La complessa vicenda che ruota attorno al centro commerciale situato tra via del Lido e la statale Pontina a Latina si è arricchita di nuovi sviluppi in tribunale. La proprietà ha presentato un ricorso contro la procedura di verificazione avviata dal Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, lamentando presunte irregolarità nella gestione tecnica e amministrativa. Nel frattempo, restano aperti i procedimenti penali che coinvolgono il costruttore e funzionari comunali. Ecco come si sono evoluti gli eventi recenti e quali questioni sono al centro dell’attenzione giudiziaria.
La società proprietaria del centro commerciale ha rivolto un nuovo ricorso alla sezione di Latina del Tar del Lazio, chiedendo la revocazione della procedura di verificazione già avviata. Questo passaggio rappresenta un tentativo di annullare l’indagine tecnica condotta su più livelli per chiarire i fatti legati alla costruzione e all’apertura del complesso commerciale. In particolare, la procedura di verificazione era stata disposta dai giudici per approfondire le questioni tecniche davanti a più ricorsi amministrativi paralleli, unificando i processi aperti. Per svolgere questo compito, era stato incaricato un ingegnere esperto, presidente dell’ordine locale, con il compito di analizzare documenti, autorizzazioni e soprattutto eventuali irregolarità nell’iter che ha consentito l’installazione delle tre medie strutture di vendita.
I ricorrenti criticano ora questa decisione, sollevando dubbi sulla legittimità della procedura tecnica e sulla correttezza delle conclusioni parziali emerse fino a quel momento. Nei loro documenti si sottolinea che l’azione dei giudici amministrativi sarebbe “eccessiva o ingiustificata”, ponendo così la palla nel campo del tribunale il quale dovrà decidere se accogliere o rigettare questa nuova istanza. Per ora, la risposta dei magistrati è stata di respingere il ricorso, confermando la necessità di proseguire con la verificazione.
Parallelamente al procedimento amministrativo, si sviluppa un più complesso filone penale nato dalle indagini sull’intera vicenda del centro commerciale. A processo finiranno Luigi Corica, amministratore della società Latina Green Building, Vivana Agnani, progettista e direttore dei lavori, e due funzionari comunali coinvolti nel Suap : Stefano Gargano, ex dirigente, e Mario Petroccione, responsabile unico del procedimento. Tutti e quattro sono imputati per lottizzazione abusiva e violazioni paesaggistiche.
Queste accuse derivano dai sospetti che l’intero iter autorizzativo non abbia rispettato le norme vigenti, soprattutto in riferimento al rilascio dei titoli unici necessari per costruire e aprire gli esercizi commerciali. La presenza di funzionari pubblici imputati dimostra come l’indagine penale abbia scavato a fondo, coinvolgendo più livelli decisionali interni al Comune e mettendo in discussione la regolarità formale e sostanziale delle concessioni edilizie. Questi processi saranno decisivi per capire se vi siano state anomalie intenzionali o meno.
Nel contenzioso aperto al Tar, un tema centrale riguarda i passi carrabili, ovvero gli accessi da strada pubblica che permettono di entrare nei parcheggi e nelle aree di sosta del centro. Il Comune di Latina aveva bloccato l’apertura degli esercizi commerciali proprio perché mancavano tutte le autorizzazioni necessarie per gli ingressi carrabili previsti nel progetto iniziale. La questione ha creato un nodo giuridico e tecnico da sciogliere, poiché diventava urgente capire chi avesse la competenza finale sulle autorizzazioni stradali.
Non a caso, i giudici hanno chiesto al perito incaricato di esprimere un parere chiaro su chi, tra Anas e Comune, debba pronunciarsi sulla regolarità degli accessi carrabili che si aprono sulla via Ferrazza. Questa strada, un tratto della statale Pontina, è sotto la giurisdizione di Anas, che già in passato aveva segnalato irregolarità negli ingressi, ma è stata chiamata in causa a lavori quasi ultimati. Il perito dovrà valutare gli atti pubblici e i progetti per stabilire quali siano le competenze reali, offrendo così uno strumento chiaro a giudici e amministrazioni coinvolte nella definizione della situazione.
Il confronto sugli accessi non riguarda solo questioni tecniche di sicurezza o viabilità. Ha anche ripercussioni sugli aspetti legali che impediscono l’avvio stabile delle attività commerciali all’interno del centro. Questo punto resta uno dei più delicati e specifici del contenzioso, destinato a occupare ancora a lungo le aule del Tribunale Amministrativo e al centro delle discussioni tra le parti interessate.
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