La diffusione delle malattie della pelle rappresenta oggi una sfida importante anche in regioni italiane come la Campania. Tra queste, la dermatite atopica e la psoriasi si confermano tra le patologie cutanee più ricorrenti, con un impatto che coinvolge soprattutto i bambini. L’attenzione degli esperti si è concentrata récemment durante il congresso “Dermatology in Neapolis” a Napoli, dove si sono discusse le novità cliniche e terapeutiche più rilevanti, con particolare riguardo a malattie croniche e tumori cutanei.
Diffusione e impatto delle malattie della pelle in campania
Le malattie dermatologiche interessano una quota consistente della popolazione, superando il 3% a livello globale. In Campania, i dati mostrano una realtà simile agli standard nazionali. La dermatite atopica colpisce circa un bambino su quattro, cifra che sottolinea la presenza della patologia fin dall’infanzia. Tra gli adulti, la prevalenza di questa infiammazione cutanea oscilla tra il 2 e il 5%. La psoriasi interessa invece circa il 2-3% degli abitanti. Questi numeri sottolineano la diffusa natura di queste malattie, legate a sintomi spesso invalidanti, che causano prurito, arrossamenti e infiammazioni persistenti.
L’impatto sociale va oltre le manifestazioni fisiche. Spesso si accompagna a conseguenze di tipo psicologico. Non è raro che chi soffre di queste patologie sviluppi problemi legati all’autostima, isolamento o difficoltà nell’inclusione sociale. Tanto che la cura si estende al benessere mentale oltre che alla gestione del sintomo dermatologico. La situazione in Campania è indicativa dello scenario nazionale con un’attenzione particolare all’età pediatrica, dove la diagnosi precoce e il trattamento si rivelano cruciali per contenere la cronicità e migliorare la qualità di vita.
Il congresso dermatology in neapolis a napoli
Il congresso “Dermatology in Neapolis” si è svolto presso il Centro Congressi dell’università Federico II di Napoli, grazie all’organizzazione della Clinica Dermatologica diretta dal prof. Massimiliano Scalvenzi. Questo evento ha rappresentato un’occasione di aggiornamento per giovani dermatologi e specialisti, non solo attraverso lezioni frontali ma con momenti di dialogo sulla gestione pratica delle patologie cutanee.
Il congresso ha dato spazio alle nuove terapie, in particolare a quelle per le malattie infiammatorie croniche come psoriasi e dermatite atopica, e ha evidenziato l’evoluzione della dermatologia oncologica.
Evoluzione del trattamento dei tumori cutanei
Il prof. Scalvenzi ha sottolineato come il trattamento dei tumori cutanei – melanoma e carcinoma basocellulare – si stia trasformando. Le cure sempre più efficaci e i programmi di follow up permettono di considerare queste patologie come condizioni croniche, con prospettive migliori per la vita dei pazienti. Questo approccio nuovo ha modificato il modo in cui si affrontano anche tumori in precedenza difficili da trattare, segnando un cambio di paradigma nella dermatologia. Accanto ai tumori, si è parlato di malattie infiammatorie e delle strategie per migliorare la risposta terapeutica.
Novità e sfide nella gestione della psoriasi e dermatite atopica
I proff. Matteo Megna e Maddalena Napolitano, responsabili scientifici del convegno, hanno evidenziato l’importanza di un programma formativo che segua le necessità concrete dei dermatologi alle prime armi. Il prof. Megna ha spiegato che temi come la gestione dei farmaci biologici, lo studio delle malattie croniche e la dermatologia oncologica hanno ricevuto un taglio pratico, utile nella routine clinica. Il confronto multidisciplinare ha permesso di approfondire casi clinici e di sviluppare tecniche di intervento aggiornate.
Attenzione alla cronicità e approccio personalizzato
La prof.ssa Napolitano ha puntato l’attenzione sul peso della cronicità in dermatologia, descrivendo come pazienti con psoriasi, orticaria o dermatite atopica spesso debbano continuare la terapia per tempi lunghi, se non per tutta la vita. Si è discusso della necessità di profilare i pazienti per selezionare il trattamento più adatto e di capire quando sospendere la cura. Il suo intervento ha fatto emergere il ruolo fondamentale di un approccio personalizzato, soprattutto in presenza di fasi infiammatorie attive.
Un focus particolare è stato dedicato alla dermatite atopica, che non riguarda solo i bambini ma anche gli adulti. È stata ribadita l’importanza di seguire le indicazioni durante il periodo estivo: la pelle beneficia dell’esposizione solare moderata, ma le terapie non vanno mai interrotte, specie nelle fasi acute. I medici hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di una protezione solare graduale, per evitare rischi legati all’abbronzatura veloce e all’esposizione non controllata.
Approfondimenti sull’eczema delle mani e prevenzione solare
Nel congresso la questione dell’eczema delle mani ha ricevuto particolare rilievo. Il prof. Cataldo Patruno, presidente dell’evento e ordinario all’università del Molise, ha delineato questo disturbo come molto diffuso, con ricadute che possono diventare invalidanti per chi lavora in certi ambienti. Ha spiegato che molte forme sono legate all’uso di acrilati, utilizzati nelle unghie finte, una causa frequentemente sottovalutata. Il trattamento dell’eczema ha visto progressi, con approcci specifici che possono migliorare la situazione dei pazienti.
Il congresso ha ribadito la lunga tradizione della dermatologia napoletana, riconosciuta a livello nazionale per la formazione e la ricerca. Napoli conferma il suo ruolo di centro di riferimento in questo settore, grazie a una scuola di specializzazione apprezzata e a eventi come questo che portano avanti il dialogo tra professionisti, offrendo opportunità per aggiornarsi sulle nuove frontiere della cura della pelle.