Il Lazio sta attraversando un’ondata di caldo intensa che preoccupa per i rischi diretti sulla salute dei lavoratori attivi nei cantieri edili, tra i più esposti. La regione ha adottato un’ordinanza che vieta il lavoro durante alcune ore dei giorni con condizioni climatiche particolarmente rischiose, una misura pensata per ridurre gli incidenti sul lavoro. Nonostante l’intervento sia stato accolto positivamente, restano molte sfide legate alla prevenzione e al controllo, per assicurare un’effettiva protezione degli addetti nel settore dell’edilizia.
L’ordinanza della regione lazio contro il lavoro nelle ore di massimo caldo
La Regione Lazio ha emanato un’ordinanza specifica per gli operai edili e lavoratori delle cave, vietando l’attività lavorativa durante le ore centrali dei giorni in cui il sistema Worklimate indica un rischio elevato dovuto al caldo. Questo sistema valuta vari parametri, come la temperatura e l’umidità, per segnalare quando le condizioni diventano pericolose per la salute di chi lavora all’aperto. L’ordinanza si applica proprio nei momenti più critici, per ridurre l’esposizione diretta a temperature dannose. Agendo su questo fronte, la Regione intende diminuire incidenti e malori dovuti al calore, una causa di infortuni molto frequente soprattutto nei cantieri.
Dati sugli incidenti nel settore edile
Il settore edile segnala una media nazionale di un incidente mortale ogni due giorni proprio a causa dei rischi correlati al lavoro sotto il sole cocente. Per questo, il blocco temporaneo diventa una misura urgente e necessaria, specie in una fase dell’anno dove le temperature raggiungono livelli sopra la media. Non si tratta solo di salvaguardare la salute, ma anche di garantire condizioni lavorative dignitose. L’ordinanza definisce chiaramente cos’è il rischio “alto” stabilito da Worklimate e delimita l’orario di sospensione per evitare confusione o abusi.
Prevenzione e informazione come chiavi per proteggere i lavoratori edili
Non basta però affidarsi solo al divieto: serve un’ampia campagna di prevenzione e informazione. Spiegarne con chiarezza le ragioni a lavoratori e imprese è fondamentale. È necessario tradurre la normativa in pratiche quotidiane, mostrando esempi concreti su come proteggersi dal caldo e su come organizzare l’attività per evitare le fasce più pericolose. I sindacati di settore, come FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, hanno sollecitato un confronto allargato con il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone e con le commissioni parlamentari competenti, proprio per sottolineare l’urgenza e la complessità del tema.
Ruolo degli enti bilaterali
Nel Lazio, la normativa prevede lo stop nei cantieri edili e nelle cave per i momenti di rischio massimo, ma rischia di essere inefficace senza un lavoro capillare di comunicazione. Il ruolo degli enti bilaterali diventa quindi importante, perché possono raggiungere facilmente i lavoratori e le aziende, spiegando i rischi concreti e le procedure da adottare. Senza questa spinta informativa, il divieto rischia di rimanere sulla carta, e i più fragili continueranno a subire conseguenze sulla salute.
Ispezioni, controlli e nuove iniziative per rafforzare la sicurezza nei cantieri
Le ispezioni nei cantieri, pur indispensabili, sono ancora insufficienti per prevenire gli incidenti. La nuova ordinanza può aumentare la sicurezza solo se accompagnata da un controllo serrato sulle condizioni di lavoro e sul rispetto degli orari di stop. Per questo motivo, la Filca Lazio ha annunciato l’introduzione di un numero verde anonimo per segnalare eventuali irregolarità senza timore di ritorsioni. Un meccanismo che mira a dare voce agli operai e a scoraggiare comportamenti illegali o pericolosi.
Importanza della cultura della sicurezza
Si tratta di un passo concreto per monitorare il rispetto delle norme e per affermare una cultura della sicurezza nei cantieri. Monitorare il rispetto del riposo nelle ore più calde significa anche diminuire le cause di incidenti causati da stress termico, colpi di calore e stanchezza eccessiva. La sicurezza negli ambienti di lavoro resta una priorità da cui dipende non solo il benessere dei singoli ma anche la tenuta stessa dei cantieri e del settore edile nel suo complesso.
Gli addetti coinvolti in questo ambiente si trovano spesso a dover affrontare condizioni climatiche difficili e rischiosi durante l’estate e solo con un insieme di regole severe, strumenti di supporto e controlli coordinati si potrà ridurre il preoccupante numero di incidenti e morti sul lavoro. L’ordinanza laziale rappresenta allora un primo passo verso un sistema di sicurezza adattato ai cambiamenti climatici ormai evidenti e sempre più pressanti.