I primi sei mesi del 2025 hanno segnato un periodo di forte incertezza per le imprese italiane. La situazione geopolitica è rimasta instabile, con tensioni commerciali che hanno influenzato i flussi di merci a livello globale. La crisi in Medio Oriente e l’allargamento del conflitto all’Iran hanno aggravato le condizioni sui mercati delle materie prime, in particolare petrolio e gas, causando preoccupazioni sui percorsi commerciali strategici. Questi elementi hanno contribuito a frenare le dinamiche imprenditoriali e commerciali, influenzando il contesto economico nazionale nei vari territori.
Nel semestre in esame, le tensioni internazionali hanno complicato il commercio estero. Le controversie tariffarie tra grandi economie hanno portato a dazi applicati in modo disomogeneo, che hanno rallentato le catene di distribuzione globali. A questo si è aggiunta la compressione dei mercati energetici, con effetti diretti sui costi e sulla disponibilità delle risorse fondamentali per diverse filiere produttive.
Un ulteriore elemento critico è stato l’apprezzamento dell’euro, che ha inciso sulle esportazioni italiane, specie verso gli Stati Uniti. I prezzi dei prodotti made in italy sono saliti sul mercato statunitense, superando l’impatto stesso dei dazi. Questo fenomeno ha causato un calo della competitività, penalizzando le imprese esportatrici che vedono ridursi i ricavi in valuta locale. Al contempo, si è registrato un aumento delle importazioni cinesi in Europa, con pressione sulle fasce di prezzo e un aumento della competizione per i produttori europei.
Le imprese italiane hanno reagito principalmente con cautela, posticipando nuove iniziative imprenditoriali e mantenendo orizzonti di programmazione brevi. Questa prudenza si è riflessa nei dati sui flussi aziendali registrati tra aprile e giugno 2025. Il saldo netto delle aziende è stato positivo, con circa 32.800 unità in più sul territorio nazionale, segnando un incremento rispetto al primo trimestre dello stesso anno, che aveva visto 28.300 nuove entrate.
Si evidenzia un leggero calo nelle iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2024 , ma con un contenimento significativo delle cessazioni . Questo andamento suggerisce un atteggiamento attendista, dovuto all’incertezza che frena l’apertura di nuove attività mentre riduce progressivamente le chiusure. Le imprese preferiscono posticipare le decisioni importanti finché il quadro non si mostrerà più stabile.
Tra le regioni italiane, il lazio si distingue con un tasso di crescita del numero di imprese pari allo 0,79%, superiore alla media nazionale dello 0,56%. A seguire si collocano puglia e lombardia, con una crescita intorno allo 0,64%, accompagnata da un saldo netto aziendale vicino alle 4.700 unità.
Il risultato del lazio si deve soprattutto alla riduzione delle cessazioni, scese di un quarto rispetto al secondo trimestre del 2024. Le aperture invece registrano un lieve calo del 6% rispetto allo stesso periodo. Questa dinamica indica una stabilizzazione delle imprese esistenti, con meno chiusure e una quota inferiore di nuovi ingressi, riflettendo la tendenza generale all’attesa di condizioni più chiare per investire.
Nel secondo trimestre 2025 i territori di frosinone e latina hanno mostrato un saldo netto positivo di 626 imprese. Tuttavia, il risultato segna una flessione rispetto alle 770 aziende in più rispetto all’anno precedente. Questo calo è spiegato da una minore crescita nel trimestre, maggiormente percepita nella provincia di frosinone.
Qui sono aumentate le cancellazioni, dell’8% rispetto al trimestre precedente, un dato che si discosta dalla tendenza al contenimento delle cessazioni osservata in scala nazionale.
Da un punto di vista settoriale, le costruzioni e il comparto turistico-ricettivo hanno messo a segno i maggiori saldi positivi, sostenuti dalla stagione turistica che ha portato a una crescita anche nelle attività connesse.
Il presidente della camera di commercio, giovanni acampora, ha sottolineato l’impegno dell’ente nel supporto alle imprese, soprattutto in un contesto segnato da incertezza e difficoltà. L’azione dell’ente si concentra su formazione, credito, sostenibilità e internazionalizzazione, temi considerati fondamentali per affrontare i cambiamenti globali.
Attraverso l’azienda speciale informare, la camera di commercio continua a favorire l’espansione delle aziende sui mercati esteri, posto che i nuovi scenari commerciali impongono una crescita di competenze specifiche. L’ente lavora in raccordo con istituzioni e associazioni per adattare gli interventi alle esigenze emergenti, in particolare per rispondere alla modificata distribuzione dei flussi commerciali causata dalle nuove politiche tariffarie mondiali.
Nei prossimi mesi sono previsti ulteriori approfondimenti per monitorare l’evoluzione delle imprese sul territorio e proporre azioni mirate a sostenere la crescita e la tenuta del tessuto produttivo locale.
Nel corso della serata di ieri, un uomo di 33 anni è stato vittima di…
L’autore Fabio Genovesi è stato protagonista di un incontro letterario a Velletri, all’interno della rassegna…
In un mondo dove la reputazione e la visibilità sono sempre più decisive, trattare sé…
L'ultimo schianto sulle strade del Lazio ha colpito Nettuno, comune nel litorale romano, dove si…
La situazione di Arescosmo ha acceso nuovamente i riflettori sulle tensioni nel comparto industriale di…
Il marchio di lusso Clé de Peau Beauté ha scelto Nicole Kidman come sua nuova…