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Il festival pontino di musica rende omaggio a dmitrij shostakovich con la sinfonia n. 15 nell’abbazia di valvisciolo

L’anno 2025 segna il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Dmitrij Shostakovich. Il Festival Pontino di Musica ha scelto di celebrare questo evento venerdì 4 luglio all’Abbazia di Valvisciolo, con un concerto dedicato alla sua ultima sinfonia. Lo spettacolo vedrà l’esecuzione della Quindicesima sinfonia in una versione da camera caratteristica, fra percussioni e trio d’archi, proponendo un’esperienza musicale intensa in un contesto storico e spirituale unico.

Il contesto del festival e la scelta della location

Il Festival Pontino di Musica, giunto alla sua 61esima edizione, ha posto particolare attenzione alla qualità degli eventi e alla scelta delle sedi che ospitano i concerti. La storica Abbazia di Valvisciolo, nel comune di Sermoneta, diventa punto di riferimento per gli appassionati che attendono il secondo appuntamento della rassegna, fissato per venerdì 4 luglio alle 21. Questo luogo suggestivo, con il suo fascino medievale, si presta bene all’atmosfera intima e toccante della musica di Shostakovich, offrendo un palcoscenico naturale che amplifica la forza espressiva delle composizioni eseguite.

Aggiungendo valore alla serata, la presenza di musicisti di livello internazionale contribuisce a spostare l’attenzione pubblica su Sermoneta, promuovendo la cultura musicale anche fuori dai grandi centri urbani. La programmazione inizia con brani di Charles Ives e Tōru Takemitsu, per poi culminare con la sinfonia che rappresenta il lascito spirituale del compositore russo.

L’esecuzione della sinfonia n. 15 e il suo significato

La Quindicesima sinfonia op. 141a di Shostakovich risale al 1971 ed è considerata il suo testamento finale, un’opera complessa e stratificata. La versione offerta a Valvisciolo è quella per violino, violoncello, pianoforte e percussioni, arrangiata da Viktor Derevianko e approvata dallo stesso autore. Ciò permette una lettura del pezzo che mette in risalto dettagli e sfumature che altrimenti si perderebbero in un’esecuzione orchestrale completa.

Il primo movimento, allegretto, si apre con un tono giocoso e include una citazione dall’ouverture del Guglielmo Tell, un dettaglio che gioca con l’eredità musicale europea. Il secondo movimento, adagio, cambia registro con un’atmosfera funerea, utilizzando accordi lugubri per evocare un senso di perdita e riflessione. Il terzo movimento mantiene tinte grottesche, una firma stilistica del compositore, che sembra voler dialogare con la follia e l’assurdo. L’ultimo tempo si apre con un adagio che richiama il Crepuscolo degli dei di Wagner, offrendo una conclusione carica di echi drammatici.

Questa sinfonia si confronta con temi di morte, memoria e destino, elementi presenti anche nel contesto sociale e politico di Shostakovich, che ha vissuto sotto il regime sovietico. L’esecuzione all’Abbazia di Valvisciolo fornisce un contesto sonoro e visivo che potenzia la carica emotiva del lavoro.

Il programma della serata: da ives a takemitsu

Prima della sinfonia di Shostakovich i presenti ascolteranno il Trio per violino, violoncello e pianoforte di Charles Ives, composto nel 1911. Ives è riconosciuto per la sua originalità nel combinare elementi tradizionali e innovativi, creando un ponte verso la musica moderna. Il brano introduce il pubblico all’ampiezza della sperimentazione musicale che caratterizza l’intera serata.

Segue Rain Tree, opera del compositore giapponese Tōru Takemitsu, composta nel 1981 per tre percussionisti. Takemitsu trae ispirazione dai movimenti dell’acqua e dalla natura con una particolare attenzione ai dettagli impercettibili. Il pezzo si collega a una novella di Kenzaburo Oe, che descrive un albero capace di trattenere l’acqua piovana e rilasciarla poco a poco, da cui deriva il nome “albero della pioggia”. Il suono evoca questa immagine attraverso le percussioni, costruendo un’atmosfera intensa e meditativa. Rain Tree sottolinea il legame fra natura, tempo e musica, ampliando il tema serale di riflessione e simbolismo.

I protagonisti: ars ludi e ars trio di roma

Gli esecutori principali di questa serata sono l’ensemble di percussioni Ars Ludi e l’Ars Trio di Roma. Ars Ludi nasce nel 1987 dalla volontà di Antonio Caggiano e Gianluca Ruggeri, ai quali nel 1989 si è aggiunto Rodolfo Rossi. Il gruppo si dedica alla musica contemporanea percussiva, portandola in numerosi paesi nel mondo, da Stati Uniti alla Cina. Il loro repertorio include compositori come Cage, Stockhausen, Bartók e Reich, con un ruolo importante nelle sperimentazioni sonore di oggi.

L’Ars Trio di Roma, attivo dal 2001, si è ritagliato spazio consolidato nella scena musicale italiana, con un repertorio che spazia dal classico al Novecento storico fino a lavori contemporanei. Sono noti per la loro capacità di interpretare opere complesse mantenendo musicalità e chiarezza. Hanno ottenuto riconoscimenti nazionali e hanno collaborato con festival importanti, secondo la tradizione italiana di formazione musicale d’eccellenza. La combinazione dell’Ars Trio con Ars Ludi per questo concerto permette un connubio sonoro unico, perfetto per la peculiarità della Quindicesima sinfonia di Shostakovich.

Informazioni pratiche e modalità di partecipazione

Il concerto si terrà venerdì 4 luglio alle ore 21 presso il piazzale dell’Abbazia di Valvisciolo a Sermoneta. Il biglietto di ingresso costa 15 euro, con riduzioni riservate ai possessori di Youth Card. È consigliata la prenotazione per garantirsi i posti, gestita tramite WhatsApp al numero 329-7540544 oppure via e-mail all’indirizzo biglietteria@campusmusica.it. Per informazioni si può contattare info@campusmusica.it o visitare il sito www.campusmusica.it dove è disponibile il programma completo del Festival Pontino.

Questo evento promette un’esperienza diretta con la musica del Novecento, con brani capaci di raccontare storie e sensazioni attraverso tecniche esecutive e atmosfere suggestive. Il Festival, nel cuore della provincia, smuove l’attenzione verso un patrimonio artistico di valore e mette in luce figure chiave della storia musicale europea e mondiale.

Paolo Ludovichi

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Paolo Ludovichi

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