Un bar di via Casilina ha ricevuto questa mattina l’ordine definitivo di chiusura da parte della polizia di stato, dopo anni segnati da episodi di violenza e schiamazzi che avevano allarmato i residenti. La decisione nasce da un’indagine estesa al seguito di una nuova rissa che ha richiesto l’intervento urgente delle forze dell’ordine. L’attività di controllo da parte della questura e gli interventi realizzati nel tempo non hanno impedito al locale di diventare un luogo problematico per il quartiere.
Chiusure temporanee e segnalazioni dai residenti
Il bar in via Casilina era già stato chiuso diverse volte dal 2018 fino ad oggi. I suoi problemi con le forze dell’ordine e con i cittadini che abitano intorno non sono stati nuovi. Gli schiamazzi e le scene di violenza, segnalati molto spesso tramite YouPol, l’app della polizia per denunciare comportamenti illeciti, avevano spinto le autorità a intervenire con sospensioni temporanee. Le chiusure erano durate da 15 a 45 giorni, ciascuna motivata da episodi particolarmente gravi nel locale. Nonostante questi provvedimenti, il bar non aveva mostrato segnali di un cambiamento sostanziale nella gestione o nell’ambiente.
Dal punto di vista amministrativo, la storia del locale è caratterizzata da una serie di richiami e sospensioni. Ognuna di queste ha rappresentato una reazione diretta a problemi concreti di ordine pubblico che hanno causato disagi ai cittadini della zona, turbandone la vita quotidiana. Il clima intorno al bar non è mai migliorato, anzi, ha continuato a destare preoccupazione.
La rissa del lunedì notte e l’intervento della polizia
L’ultimo episodio che ha fatto scattare l’indagine definitiva è accaduto lo scorso lunedì notte. Una violenta rissa tra persone di origine sudamericana ha allarmato chi si trovava lì intorno e ha portato una chiamata urgente al numero unico 112. La polizia è intervenuta rapidamente sul posto, con diverse pattuglie di supporto. Gli agenti hanno contenuto l’aggressione, riuscendo a impedire che la situazione peggiorasse ulteriormente.
Gli individui coinvolti sono stati fermati e denunciati per rissa aggravata e lesioni. Il caso ha dimostrato come ancora una volta il bar fosse teatro di situazioni pericolose e fuori controllo. La presenza di persone pregiudicate e la frequenza di questi episodi confermano che quel luogo era divenuto un punto di ritrovo per gruppi violenti.
Il controllo e la repressione di questo tipo di comportamenti rappresentano una parte fondamentale del lavoro della Polizia Amministrativa della Questura. Così, alla luce di questo ennesimo fatto, la questura ha avviato una nuova istruttoria più approfondita per valutare l’opportunità di mantenere aperto il locale.
Il fallimento del tentativo di rilancio e la revoca della licenza
Nel corso del 2024 era stato tentato un rilancio della gestione del bar, attraverso un cambio societario. L’obiettivo era probabilmente quello di modificare la gestione e migliorare la sicurezza all’interno dell’esercizio. Dopo l’ingresso di nuovi soci, però, i problemi non sono scomparsi. La presenza di persone considerate pericolose e i comportamenti violenti dentro e fuori dal locale hanno confermato che la situazione non era migliorata.
Gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa hanno raccolto tutte le prove e le testimonianze necessarie nel corso delle procedure avviate dopo la rissa di lunedì. Hanno potuto così accertare che l’attività del bar rimaneva collegata a episodi dannosi per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei residenti.
Questa valutazione ha portato il questore di Roma a revocare la licenza al titolare del bar. Questa mattina, il provvedimento è stato notificato agli interessati dagli agenti del commissariato Tor Pignattara. Il sigillo apposto dalla polizia sancisce una chiusura definitiva, ponendo fine a una storia fatta di tensioni e interventi continui.
Il quartiere può ora contare su un passo avanti nella gestione della sicurezza pubblica, mentre le forze dell’ordine continueranno a monitorare la situazione locale per evitare il ripetersi di episodi di violenza legati ad altri esercizi pubblici.