà uomo e metà pesce, simbolo di legame con il mare. La regia e coreografia sono firmate da Flavia Bucciero, con musiche e libretto di Antonello Paliotti. Il lavoro combina danza, proiezioni video a cura di Giulia Gerace e la presenza scenica di quattro danzatori: Alice Covili, Marco Della Corte, Iolanda Del Vecchio e Leila Ghiabbi. L’esibizione si pone come un’immersione nelle radici mediterranee, fondendo narrazione e paesaggi sonori.

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Segue poi che tu sia per me il coltello, performance concepita e interpretata da Alessia Muscariello che prende spunto da una citazione delle Lettere a Milena di Franz Kafka. Questo solo esplora il rapporto fra vulnerabilità e forza, attraverso un lavoro che si concentra sulle tensioni del corpo, sul movimento come espressione di lotta interiore e sul recupero di equilibrio. Il pezzo, sostenuto da musiche originali di Tony Di Matteo, ha ottenuto il bando MUD per residenze coreografiche e rappresenta una ricerca in continua evoluzione dove parole, gesti e suoni si intrecciano.

Un percorso tra musei e siti archeologici per celebrare il mediterraneo con la danza

MareNostrum disegna un itinerario tra luoghi carichi di storia, come il museo archeologico nazionale e il parco archeologico di Pontecagnano, il museo archeologico di Eboli e la Certosa di San Lorenzo a Padula. A ottobre, la rassegna toccherà queste sedi con una programmazione che raccoglie proposte da realtà culturali e artistiche di paesi mediterranei diversi.

Valorizzare patrimonio e arte dal vivo

L’interesse principale è mostrare come la danza possa valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale dando vita a spettacoli in cui il passato dialoga con la contemporaneità. La scelta di ambienti archeologici e museali sottolinea la relazione tra arte performativa e luogo, creando esperienze immersive per il pubblico.

Le compagnie coinvolte provengono da Italia, Croazia, Albania, Tunisia e Spagna, offrendo un mosaico di influenze e tradizioni. Questo scambio si inserisce in un contesto di collaborazione istituzionale che tende a rafforzare legami culturali e artistici nel bacino del Mediterraneo, rilanciando il concetto di patrimonio condiviso attraverso la danza.

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