La costruzione del nuovo policlinico Umberto i sul viale dell’università di Roma si avvicina a un risultato concreto dopo mesi di lavoro e interlocuzioni con la Soprintendenza. Il progetto, patrocinato dalla Regione Lazio in collaborazione con l’ateneo della Sapienza, prevede una trasformazione radicale del nosocomio esistente, con l’obiettivo di ampliare l’offerta sanitaria e integrare l’area con la città universitaria. L’opera segue un percorso che coinvolge enti pubblici e privati e dovrebbe partire ufficialmente nel 2026.
Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha reso noto che l’ufficio di competenza ha già inviato alla Soprintendenza il parere sul nuovo progetto. Secondo lui, la proposta contiene tutte le caratteristiche positive che rispondono ai vincoli e ai suggerimenti tecnici dell’ente di tutela. L’obiettivo è ottenere l’approvazione formale, preservando gli aspetti storici e urbanistici dell’area senza rinunciare alla ristrutturazione completa delle strutture ospedaliere.
Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione degli edifici del policlinico Umberto i, arrivato a quasi un secolo di attività, con un nuovo complesso definito da una “stecca” capace di ospitare 1170 posti letto. Un numero significativo, studiato per soddisfare la domanda sanitaria di Roma e del Lazio. Il disegno tiene conto di una riorganizzazione degli spazi interni, garantendo la funzionalità delle diverse unità operative e una maggiore efficienza nella gestione dei pazienti.
L’iter non è ancora concluso, la Soprintendenza deve ancora esprimersi. Ma l’ottimismo di Rocca è palpabile, visto che la nuova progettazione sembra rispettare le indicazioni ambientali, paesaggistiche e architettoniche imposte dall’ente e al tempo stesso soddisfare le esigenze sanitarie.
La gara per l’affidamento dei lavori dovrebbe partire entro la primavera del 2026. La Regione e la Sapienza intendono procedere rapidamente, ma rispettando tutti i passaggi normativi e burocratici. Il coinvolgimento dell’Agenzia del Demanio risulta strategico per la gestione dei terreni e degli immobili presenti nell’area dell’università e del policlinico.
Il cronoprogramma sarà scandito da varie fasi: dalla definizione del progetto esecutivo all’appalto, fino poi all’avvio delle opere edili. I tempi saranno monitorati con attenzione; la speranza è portare avanti un cantiere che non solo migliori le infrastrutture, ma che contribuisca a riqualificare un’area centrale di Roma, che ospita quotidianamente migliaia di studenti, docenti, pazienti e personale sanitario.
Nel frattempo, sul piano istituzionale, è seguita una forte attenzione verso la storia del luogo. Va considerato che la Città universitaria della Sapienza celebrerà i 90 anni nel settembre 2026. Per questo il presidente Rocca ha auspicato che la ratifica ufficiale del progetto possa arrivare proprio in quella occasione, durante la festa che si terrà sotto la grande scalinata simbolo dell’ateneo.
Il presidente della Regione ha anche avanzato una proposta di lungo respiro per l’area del viale dell’università. L’idea prevede di unire i due blocchi principali: la parte storica della Città universitaria e il nuovo complesso del policlinico Umberto i. Questa unione avverrebbe tramite un sottopasso su viale dell’università, agendo sul traffico e creando un percorso pedonale protetto.
La chiusura di questo tratto di strada permetterebbe di trasformare la zona in una grande piazza a uso esclusivamente universitario. Così facendo, la Sapienza potrebbe diventare uno dei campus più riconoscibili e frequentati d’Europa, offrendo non solo spazi per la didattica e la ricerca, ma anche residenze universitarie e strutture socio-sanitarie come rsa.
Parchi alberati, fontane e aree verdi completerebbero il progetto, che mira a restituire alla città un luogo vivace ma senza traffico automobilistico. L’intervento sarebbe un passo importante per riconfigurare il paesaggio urbano, valorizzare il patrimonio storico e integrare le funzioni sanitarie con quelle accademiche in modo funzionale e innovativo.
Il nuovo policlinico Umberto i rappresenta un ampliamento che risponde anche all’incremento del fabbisogno di posti letto e servizi legati alla salute nella regione. Gli attuali spazi, ormai obsoleti e insufficienti, non riescono a mantenere gli standard richiesti per l’assistenza ospedaliera moderna.
L’insieme degli edifici ristrutturati sarà dotato di tecnologie più avanzate e progettato per facilitare i percorsi interni di pazienti e operatori. Questo interprete il programma regionale per migliorare l’offerta sanitaria della capitale.
Il polo ospedaliero si confermerà così come un punto di riferimento regionale, con più posti letto, reparti specializzati e spazi dedicati alla didattica clinica per studenti di medicina. I lavori getteranno le basi per un sistema più funzionale, vicino alle esigenze di cura e formazione professionale.
Il dialogo continuo con la Soprintendenza e gli enti coinvolti resta indispensabile per coniugare innovazione e tutela dell’identità storica della città. Restano attese le decisioni definitive che apriranno la strada all’avvio dei lavori.
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