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La campania si confronta con il dissesto idrogeologico e il rischio sismico: le sfide dei comuni dei campi flegrei

La Campania resta una delle regioni italiane più esposte ai rischi legati al dissesto idrogeologico e al pericolo sismico. Nel corso di un recente incontro in prefettura a Napoli, la discussione si è concentrata sulle difficoltà pratiche dei territori più vulnerabili, tra cui i comuni dei Campi Flegrei. La necessità di snellire le procedure burocratiche e di coordinare meglio le risorse emerge come punto centrale per migliorare la gestione delle emergenze e la prevenzione.

Il quadro normativo e la necessità di semplificazione per i territori a rischio

Pino Bicchielli, parlamentare e presidente della commissione per il dissesto idrogeologico, ha sottolineato che i territori campani offrono un quadro emblematico su cui lavorare per migliorare le strategie di gestione del rischio. Durante l’incontro con i sindaci dei comuni interessati dal fenomeno del bradisismo, Bicchielli ha rilevato come le normative attuali risultino frammentate e complesse. La presenza di diversi enti con competenze sovrapposte e norme che si intrecciano rallenta gli interventi sul territorio e aumenta la difficoltà di coordinamento.

Criticità nella gestione normativa

Il parlamentare ha evidenziato che, nonostante importanti investimenti del governo nei Campi Flegrei e a Ischia, molte opere restano incomplete o faticano a decollare a causa di procedure troppo lente. La proliferazione degli adempimenti burocratici rischia di compromettere la tempestività degli interventi, fondamentali in contesti a rischio elevato come quelli campani. Bicchielli ha annunciato l’impegno della commissione a favore di una legge quadro capace di delineare competenze chiare e di accelerare i tempi di realizzazione dei progetti di messa in sicurezza.

Le criticità emerse dai sindaci: istruzioni e limiti dopo danni sismici

Tra le questioni affrontate nel confronto con i sindaci, ha avuto rilievo il problema delle difficoltà a riparare abitazioni danneggiate da eventi sismici, in particolare dove sono presenti piccole irregolarità edilizie come verande o finestre abusive. Questi elementi complicano l’erogazione degli aiuti e la ripresa delle attività quotidiane per molte famiglie. I sindaci hanno chiesto di superare queste barriere formali che, di fatto, rallentano la messa in sicurezza degli immobili e appesantiscono le spese sostenute dai cittadini.

Proposta di legge nazionale

Bicchielli ha riferito di aver ascoltato con attenzione questa richiesta e ha confermato l’intenzione di elaborare una norma di riferimento nazionale in grado di fornire una cornice chiara e uniforme per affrontare casi simili. “Una legge di questo tipo potrebbe evitare lungaggini e dispute burocratiche, lasciando spazio a interventi più rapidi e solidi.” La priorità resterebbe quella di tutelare sia le risorse pubbliche sia le famiglie coinvolte, garantendo al tempo stesso la sicurezza degli edifici.

Il ruolo dei comuni e la richiesta di supporto nelle aree a rischio

Il tema delle risorse umane nei comuni è stato un altro punto cruciale messo in luce durante la riunione. Molti sindaci hanno manifestato preoccupazione per la carenza di personale qualificato, indispensabile per gestire le emergenze e seguire i progetti legati al rischio idrogeologico e sismico. Nei fatti, l’organico dei municipi spesso non basta per affrontare la complessità delle sfide attuali.

Bicchielli ha garantito che nessun comune sarà lasciato senza sostegno. Il lavoro della nuova commissione, creata proprio per coordinare gli sforzi sul dissesto idrogeologico e il rischio sismico, punta a fornire un appoggio concreto ai sindaci e agli operatori locali. La commissione rappresenta uno strumento unico nella storia repubblicana, capace di dare voce alle esigenze di tutte le amministrazioni comunali e di orientare l’azione legislativa con un focus diretto sulle situazioni di rischio.

La campania e le statistiche di rischio: il peso del pericolo idrogeologico e sismico sui comuni

Il fenomeno del rischio sismico riguarda da vicino il 94% dei comuni italiani, e ogni città campana ne è esposta senza eccezioni. Il dato rende evidente la portata del problema sul territorio regionale, in cui gli eventi naturali possono cambiare rapidamente il quadro delle priorità. Questo scenario richiama l’attenzione degli organi legislativi, chiamati a intervenire con misure incisive e condivise.

L’impegno del parlamento e del governo è rivolto proprio a rafforzare la difesa dei cittadini, migliorare la prevenzione e rendere più efficaci le risposte nei momenti di emergenza. Il caso campano si presenta quindi come banco di prova, dove si misurano capacità di intervento e progettualità. “I prossimi mesi saranno decisivi per capire come, anche attraverso il dialogo con le amministrazioni locali, si potrà contenere questo rischio che riguarda milioni di persone.”

Clarissa Abile

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