In vista dei cambiamenti sociali e tecnologici attesi nei prossimi anni, il comportamento dei viaggiatori subirà una profonda trasformazione. Un recente studio realizzato da Omio con The Future Laboratory mette a fuoco tendenze e scenari rivoluzionari per il turismo nel 2035, soffermandosi soprattutto sull’influenza della generazione Alpha, i nativi digitali nati intorno al 2010, e sulle innovazioni che modificheranno ogni fase del viaggio. Questi elementi cambieranno il modo in cui le persone pianificano, vivono e ricordano le proprie esperienze lontano da casa.
La generazione alpha e il suo impatto sui nuovi modi di viaggiare
I giovani della generazione Alpha rappresentano una nuova frontiera nel turismo globale. Cresciuti completamente immersi nel digitale, con accesso immediato a internet e reti sociali, questa fascia di popolazione ha fatto cadere le barriere geografiche tradizionali. Tuttavia, la loro esigenza va ben oltre la semplice connessione online: desiderano immergersi in esperienze fisiche che rispondano alla loro curiosità nata dal loro ambiente digitale.
I social media, il consumo di contenuti in streaming e la partecipazione a subculture virtuali non sono solo divertimento ma veri motori di ispirazione per i viaggi. Per la generazione Alpha, muoversi e scoprire posti nuovi non è un lusso ma una necessità per staccare da una quotidianità percepita come ripetitiva. Questo gruppo non cercherà solo mete tradizionali, ma luoghi capaci di offrire storie autentiche e significative, in linea con i valori che coltivano attraverso la rete.
Cinque scenari di trasformazione tecnologica dei viaggi
Lo studio individua cinque scenari destinati a cambiare il turismo e la mobilità nei prossimi anni. Il primo è il cosiddetto travel-tainment: il viaggio si decide guardando contenuti immersivi creati su misura per i gusti e il mood del momento. In pratica, si potrà prenotare una vacanza semplicemente scorrendo un video o con un comando vocale, senza perdere tempo in siti diversi.
Un secondo scenario chiamato emotional goal engine mostra come l’identità personale e gli aspetti emotivi diventeranno la bussola per scegliere dove andare. Gli itinerari non saranno più solo legati a destinazioni popolari ma saranno costruiti da intelligenze artificiali capaci di interpretare desideri più intimi e stati d’animo. Questo processo creerà anche reti di viaggiatori affini, con percorsi che rispecchieranno valori condivisi.
Nel terzo scenario, i cosiddetti ai-ttentive journey agents, la tecnologia agirà da supporto continuo durante tutto il viaggio. Assistenti digitali molto reattivi modificheranno prenotazioni in tempo reale, offriranno suggerimenti locali e sbloccheranno premi personalizzati. Questa intelligenza anticiperà i problemi, risolvendo ogni inconveniente prima che diventi un ostacolo. Ne risulterà un’esperienza più fluida e meno stressante.
Il modello di viaggi no-prep punta a rendere superflua la pianificazione dettagliata. Le piattaforme di prenotazione assumeranno il ruolo di veri e propri concierge, offrendo al momento giusto incentivi e accesso immediato ai servizi essenziali. Viaggiare con pochi bagagli diventerà la norma per vacanze anche lunghe, con un occhio all’impatto ambientale, riducendo l’emissione di carbonio.
Infine, la tecnologia consoliderà gli intermodal experience curators, ossia itinerari che integrano vari mezzi di trasporto in modo armonico. Il passaggio da moto-taxi a metro ad alta velocità sarà accompagnato da contenuti in tempo reale e promozioni su misura, trasformando ogni spostamento in un episodio di un’avventura più grande e coinvolgente.
Come cambia il valore del viaggio tra pianificazione, esperienza e ricordo
Martin Raymond, co-fondatore di The Future Laboratory, sottolinea che “il viaggio non si misura più solo dalla distanza o dalla meta raggiunta, ma dal modo in cui si prova ogni momento lungo il tragitto”. Dalla fase di ispirazione prima della partenza fino alle sensazioni al ritorno, l’esperienza si allarga e si arricchisce.
La pianificazione si farà più immediata e personalizzata; le esperienze si adatteranno all’identità del viaggiatore invece che a logiche di massa. Anche dopo il viaggio, i momenti vissuti saranno rielaborati grazie a nuovi strumenti digitali, stringendo legami tra una comunità globale sempre più connessa.
La distinzione tra viaggio e vita quotidiana si assottiglia, in particolare per chi è cresciuto connesso al web. In effetti, il viaggio diventa allora un progetto che si costruisce passo dopo passo, con infinite possibilità di adattamento e un ruolo centrale assegnato alla tecnologia che dialoga con le esigenze di chi muove. Questi cambiamenti prenderanno forma in modo diffuso entro il 2035, segnalando un passaggio epocale nel modo di spostarsi e incontrare il mondo.