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Il tar di latina annulla la delibera del comune di sperlonga sul varco di bazzano, resta libero l’accesso al mare

La vicenda che riguarda il varco di Bazzano, zona litorale di Sperlonga, ha visto una nuova svolta con la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Latina. Dopo mesi di contrasti tra cittadini, imprenditori e amministrazione locale, il tribunale ha cancellato la delibera con cui la giunta comunale aveva autorizzato la reinstallazione di sbarre e cancelli di accesso, riaffermando la libertà di passaggio per tutti. Analizziamo i fatti salienti e il percorso giudiziario che ha condotto a questa decisione.

La delibera 55/2024 e le sue implicazioni per l’accesso al litorale

Nel luglio 2024, la giunta comunale di Sperlonga ha approvato la delibera n. 55/2024 con cui autorizzava il ripristino di sbarre e cancelli all’ingresso del litorale di Bazzano. La decisione prevedeva persino orari precisi per l’apertura e la chiusura dei varchi, regolando così l’accesso alla spiaggia. Subito, questo provvedimento ha sollevato molte perplessità da parte di residenti e imprenditori locali, perché andava contro il principio del libero accesso alle spiagge pubbliche, garantito anche in presenza di terreni privati.

La delibera si inseriva in un quadro amministrativo e giuridico complicato, segnato da un contrasto tra la volontà comunale di regolamentare l’area e la richiesta di garantire a tutti la possibilità di raggiungere il mare senza ostacoli. Questo decreto, infatti, sembrava contraddire le disposizioni già adottate dall’amministrazione nel 2022 e alcune sentenze emesse in merito.

La sentenza del consiglio di stato del 2024 e il ruolo del comitato per lo sviluppo della marina di bazzano

La questione partiva da una precedente ordinanza comunale del 2022, che imponeva la rimozione delle barriere che bloccavano il passaggio verso la spiaggia pubblica di Bazzano. Tale ordinanza era nata dall’esposto presentato dal Comitato per lo Sviluppo della Marina di Bazzano e da tre imprenditori balneari, assistiti dall’avvocato Guglielmo Raso.

I proprietari del terreno avevano però impugnato questa ordinanza davanti al TAR del Lazio, senza successo. Successivamente, la controversia si era spostata al Consiglio di Stato che, il 2 maggio 2024, aveva confermato la necessità di mantenere il libero accesso al litorale, indipendentemente dalla titolarità privata dei terreni attraversati. Questo pronunciamento ha ribadito l’importanza di assicurare la fruizione pubblica delle aree marine, definendo un principio chiaro contro la chiusura con cancelli o sbarre.

L’impugnazione e le successive decisioni del tar e del consiglio di stato

Dopo l’adozione della delibera 55/2024, i proprietari di uno stabilimento e il Comitato per lo Sviluppo della Marina di Bazzano hanno subito presentato un ricorso, rappresentati sempre dall’avvocato Raso. Inizialmente, il TAR aveva negato la sospensiva del provvedimento comunale, permettendo così la reinstallazione delle barriere.

Poco dopo, però, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello sospendendo l’efficacia della delibera, congelando momentaneamente la possibilità di chiudere il varco con il cancello automatico. Questa fase ha ampliato il dibattito legale su chi potesse davvero regolamentare l’accesso e quali limiti dovesse rispettare la giunta comunale nelle sue decisioni.

La sentenza definitiva del tar latina e le conseguenze per il territorio di sperlonga

Il 7 luglio 2025, il TAR di Latina è tornato a esprimersi nel merito e ha concluso annullando la delibera della giunta comunale di Sperlonga. La sentenza evidenzia come l’amministrazione abbia oltrepassato la propria competenza con la decisione di reinstallare sbarre e cancelli al varco di Bazzano.

L’avvocato Guglielmo Raso ha commentato la pronuncia sottolineando che “questo pronunciamento è fondamentale per tutelare l’interesse collettivo, insistendo che l’accesso al mare deve restare aperto a tutti.” L’azione della giunta è stata definita un eccesso di potere, con limiti chiari che l’ente comunale non può superare nelle proprie deliberazioni.

La platea dei cittadini e degli imprenditori vede così rigettata la possibilità di rendere privata una zona finora accessibile gratuitamente. La sentenza chiude una disputa lunga e articolata, lasciando il varco libero e fruibile, evitando divisioni e barriere che avrebbero limitato una risorsa naturale comune.

Monica Ghilocci

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