La maggioranza guidata dal sindaco Riccardo Mastrangeli si prepara al consiglio comunale del 31 luglio, convocato per approvare l’assestamento di bilancio. A pochi giorni dall’appuntamento, si intensificano le riflessioni intorno alla tenuta del gruppo di governo, che ha manifestato segni di fragilità nelle ultime settimane. La maggioranza, una volta solida a 17 componenti, appare oggi spesso ridotta a 16 unità. Il consiglio comunale si tiene a Frosinone, mentre si fa spazio la possibilità di scosse politiche, soprattutto per via dell’assenza del consigliere Armando Papetti, elemento chiave per comprendere gli equilibri attuali e futuri.
La fragilità della maggioranza e il ruolo di armando papetti
La maggioranza che sostiene Mastrangeli è più debole di quanto si pensasse fino a poco tempo fa. Papetti, eletto in minoranza ma in passato vicino alla scorsa amministrazione di centrodestra, in realtà mostra un orientamento più vicino al centrosinistra. La sua partecipazione alle sedute è sempre più intermittente. Le assenze continuative suggeriscono che anche il 31 luglio Papetti potrebbe non essere presente, complicando i rapporti di forza in aula.
Papetti e le relazioni politiche
Papetti non ha mai nascosto la sua vicinanza politica e personale a Domenico Marzi, ma il suo profilo segnala una certa affinità con l’area progressista. Questo si percepisce soprattutto nei rapporti con Vincenzo Iacovissi, consigliere socialista e probabile candidato sindaco progressista. Nei prossimi mesi, secondo alcune voci, potrebbero esserci incontri non casuali tra Papetti e Iacovissi, in vista delle prossime elezioni comunali. Questi sviluppi rappresentano segnali di un possibile spostamento della coalizione, dove perdere Papetti significherebbe vedere la maggioranza sempre più risicata.
Se Papetti non dovesse più sostenere Mastrangeli con continuità, diventerebbe difficile garantire il numero legale, che in prima convocazione richiede almeno 17 consiglieri su 33. La maggioranza rischierebbe così di ritrovarsi in balia di votazioni incerti, come già successo con il dibattito sul polo logistico, dove il contributo di Marzi si è rivelato decisivo per l’approvazione.
La protesta della minoranza e l’incontro con il prefetto liguori
La minoranza consiliare ha reagito con una mossa istituzionale, incontrando il prefetto Ernesto Liguori. La delegazione è stata composta da rappresentanti di vari gruppi: Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella della lista Mastrangeli, Giovanni Bortone della Lega, Pasquale Cirillo di Forza Italia e Angelo Pizzutelli del Pd. L’incontro è stato richiesto per denunciare un presunto comportamento scorretto da parte del sindaco, accusato di aver disatteso una delibera approvata all’unanimità.
La delibera in questione, risalente alla seduta di marzo, impose formalmente di non procedere con la pedonalizzazione di piazzale Kambo. Lo stesso sindaco aveva votato a favore. Tuttavia, appena il giorno dopo, Mastrangeli ha espresso pubblicamente l’intenzione di andare avanti con il progetto di pedonalizzazione, nonostante il voto contrario del consiglio.
Il contrasto tra la decisione ufficiale del consiglio e le dichiarazioni successive del sindaco ha motivato l’intervento della minoranza, che contesta il mancato rispetto della volontà espressa dall’assemblea civica.
La posizione della minoranza
Il gruppo di consiglieri ha sottolineato che ignorare deliberazioni consiliari crea un precedente pericoloso e mina la funzione rappresentativa del consiglio. Sostenere pubblicamente un progetto contrario a una delibera rischia di compromettere la correttezza delle procedure amministrative. Inoltre, la minoranza segnala il possibile rischio di danni alle casse comunali: se si eseguono lavori pubblici senza il corretto iter autorizzativo e contro atti deliberati, si potrebbe andare incontro a spese inutili o obbligate alla demolizione delle opere.
Anselmo Pizzutelli ha commentato l’incontro con il prefetto, evidenziando che la difesa del consiglio comunale e del ruolo dei consiglieri deve essere sempre al centro dell’azione politica. Ha messo in guardia sull’importanza di rispettare le istanze emerse dalle assemblee e dal territorio. Smantellare questa correttezza istituzionale significa compromettere anche il rapporto tra cittadini e istituzioni, con effetti negativi per la democrazia cittadina.
All’indomani di questi sviluppi la situazione politica e amministrativa di Frosinone resta incerta. Il 31 luglio sarà una giornata cruciale per capire come si orienteranno i due schieramenti e quale influenza avranno le assenze di consiglieri chiave nel voto sull’assestamento di bilancio. Intanto, i protagonisti si muovono e preparano le mosse per i mesi a venire.