Il governo guidato da Giorgia Meloni ha confermato l’impegno verso lo sviluppo del Mezzogiorno, delineando una strategia fondata su interventi a lungo termine. Il piano si concentra sulla creazione di condizioni favorevoli per le imprese del Sud, puntando a migliorare la competitività e a valorizzare le capacità produttive locali. Nel corso dell’assemblea dell’Unione industriali di Napoli, la premier ha illustrato i principali strumenti pensati per sostenere aziende e cittadini meridionali, con particolare attenzione alla nuova Zona economica speciale unica del Mezzogiorno.
L’esecutivo Meloni ha ribadito la centralità del Mezzogiorno nel proprio programma di rilancio economico. L’obiettivo è trasformare quest’area in un motore di crescita, facendo leva sul potenziale esistente e sulle risorse umane del territorio. Il governo ha definito azioni precise per superare gli ostacoli amministrativi che spesso rallentano lo sviluppo imprenditoriale nel Sud. L’intento è di favorire un ambiente dove le imprese possano operare con maggiore libertà e meno burocrazia.
In questo contesto, la principale sfida consiste nel dare strumenti concreti che consentano alle aziende meridionali di competere su scala internazionale, senza affidarsi a misure assistenziali. L’idea è di promuovere un Sud che si basi sul merito e sulla capacità di innovare le proprie aziende e comunità. Meloni ha richiamato l’attenzione sul capitale umano come risorsa fondamentale, intesa come forza lavoro qualificata e creativa che può spingere il territorio verso nuovi traguardi economici e sociali.
L’istituzione della Zona economica speciale unica del Mezzogiorno rappresenta uno dei pilastri della strategia governativa. Questa misura ha lo scopo di rendere il Sud più attrattivo per investitori nazionali e internazionali, offendo una combinazione di vantaggi fiscali e semplificazioni amministrative. Attraverso la Zes, si punta ad uniformare le opportunità di sviluppo su tutto il territorio meridionale, eliminando disparità tra le varie aree geografiche.
La Zes unica è progettata per accompagnare le imprese con agevolazioni mirate, promuovendo l’incremento della produttività e la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di un sistema integrato che mette in stretta relazione le politiche fiscali con la riduzione degli oneri burocratici, favorendo così il rischio d’impresa e gli investimenti. Il governo ha sottolineato come questa zona speciale debba diventare un modello di intervento replicabile, capace di attrarre capitali e competenze per far crescere l’economia meridionale in modo concreto e stabile.
Nel video inviato all’incontro dell’Unione industriali di Napoli, Giorgia Meloni ha sottolineato il significato della Zes unica come una risposta alle aspettative del Sud. La premier ha espresso chiaramente che il Mezzogiorno non cerca assistenzialismo o aiuti passivi, ma desidera strumenti che consentano alle imprese di investire e crescere. Ha poi messo in evidenza come il progetto del governo punti a valorizzare il talento locale, riscoprendo il valore del fattore umano e delle capacità imprenditoriali presenti nella regione.
Meloni ha concluso affermando che spetta all’esecutivo attuare interventi strutturali, concreti e di visione per sostegno duraturo del Mezzogiorno. La volontà manifestata è quella di accompagnare la crescita con azioni coordinate e mirate, voltate a garantire pari opportunità a tutti i territori meridionali. Il messaggio lanciato a Napoli vuole far emergere un Sud protagonista dell’economia nazionale, pronto a giocare un ruolo da protagonista anche a livello globale, senza dipendere da trasferimenti o elemosine ma mostrando le proprie potenzialità reali.
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