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Il monitoraggio dei laghi laziali nel 2025: 20 punti su 24 entro i limiti di legge, ma restano criticità

La ventennale campagna la Goletta dei Laghi di Legambiente ha recentemente diffuso i risultati del controllo sulle acque di dieci grandi specchi d’acqua del Lazio. Da Bolsena a Sabaudia, passando per Bracciano e altri bacini, i dati di quest’anno mostrano un quadro complessivamente stabile rispetto al 2024, ma con alcune zone che ancora presentano livelli di inquinamento preoccupanti. L’indagine di Legambiente aiuta a capire dove occorre concentrare gli interventi urgenti per tutelare queste risorse naturali.

Andamento generale del monitoraggio nei laghi laziali

Il campionato 2025 di Legambiente ha interessato 24 punti sparsi tra 10 laghi della regione: Bolsena, Vico, Bracciano, Albano, Canterno, Fogliano, Turano, Salto, Fondi e Sabaudia. Su questi, 20 sono risultati nella norma secondo i parametri fissati dalla legge ambientale, mentre tre punti sono risultati fortemente inquinati e un punto semplicemente inquinato.

Il monitoraggio non sostituisce i controlli ufficiali, ma segnala con insistenza le aree dove la qualità dell’acqua è ancora compromessa, spesso per problemi legati agli scarichi urbani o agricoli che non passano attraverso adeguati depuratori. I risultati confermano uno scenario simile a quello dello scorso anno, indicandoci che nel Lazio la lotta all’inquinamento lacustre avanza lentamente.

Le criticità maggiori emergono in corrispondenza di zone di immissione di corsi d’acqua o canali, segno che il sistema di raccolta e trattamento delle acque reflue presenta ancora falle. Questi punti restano sotto stretta osservazione dagli ambientalisti che richiedono interventi mirati, soprattutto nelle aree fortemente antropizzate.

Stato del lago di bolsena e dei siti monitorati nel viterbese

Nel lago di Bolsena, principale bacino dell’area viterbese, sono stati presi in esame sei punti diversi. Cinque sono risultati conformi ai limiti previsti dalla legge, gli stessi osservati nell’indagine del 2024. Tra questi, si segnalano campioni prelevati in prossimità del parco giochi sul lungolago di Montefiascone, presso la spiaggia di Marta e vicino alla foce di alcuni piccoli fossi nelle località di Gradoli e San Lorenzo Nuovo.

Il punto fuori norma si trova alla foce del fosso lungo il viale Luigi Cadorna nel comune di Bolsena, che si è confermato fortemente inquinato. Questa situazione rende evidente come, nonostante la maggior parte delle acque sia pulita, persistano zone critiche in cui occorre un’azione rapida per contrastare lo scarico incontrollato di sostanze nocive.

Sempre nel Viterbese, il lago di Vico è risultato stabile, con due punti monitorati entrambi nei limiti di legge e senza variazioni rilevanti rispetto agli ultimi anni. Il seguito puntuale del ristorante “La Bella Venere” e un punto a Punta del Lago a Ronciglione hanno mantenuto valori conformi ai parametri di sicurezza, elemento che evidenzia una certa costanza nella qualità delle acque di questo lago.

Situazione nei laghi di bracciano, albano e canterno

Per il lago di Bracciano, che ha quattro punti monitorati tra Anguillara e Trevignano Romano, il risultato si mantiene positivo. Tutti i campioni raccolti sono stati entro i limiti di legge, con i punti di controllo che includono luoghi come il lungolago Giuseppe Argenti e la foce del fosso della Lobbra a Bracciano. Questa continuità nei valori, osservata anche negli ultimi due anni, indica una condizione ambientale accettabile per questo specchio d’acqua.

Il lago Albano a Castel Gandolfo è risultato pulito nei due punti analizzati, situati presso via Spiaggia del lago e via dei Pescatori, vicino al Ninfeo Brigantino. Anche in questo caso non si sono rilevate contaminazioni pericolose, confermando così uno stato di qualità dell’acqua in linea con quello dello scorso anno.

Nel lago di Canterno a Ferentino, provincia di Frosinone, i due punti di campionamento rimangono da tempo entro i parametri stabiliti. Dal 2016 non si registrano alterazioni particolari, con checkpoint posizionati sul fosso del Diluvio e lungo la sponda ovest del lago.

I risultati dei laghi reatini di turano e salto

Nel reatino, il lago di Turano è stato monitorato in un unico punto in località Colle di Tora, a via del Lago 1. Qui i valori delle analisi rientrano nei limiti di legge, confermando un trend positivo rispetto agli anni passati, fatta eccezione per il 2021 quando l’acqua si era mostrata fortemente inquinata.

Per il lago del Salto, il controllo ha riguardato due punti: uno confermato a Petralla Salto e uno raccolto per la prima volta a Borgo San Pietro. Entrambi hanno riportato dati nei limiti, con il campione di Petralla stabile in quest’ultimo decennio. La nuova rilevazione in Borgo San Pietro consente di allargare il monitoraggio e vigilare su più punti strategici.

Criticità e peggioramenti nei laghi di latina

Diversa la situazione nella provincia di Latina, dove l’unico punto rilevato sul lago Fogliano ha mostrato un peggioramento. La foce del canale su strada Litoranea 6260 in località Cicerchia è risultata inquinata, a differenza del 2024 quando era in regola. Questa variazione dimostra come la qualità delle acque possa deteriorarsi rapidamente, probabilmente a causa di scarichi non adeguatamente trattati.

Nel lago di Fondi, si sono confermati problemi in almeno un sito. Il canale San Vito a Monte San Biagio è risultato fortemente inquinato, replicando i dati dello scorso anno. L’altro punto esaminato, il canale San Magno a Fondi, risulta invece nei limiti legali, migliorando rispetto al 2024 quando era classificato come inquinato. Questi dati rivelano un quadro variegato, con alcune zone meglio conservate e altre in difficoltà.

Infine, il lago di Sabaudia ha comunicato due campioni con esiti opposti: uno peggiora passando da inquinato a fortemente inquinato nel canale su via Orsolini Cencelli; l’altro punto, il canale al termine di strada Selva Piana, è rimasto stabile entro i parametri normativi. Il centro abitato e le attività limitrofe potrebbero influire sul peggioramento rilevato, suggerendo un’attenzione agile da parte degli enti preposti.

Legambiente indica chiaramente che, pur risultando il quadro complessivo simile a quello della stagione precedente, le zone con anomalie chimiche o biologiche richiedono risposte immediate. Il controllo costante e un piano d’azione preciso per ridurre scarichi e diffondere buone pratiche potrebbero difendere questi patrimoni lacustri, fondamentali per l’ambiente, il turismo e la qualità della vita.

Monica Ghilocci

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Monica Ghilocci

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