Molti credono che dormire fino a tardi sia solo voglia di cullarsi nella pigrizia, specie per gli adolescenti. In realtà, nelle giornate libere da scuola e impegni, questo slittare del risveglio corrisponde a una necessità importante per il benessere psicofisico dei giovani. Uno studio condotto dalla university of oregon ha seguito 1877 ragazzi di circa 13 anni, con lo scopo di analizzare come il sonno influenzi il loro stato emotivo e la capacità di gestire ansia e stress. I dati raccolti aiutano a comprendere meglio quanto il riposo prolungato possa essere un sollievo concreto per gli adolescenti.
L’opinione comune associa il dormire prolungato nel fine settimana a semplice svogliatezza o disimpegno verso le responsabilità familiari. Ma la realtà che emerge dal monitoraggio con il fit-bit racconta un’altra storia. I ragazzi che concedono a sé stessi qualche ora in più di sonno nel week-end mostrano meno problemi di umore e tensione. Questo è un modo concreto con cui il loro cervello e il corpo recuperano equilibrio dopo giorni di veglia insufficiente. Non si tratta di una pausa pigra, ma di un vero e proprio meccanismo anti-ansia e anti-stress.
La ricerca ha osservato che le famiglie che insistentemente tentano di alzare gli adolescenti troppo presto possono, inavvertitamente, aumentare il livello di disagio dei ragazzi. Stanchezza mentale e fisica si accumulano e, di conseguenza, si intensificano i sintomi di ansia. Eppure, concedere un sonno extra anche solo durante i fine settimana può attenuare queste difficoltà. Il sonno mattutino lungo e i pisolini nel corso della giornata rappresentano una strategia naturale, a cui i genitori dovrebbero tendere senza forzature.
Il bisogno di dormire più ore rispetto agli adulti è un dato ormai consolidato. Per la fascia d’età tra 13 e 18 anni, il sonno minimo consigliato si aggira tra le 8 e le 10 ore, a seconda delle singole esigenze. La maggior parte di questi giovani, però, fatica a raggiungere questa soglia. Lo studio della university of oregon spiega che un aumento di due ore di sonno durante il fine settimana si riflette positivamente sulla diminuzione di episodi legati all’ansia e a forme lievi di depressione. Il corpo e il cervello necessitano di questo riposo supplementare per completare processi di crescita importanti e per mantenere un equilibrio emotivo.
L’impatto del sonno sull’umore fa emergere come il recupero extra non sia solo un modo per non sentirsi stanchi, ma una vera protezione. Dormire poco fa crescere la tensione interna, fino a rendere più frequenti i comportamenti disfunzionali o difficoltà di concentrazione. Gli adolescenti, proprio per questi motivi, hanno bisogno di una vera pausa dedicata al ripristino energetico, che va oltre la semplice necessità fisica e riguarda la salute mentale.
Gli studiosi avvertono che l’allungamento del riposo ha un limite oltre il quale può portare effetti opposti. Dormire troppo, rispetto alle necessità personali, rischia di generare ulteriore stress anziché calma. Quando si supera una certa soglia, il corpo può percepire questa espansione del sonno come un fattore disturbante, innescando disagio interiore e un senso di affaticamento.
I consigli degli esperti richiamano quindi a un equilibrio. I ragazzi vanno lasciati dormire di più, specie durante i giorni liberi, ma senza esagerare. Spingere oltre le normali ore compensative può trasformare il riposo da beneficio a problema. Le famiglie devono comprendere come chiedere ai propri figli di restare svegli troppo presto o lasciare loro tutto il giorno per dormire rischi di aumentare piuttosto che diminuire la pressione emotiva quotidiana.
Non è solo una questione di tabelle o regole di igiene del sonno. Questo studio indica chiaramente che affidarsi ai segnali naturali e lasciare che gli adolescenti si risveglino quando il corpo lo richiede porta a un miglioramento tangibile dell’umore e della capacità di affrontare i piccoli stress quotidiani. Gli orari imposti, specialmente nelle giornate di vacanza o nel weekend, possono creare tensione inutile.
Alla luce di queste osservazioni, è conveniente ripensare il rapporto tra famiglia e abitudini di riposo. Un sonno più lungo in mattinata non deve essere un motivo per rimproverare o giudicare i ragazzi, bensì un segnale da rispettare. L’accoglienza di questo tempo extra, senza pressioni, aiuta a farli diventare persone più calme, con meno disturbi legati ad ansia e stanchezza. Perciò, lasciamoli dormire almeno un paio d’ore in più ogni tanto: ne hanno bisogno davvero.
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