La sospensione della circolazione degli autobus elettrici sulla strada parco fra montesilvano e pescara continua a segnare un punto di tensione fra ambiente e trasporto pubblico. Il Consiglio di stato ha ribadito l’impatto negativo della decisione del Tar che ha bloccato l’uso dei mezzi elettrici, sottolineando come questa decisione provochi effetti dannosi sotto vari aspetti, dall’inquinamento atmosferico ai ricavi economici. Nel cuore della contesa resta la scelta della Regione abruzzo di ammodernare i mezzi pubblici con tecnologie più sostenibili, scontrandosi con l’opposizione del comitato locale che ha presentato ricorso.
La decisione del consiglio di stato sulle limitazioni al trasporto elettrico
Il Consiglio di stato ha preso posizione il 2025, confermando temporaneamente la sospensiva decisa dal Tar sulla circolazione degli autobus elettrici lungo la strada parco, l’arteria che collega montesilvano a pescara. Questa sentenza arriva dopo il ricorso del Comitato strada parco bene comune, che ha contestato il passaggio ai mezzi elettrici auspicato dalla regione abruzzo. L’organo ha però stabilito una condizione importante: il comitato dovrà depositare una fideiussione di 50mila euro per ogni mese di durata del contenzioso. La garanzia serve a coprire il danno ambientale ed economico già rilevato a seguito delle modifiche forzate sulla rete di trasporti.
Uno scenario complesso tra ambiente e economia
Lo scenario resta complesso, perché il blocco degli autobus elettrici sembra rimettere in gioco costi ambientali evidenti. La regione denuncia un ritorno ai mezzi a gasolio, più inquinanti, e una diminuzione nei ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti. Il Consiglio di stato ha riconosciuto questi rischi ribadendo la necessità di non abbandonare la strada della sostenibilità nel trasporto pubblico urbano. Per ora, la decisione non è definitiva ma l’attenzione resta alta in attesa del giudizio di merito del Tar, che dovrà tenere un’udienza nei prossimi mesi.
La posizione della regione abruzzo sull’elettrificazione della strada parco
Lorenzo Sospiri, presidente del consiglio regionale dell’abruzzo, si è fatto portavoce della linea ufficiale della regione, sostenendo che il progetto di elettrificazione del trasporto sulla strada parco rappresenta una scelta necessaria per ridurre l’inquinamento. La strada parco collega due città importanti, montesilvano e pescara, e il ricorso al trasporto pubblico con autobus elettrici sarebbe un passo avanti per migliorare la qualità dell’aria in quella zona. Sospiri ha candidamente ribadito come l’utilizzo di mezzi a combustibile fossile rappresenti un “ritorno al passato” che nuoce all’ambiente e ai cittadini.
Investimenti e difficoltà
La regione ha investito su tecnologie più pulite proprio per limitare i gas inquinanti. La sospensione attuata dal Tar ha messo in difficoltà l’amministrazione regionale, che si è rivolta al Consiglio di stato per chiedere l’eliminazione del blocco. La decisione di quest’ultimo, pur confermando la sospensiva, ha segnalato con la richiesta della fideiussione che i rischi ambientali ed economici non si possono sottovalutare. Allo stesso tempo, il presidente del consiglio regionale si dice fiducioso nel proseguimento del progetto e attende la convocazione dell’udienza per il merito del ricorso.
Le conseguenze ambientali ed economiche del blocco degli autobus elettrici
Il blocco della circolazione degli autobus elettrici influisce non solo sull’ambiente ma anche sulle casse pubbliche. Da quando i mezzi elettrici sono stati fermati sulla strada parco, è aumentato il ricorso ai bus a diesel. I dati mostrano una crescita dei livelli di inquinamento atmosferico lungo questa arteria, segnalata da diversi rilevamenti nelle ultime settimane. Le emissioni di polveri sottili e gas nocivi hanno ripreso a salire, rischiando di aggravare la qualità dell’aria in una zona già sotto pressione.
Impatto economico sul trasporto pubblico
Dal punto di vista economico, il calo dei passeggeri e delle vendite dei biglietti è stato netto. Molti utenti hanno preferito alternative al trasporto pubblico locale, indebolendo le entrate dei gestori. L’uso di mezzi più inquinanti e meno attrattivi ha ridotto l’appeal del servizio pubblico. Questo doppio effetto, ambientale ed economico, ha spinto gli enti regionali a ribadire la necessità di non interrompere la transizione verso un sistema di trasporto meno impattante. Il danno è stato riconosciuto dalla stessa giustizia amministrativa, che ha imposto una garanzia economica al comitato ricorrente proprio per tutelare questi aspetti.
Le prospettive legali e amministrative sul futuro della strada parco
L’attesa ora è tutta per l’udienza del tribunale amministrativo regionale, che dovrà valutare il merito del ricorso presentato dal comitato strada parco bene comune. La regione ha mostrato volontà nel portare avanti il progetto che prevede un trasporto pubblico elettrico lungo questa direttrice, ritenendolo il passo necessario per una mobilità più sostenibile. Il ricorso ha rallentato questa scelta, ma la decisione del Consiglio di stato suggerisce che il contesto non è privo di rischi.
Spinte contrapposte e responsabilità economica
Il tribunale si trova di fronte a due spinte contrapposte: da un lato la volontà di innovare e ridurre l’impatto ambientale, dall’altro i vincoli legali e le proteste di parte della popolazione che teme effetti negativi o ha posizioni diverse sull’uso del territorio. Il deposito della fideiussione da parte del comitato stabilisce un meccanismo di responsabilità economica per senza dubbio evitare danni senza copertura. Nei prossimi mesi si capirà quale strada prenderà la giustizia amministrativa, e se la regione potrà continuare il percorso di riconversione del trasporto pubblico sulla strada parco.
