Nei primi sei mesi del 2025, il mercato delle auto a Napoli mostra segni di difficoltà sia per le immatricolazioni di vetture nuove che per le vendite di usato. Nonostante alcuni segmenti specifici forniscano segnali in controtendenza, l’andamento generale resta negativo. La situazione nella città partenopea riflette in parte il quadro regionale, con alcune differenze di rilievo soprattutto per il mercato delle auto usate e per le radiazioni di veicoli.
I numeri parlano chiaro: dall’inizio del 2025 a Napoli sono state immatricolate 12.570 auto nuove, registrando un calo netto del 22,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo dato rappresenta la flessione più marcata dell’intera regione Campania, dove il calo medio è stato del 19,6%. La contrazione si spiega in parte con le condizioni economiche sfavorevoli a livello globale e con i costi ancora elevati legati al settore automobilistico.
In questo contesto sfavorevole, solo poche eccezioni emergono: i segmenti delle auto ibride hanno conosciuto una crescita, con un +8,1% per le ibride benzina e un +20,6% per quelle ibride a gasolio. Le vetture elettriche, invece, continuano a perdere terreno a Napoli, con un calo dell’8,8%. Dal punto di vista della composizione delle nuove immatricolazioni, il 36% riguarda auto ibride benzina, il 27% modelli a benzina tradizionale e il 20% vetture a gas GPL.
Questi dati fanno emergere come, ancora oggi, a Napoli restino fondamentali le forme di alimentazione più tradizionali o ibride, mentre le auto elettriche non riescono a decollare. Il mercato mostra quindi una forte domanda per modelli meno impattanti dal punto di vista ambientale, ma ancora basati su carburanti fossili o su tecnologie ibride.
Il comparto delle auto usate nelle prime sei mesi del 2025 presenta andamenti discordanti, con Napoli che mostra un lieve calo mentre la Campania nel suo complesso tiene meglio. In città, i trasferimenti di proprietà netto delle minivolture ammontano a 71.593, con un decremento dell’1,4% rispetto al primo semestre del 2024.
Nel resto della regione, invece, c’è stata una crescita delle transazioni dello 0,4%, con Benevento che spicca per una crescita a doppia cifra del 6,2%. Questi numeri evidenziano una diversità tra Napoli e altre province campane, probabilmente legata a dinamiche locali, come reddito medio e accessibilità dei veicoli.
La tipologia di alimentazione resta dominante nel diesel, che rappresenta il 43% delle auto usate cambiate di proprietà sotto il Vesuvio. Questo contrasta col mercato del nuovo, dove le tecnologie ibride guadagnano terreno. Il diesel, dunque, continua a mantenere una posizione stabile tra chi sceglie un usato, probabilmente per via dei costi di acquisto più bassi e di una maggiore diffusione di questi modelli nel parco auto esistente.
Il numero di auto demolite o radiate dal Pubblico Registro Automobilistico dà segnali diversi nel territorio campano. A Napoli le radiazioni sono cresciute dello 0,2%, con 24.800 vetture tolte dalla circolazione nei primi sei mesi del 2025. La media regionale è più alta, attestandosi all’1,6%, con Salerno che fa eccezione segnando un calo dell’1,8%.
Una buona parte delle auto rimosse appartiene alle classi ambientali più datate, come Euro 3 e Euro 4, che costituiscono il 65,3% del totale demolito. Questo indica un tentativo di rinnovare un parco circolante vecchio, almeno con le auto più inquinanti o meno efficienti sotto l’aspetto ambientale.
Dal rapporto tra le nuove auto immatricolate e quelle radiate risulta che a Napoli, nel periodo gennaio-giugno il tasso di sostituzione è pari a 2,0. Questo significa che per ogni 100 nuovi veicoli iscritti ne vengono tolti dalla circolazione 200, un segnale importante sulla presenza di auto obsolete.
Il presidente dell’Automobile Club Napoli, Antonio Coppola, ha commentato i dati evidenziando criticità strutturali alla base della situazione. A suo dire, “i problemi internazionali pesano sulle scelte degli automobilisti ma anche il contesto locale complica la mobilità.” La diffusione di cantieri in città rallenta il traffico e la viabilità, mentre i trasporti pubblici non rispondono a necessità e non riescono a fornire alternative convincenti all’uso dell’auto privata.
Coppola descrive Napoli come una città dove la mobilità resta limitata e, per questo motivo, “il ricorso all’automobile personale resta quasi obbligato.” La difficoltà nel cambiare mezzo di trasporto si combina con la vetustà del parco circolante e con la minor volontà o possibilità di sostituire i veicoli più vecchi e inquinanti. Questo spiega in parte il lento turnover del mercato e il permanere di modelli più datati sulle strade dell’area metropolitana.
Il quadro delineato sottolinea quanto l’innovazione e il rinnovamento nel settore automobilistico siano ancora rallentati da condizioni economiche, infrastrutturali e culturali che non consentono una svolta rapida, soprattutto in una città complessa come Napoli.
La questione legata al permesso di costruire sull’area dell’ex Arciero Marmi, situata in via Vincenzo…
Una riproduzione del Volto Santo di Manoppello, reliquia di grande valore per la cristianità, è…
Il 26 gennaio 2025, a torre del greco, una violenta rissa tra tifoserie ha scosso…
Sulle montagne di Gioia dei Marsi, in provincia dell’Aquila, è nato un progetto concreto per…
Jannik Sinner, uno dei tennisti più seguiti, si distingue non solo per il suo talento…
Il comune di Ceprano e il consorzio di bonifica Valle del Liri di Cassino hanno…