Nel borgo di Foresta, immerso nel cuore del parco regionale di Roccamonfina, prosegue la rassegna estiva Forestàte, giunta alla sua quinta edizione. Questa iniziativa culturale, ideata e curata da Antonio Maiorino e Massimo Pastore, propone eventi teatrali e artistici in un contesto naturale suggestivo. Venerdì 18 luglio 2025, alle 21, piazza del paese ospiterà lo spettacolo “Totò il buono – miracolo a Napoli”. L’opera, che trae origine da un racconto di Cesare Zavattini, sarà rappresentata da un cast di attori locali e diretta da un regista esperto: un appuntamento da non perdere per gli amanti del teatro e della cultura napoletana.
Il contesto della rassegna forestàte nel borgo di foresta
Forestàte si svolge nel piccolo borgo di Foresta, una frazione che si trova all’interno del parco regionale di Roccamonfina, una zona ricca di boschi e tradizioni. Da cinque anni, Antonio Maiorino e Massimo Pastore si dedicano a organizzare questa rassegna con l’obiettivo di portare eventi culturali all’aperto, valorizzando il territorio e la comunità locale. La manifestazione attrae un pubblico eterogeneo, curioso di scoprire spettacoli teatrali, concerti e iniziative legate al patrimonio artistico.
La quinta edizione conferma la volontà di coniugare natura e cultura, offrendo un’occasione di svago e riflessione. I teatri all’aperto, come piazza del paese, diventano spazi capaci di accogliere storie che parlano di valori universali. L’ambientazione naturale aggiunge un’atmosfera particolare agli spettacoli, rendendo unica l’esperienza di chi assiste. L’evento del 18 luglio si inserisce in questa cornice, con una proposta che unisce tradizione e narrazione contemporanea.
“totò il buono – miracolo a napoli”: trame e origini dell’opera
Lo spettacolo “Totò il buono – miracolo a Napoli” deriva da un racconto originale di Cesare Zavattini, che pensò un soggetto per un film con Totò, il celebre attore Antonio De Curtis. Il progetto cinematografico non vide mai la luce con l’attore napoletano, ma dal soggetto nacque poi il film “Miracolo a Milano”, realizzato da Vittorio De Sica. Questa storia si trasforma in una fiaba moderna nel testo teatrale di Antonio Maiorino Marrazzo.
La trama racconta la vicenda di Totò, un uomo nato “sotto un cavolo”, simbolo di innocenza e semplicità in un mondo difficile e crudele. Vive in una baracca, tra gli ultimi e gli emarginati, conducendo un’esistenza povera e umile. La sua vita cambia quando due angeli custodi gli regalano il potere di compiere miracoli: Totò diventa un simbolo di speranza per chi soffre, una presenza scomoda per chi detiene il potere. La storia affronta il tema del riscatto sociale e delle contraddizioni insite nella forza sovrannaturale, che può salvare o distruggere.
Questo racconto mette a fuoco la lotta tra bene e male con un linguaggio semplice ma profondo, che riesce a coinvolgere e far riflettere. L’adattamento teatrale enfatizza il carattere fiabesco e umanizza i personaggi, grazie anche alle scelte registiche e alla messa in scena.
La produzione teatrale tra arte e artigianato locale
Lo spettacolo vede sul palco Alice Maggioletti, Bruno Cassandra e Gennaro Maresca, attori che interpretano i ruoli principali con una recitazione calibrata. La regia è affidata a Mario Gelardi, mentre Biagio di Carlo segue da vicino l’organizzazione come aiuto regia. Il lavoro di squadra ha permesso di realizzare un allestimento che coniuga tradizione e teatralità contemporanea.
I costumi, curati da Maria Grazia Di Lillo, si rifanno al contesto napoletano proposto nella vicenda, con dettagli che richiamano l’ambientazione povera ma piena di vita del protagonista. La scelta di curare i dettagli sartoriali contribuisce a rendere credibile lo scenario e a rafforzare l’empatia verso i personaggi.
La rappresentazione in piazza del piccolo borgo, in uno spazio condiviso con la comunità, aiuta a rafforzare un legame umano tra attori e pubblico. Il teatro dal vivo mantiene una forza comunicativa immediata, soprattutto in un luogo come Foresta, dove ogni evento assume un valore particolare per la vita sociale. L’iniziativa si presenta come un’occasione per conoscere aspetti della cultura napoletana da un punto di vista originale.
Il valore culturale e sociale dello spettacolo a foresta
“Totò il buono – miracolo a Napoli” si inserisce in un contesto culturale che cerca di dare voce a storie di emarginazione, speranza e cambiamento. Raccontare un personaggio come Totò, un uomo semplice dotato di poteri straordinari, permette di esplorare temi che restano attuali, quali la giustizia sociale, la solidarietà e la contrapposizione tra potere e innocenza.
Portare questa rappresentazione nel borgo di Foresta significa anche mantenere viva la tradizione teatrale e l’interesse per la cultura popolare. Il pubblico può così scoprire storie lontane, ma vicine per le emozioni e i valori narrati. L’evento si rivolge soprattutto a chi cerca nel teatro un momento di riflessione, senza rinunciare al coinvolgimento emotivo.
L’esperienza di Forestàte si conferma come un momento di aggregazione culturale che valorizza il territorio e fa emergere talenti artistici locali, senza tralasciare storie di respiro più ampio. Lo spettacolo contribuisce al dialogo tra passato e presente, tra teatro e realtà sociale in cui viviamo. Il ruolo della cultura diventa perciò un mezzo per mettere in discussione e raccontare la società.