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Festival di musica sacra a genzano e nemi: omaggio a papa leone xiv con mozart e palestrina

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Il festival di musica sacra promosso dall’Accademia Filarmonica Europea e dalla diocesi suburbicaria di Albano si avvicina alla sua conclusione con due concerti di grande rilievo nella provincia di Roma e Latina. Questi eventi celebrano la storia, la fede e la musica con esecuzioni di capolavori di Mozart e Palestrina in importanti luoghi di culto. Il festival ha attraversato varie tappe, portando in scena un patrimonio musicale ricco di significati spirituali, in spazi che fondono arte e sacralità. A seguire, i dettagli degli ultimi appuntamenti che coinvolgono le comunità di Genzano e Nemi.

Il requiem di mozart a genzano: un messaggio di pace per il corpus domini

Il primo degli ultimi appuntamenti si terrà venerdì 20 giugno, alle 21, nella collegiata della SS.ma Trinità di Genzano. La scelta di questa chiesa non è casuale, dato che coincide con la festa del Corpus Domini, quando si allestisce l’infiorata lungo il centro storico della città. Qui, il pubblico potrà ascoltare il celebre Requiem in re minore K. 626 di Wolfgang Amadeus Mozart, eseguito da solisti, coro e orchestra dall’Accademia Filarmonica Europea e dall’International Opera Choir.

Maestro e solisti protagonisti

Il maestro Francesco Maria Silvagni salirà sul podio per dirigere l’orchestra e il coro in un’esecuzione che vuole celebrare la pace, con particolare attenzione alla situazione in Ucraina. Le voci soliste saranno affidate a Claudia Farneti , Maria Ratkova , Charles-Isaac Denys e Federico Benetti . Questo pezzo, scritto durante gli ultimi giorni di vita di Mozart, è spesso considerato una delle opere più intense e misteriose del repertorio sacro occidentale, anche per il suo stato incompiuto. Il completamento da parte dell’allievo Süssmayer ha reso possibile la sua diffusione e apprezzamento attraverso i secoli.

Il concerto rappresenta un momento di riflessione profonda sull’umanità, tra tragedia e speranza. La musica del Requiem trascende il tempo, racchiudendo emozioni complesse che si collegano con la festività del Corpus Domini e con le tensioni di un mondo ancora segnato dai conflitti.

La polifonia rinascimentale a nemi con il chorus cellensis

La chiusura del festival avverrà domenica 22 giugno alle 19.30 nella chiesa di Santa Maria del Pozzo a Nemi. L’evento, intitolato O Sacrum Convivium, sarà dedicato alla polifonia sacra rinascimentale, eseguita dal Chorus Cellensis dell’università di musica di Vienna diretto dal maestro Bacchine König.

Un coro internazionale e specializzato

Fondato nel 2007 a Mariazell, questo coro è riconosciuto per la specializzazione nel repertorio a cappella della tarda epoca gotica e del Rinascimento. Le sue voci provengono da paesi diversi e il coro ha calcato palcoscenici importanti in tutta Europa, come il Vaticano e le cattedrali di Barcellona, Cracovia e Venezia. Il programma includerà brani come De profundis clamavi, Ave Maria, Sicut cervus e pezzi tratti dalla Missa Aeterna Christi munera di Giovanni Pierluigi da Palestrina.

Questi brani, composti cinquecento anni fa, affermano il valore della musica come strumento di meditazione e preghiera. Nel contesto di Nemi, la presenza del Chorus Cellensis offrirà al pubblico la possibilità di immergersi in atmosfere di spiritualità, sostenute dalla purezza delle linee vocali, capaci di trasportare nel tempo e nello spazio della fede. Non a caso, Palestrina è considerato il maggior esponente della scuola romana e quest’anno si celebra il cinquecentenario dalla sua nascita.

I concerti precedenti e il ruolo dell’Accademia Filarmonica Europea

Il festival ha già attraversato alcune tappe di rilievo nella provincia di Roma, con esibizioni che hanno richiamato un pubblico attento e coinvolto. La scorsa domenica ad Ardea, nella chiesa di San Pietro Apostolo, il coro Jubilus Ensemble ha proposto un concerto ispirato al Cantico dei Cantici. Diretto dal maestro Roberto Zangari, con il supporto all’organo di Andrea Cristian Timoleone, il gruppo ha offerto una selezione di brani antichi e contemporanei. Si tratta di un’esperienza che ha collegato la musica sacra con l’intensità emotiva e la spiritualità dei testi biblici.

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Il Jubilus Ensemble, fondato a Roma nel 2021, conferma così il ruolo del festival come piattaforma di esperienze sonore che uniscono arte e fede. Il presidente dell’Accademia Filarmonica Europea, Francesco Maria Silvagni, ha riconosciuto il valore degli artisti coinvolti e il sostegno ricevuto, in particolare dall’Ecologica Laurentina.

Ogni concerto cerca di offrire qualcosa di significativo, sia dal punto di vista musicale sia emotivo. La direzione artistica e organizzativa guarda ai luoghi scelti – chiese di grande suggestione storica e spirituale – come spazi in cui la musica sacra può assumere un valore ulteriore, riuscendo a raggiungere un pubblico vario e partecipe.

Il sostegno istituzionale e la collaborazione internazionale del festival

Il Festival Diocesano di Musica Sacra si avvale di diverse forme di supporto finanziario e istituzionale. Tra i sponsor principali si trovano la Regione Lazio e alcune banche locali come la BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo, la BCC Colli Albani, la BCC Nettuno e le loro fondazioni. Questo sostegno garantisce la partecipazione di artisti e la qualità degli eventi.

Non manca il patrocinio di enti prestigiosi, come il Pontificio Istituto di Musica Sacra e le ambasciate presso la Santa Sede di Austria, Croazia, Ucraina e il Sovrano Militare Ordine di Malta. A fianco di queste istituzioni c’è la Fondazione Pierluigi da Palestrina e l’Associazione “Tota Pulchra”, che contribuiscono a diffondere la cultura della musica sacra in Italia e all’estero.

Questa rete di collaborazioni rafforza la funzione del festival come momento di dialogo culturale e spirituale. Lo scambio tra diverse realtà europee crea un ambiente dove la musica del passato si incontra con le sfide del presente, mantenendo viva una tradizione e offrendo occasioni di arricchimento per il pubblico e gli artisti.

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