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Jovanotti racconta il drammatico incidente in bici a santo domingo e il cammino verso la ripresa

Luglio 2023, Repubblica Dominicana. Jovanotti, durante una vacanza, si è trovato coinvolto in un grave incidente in bicicletta. Un racconto dettagliato, pubblicato su Facebook due anni dopo, riporta quei momenti difficili e il percorso di recupero iniziato subito dopo lo schianto. Una testimonianza diretta dei dolori fisici, della chirurgia e della forza di ripartire che porta oggi l’artista a tornare sui palchi e a progettare nuove sfide in sella alla sua bici.

Il viaggio iniziato con una pedalata sommersa dal caldo tropicale

la mattina del 15 luglio 2023 Jovanotti si era svegliato prima dell’alba nella Repubblica Dominicana, ospite con la moglie Fra in casa di amici, per una pausa di poche settimane. amante dell’attività fisica, aveva portato con sé una bici gravel con l’intento di esplorare l’isola lontano dalle zone turistiche. la scelta di pedalare da solo nelle prime ore aveva il senso di una piccola avventura che avrebbe portato l’artista a superare la dorsale centrale che divideva l’isola, in direzione di una spiaggia isolata per un bagno rinfrescante. il clima già caldo e umido dalle prime ore avrebbe accompagnato la sua uscita. quel giorno si trovava su un rettilineo immerso in una piantagione di canna da zucchero. un paesaggio verde smeraldo che nascondeva un pericolo: un dissuasore di velocità appena posato, mimetizzato dall’asfalto nuovo e invisibile allo sguardo, apposto davanti a un negozio di frutta locale. Jovanotti non ha potuto evitarlo e la conseguenza è stata una caduta violentissima, con gravi ferite.

La caduta e lo choc: i primi momenti dopo l’incidente

nel racconto dell’artista emergono immagini molto vivide di quei primi secondi dopo la caduta. inizialmente, non aveva avvertito dolore, anzi era quasi incredulo di quanto accaduto al punto da fermarsi a girare un video con il cellulare, in cui spiegava di essere caduto, sorridendo. ma quella tregua è durata poco. il dolore è esploso subito dopo, quando il piede gli è apparso rivolto al contrario e la clavicola gli perforava la pelle della spalla. intorno a lui si udivano le voci dei soccorritori e ben presto anche la sirena dell’ambulanza, pronto a portarlo via. questa prima fase ha segnato l’activatione di un percorso lungo e complicato, fatto di primi soccorsi, visite e interventi d’urgenza.

L’intervento chirurgico e il complicato recupero tra infezioni e nuove operazioni

l’incidente ha richiesto un intervento chirurgico urgente sul femore gravemente danneggiato, ma la situazione si è complicata quando un’infezione batterica ha preso piede nella sala operatoria, descritta da Jovanotti come un ambiente distante dagli standard di sterilità, quasi simile a un locale da musica reggaeton. le difficoltà non sono mancate e dopo mesi di fisioterapia intensa e impegno quotidiano, si è reso necessario un secondo intervento, durato oltre otto ore in Italia, per cercare di riparare i danni causati dalla caduta e dalle complicazioni successive. da quel momento sono seguiti numerosi esercizi riabilitativi e la necessità di rimanere concentrato sull’obiettivo di ripartire con la musica e la vita attiva.

Convivere con il dolore e l’impegno nel tornare a una normalità possibile

anche dopo due anni il dolore continua a farsi sentire, diventato una presenza costante e familiare, che accompagna Jovanotti ogni giorno. l’artista racconta come abbia imparato a convivere con questa sofferenza che mette alla prova il corpo ma non la determinazione. l’allenamento quotidiano rimane fondamentale, accompagnato da una sfida continua con il dolore che non cede. la musica ha rappresentato una compagnia preziosa: durante l’ultimo tour da 54 concerti, Jovanotti ha percepito il dolore quasi come un compagno che ballava con lui sul palco, a volte dimenticandosi della sua presenza. questa convivenza tra arte e sofferenza segna ancora oggi il cammino dell’artista.

La nuova sfida: pedalare 770 km in bicicletta per il no borders festival

guardando avanti, Jovanotti ha in programma un viaggio in bici che rimanda idealmente ai giorni dell’incidente ma con uno spirito di sfida e voglia di riscatto. il 26 luglio 2025 parteciperà al No Borders Festival nella valle dei laghi di Fusine, in Friuli Venezia Giulia, con un concerto particolare: l’ingresso sarà riservato a chi arriva in bicicletta e il pubblico atteso è di circa 5 mila bici. l’artista ha deciso di partire da casa sua, e raggiungere il festival pedalando per quasi 770 chilometri, uno per ogni giorno che è passato dal trauma di due anni fa. questo gesto vuole essere una prova di forza e di volontà, un modo per rinsaldare il rapporto con la bici e superare le difficoltà ancora presenti.

Monica Ghilocci

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Monica Ghilocci

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