Il dibattito sull’utilizzo degli animali nei circhi torna al centro dell’attenzione con nuove accuse e contestazioni. Negli ultimi mesi, una campagna mediatica ha intensificato le critiche verso il settore circense, accusato di sfruttare gli animali per gli spettacoli. Il Siac Europa, sindacato che tutela chi lavora nei circhi e il benessere degli animali, risponde a queste accuse con fermezza. Secondo il suo segretario generale, Bianca Montico, le interpretazioni distorte mettono a rischio una tradizione storica e migliaia di posti di lavoro, ignorando regolamenti e realtà concrete.
Secondo Bianca Montico, il sindacato rappresenta un punto di riferimento sia per la tutela degli artisti circensi sia per il rispetto degli animali coinvolti negli spettacoli. Le aziende del settore, spiega il segretario, sono le prime a garantire un’attenzione rigorosa alle condizioni di vita dei propri animali. Norme precise e controlli frequenti assicurano il rispetto della loro salute ed escludono maltrattamenti. Il Siac Europa sostiene e collabora all’aggiornamento di queste regole, frutto di un confronto continuo con esperti del settore.
Montico sottolinea che spesso chi attacca il mondo del circo basa le proprie argomentazioni su inesattezze o mancanza di informazioni. I circensi presentano periodicamente documentazione che prova la conformità alle normative sul benessere animale. In più occasioni, giudici hanno confermato la legittimità di queste pratiche e la regolarità delle condizioni offerte agli animali, respingendo accuse infondate. Questo mette in chiaro che la cura degli animali rappresenta un interesse primario degli addetti al settore, non solo una questione di immagine.
Il circo tradizionale, specie in Europa, si è da sempre caratterizzato dalla presenza di animali come parte integrante delle performance. Questa componente non è solo un elemento estetico, ma un tratto culturale che ha radici profonde. Eliminare gli animali dai circhi significherebbe modificare radicalmente un’arte antica, perdendo una parte importante del patrimonio culturale che essa custodisce.
Bianca Montico evidenzia come la libertà d’espressione artistica dei circensi comprenda anche la scelta del tipo di spettacolo, purché rispetti le norme sul benessere degli animali. Impedire questa possibilità senza un quadro giuridico chiaro rischia di svilire la professionalità degli operatori e di cancellare tradizioni secolari. La questione va letta nel contesto di un equilibrio delicato tra tutela degli animali e salvaguardia delle forme artistiche che rappresentano un’eredità storica.
Una delle tensioni principali riguarda le decisioni prese da varie amministrazioni comunali che limitano o vietano l’attività circense con animali. Il segretario generale del Siac Europa ricorda come la legge 337 del 1968 riconosca esplicitamente la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante, invitando le autorità a garantire spazi adeguati per le loro esibizioni. In particolare, l’articolo 9 obbliga i comuni a mettere a disposizione aree per l’installazione degli spettacoli, senza la necessità di procedure d’asta, qualora gli operatori abbiano le autorizzazioni ministeriali.
Negli ultimi anni, però, molti comuni hanno ignorato questa normativa, creando difficoltà crescenti per gli artisti circensi. I posti di lavoro risultano minacciati da provvedimenti amministrativi che ignorano il quadro legislativo e penalizzano una categoria professionale già fragile. Il Siac Europa denuncia questa situazione e insiste perché la legge venga rispettata su tutto il territorio nazionale, a tutela dei lavoratori e della loro attività.
Oltre a difendere i diritti dei circensi e il benessere degli animali, il Siac Europa sta promuovendo un dialogo con istituzioni locali e comunità interessate. L’obiettivo è trovare un punto d’incontro che consideri le esigenze specifiche di ogni parte, evitando decisioni unilaterali che danneggiano il settore e chi vi opera.
La strada intrapresa dal sindacato punta a conciliare la tradizione circense e la tutela degli animali nel quadro delle leggi vigenti. Il confronto aperto appare fondamentale, soprattutto in un momento in cui le controversie rischiano di tradursi in conflitti duri tra residenti, amministratori e lavoratori del circo. Il Siac Europa rimane impegnato affinché le norme siano applicate e che venga garantito un ambiente di lavoro dignitoso per migliaia di famiglie che vivono grazie a questa attività.
L’evoluzione delle politiche pubbliche e la sensibilità crescente sui temi animali richiedono attenzione e concretezza; il richiamo del sindacato è chiaro: non si può mettere a repentaglio un mestiere e una tradizione storica senza considerare ciò che davvero accade nei circhi di oggi.
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