La regione lazio ha dato il via a un nuovo sistema di assistenza per persone affette da disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Il progetto punta a creare una rete di servizi sanitari integrati, pensata soprattutto per i giovani, categoria particolarmente vulnerabile a questi disturbi. Nelle prossime settimane partiranno nuovi ambulatori, programmi di riabilitazione psico-nutrizionale e un ampliamento dei posti letto destinati ai pazienti.
Un piano completo per affrontare i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione nel lazio
Il piano regionale si fonda su un modello di cura multidisciplinare che coinvolge medici, psicologi, nutrizionisti e altri specialisti. La rete nasce con l’obiettivo di intercettare le persone che soffrono di anoressia nervosa, bulimia e altri disturbi correlati, offrendo percorsi personalizzati e continui. Il fenomeno colpisce sempre più giovani, molti fin dalla primissima adolescenza. Proprio per questo, la regione ha previsto un intervento capillare, che mira a garantire un’assistenza tempestiva e vicina al paziente.
Il nuovo sistema intende superare l’approccio frammentato, mettendo a disposizione ambulatori dedicati in ogni azienda sanitaria locale . Ogni ambulatorio prevede figure professionali specializzate che lavorano in squadra per seguire il paziente fin dai primi segnali di difficoltà alimentare. Accanto alla cura clinica, è previsto un supporto psicologico che accompagna il paziente e la sua famiglia durante tutto il percorso. Un punto chiave del piano è proprio la prevenzione, per evitare che il disturbo evolva in forme gravi e croniche.
Parole di rocca sulla rete regionale per i disturbi alimentari
Francesco Rocca, presidente della regione lazio, ha commentato il progetto evidenziando l’importanza di una rete solida di servizi e di una presa in carico tempestiva. Secondo Rocca, si tratta di un passo decisivo contro una delle emergenze sanitarie più dolorose del momento. Ha sottolineato come il piano voglia evitare che chi soffre di disturbi alimentari si senta isolato. La creazione di ambulatori accessibili e il coinvolgimento di professionisti preparati punta a proteggere la salute mentale e fisica in modo concreto.
La dichiarazione riflette la volontà di fare della salute mentale e del benessere psicologico una priorità concreta, non solo un tema sbandierato. Rocca ha insistito sul fatto che la regione vuole fronteggiare un problema che coinvolge il corpo e la mente insieme, riconoscendo la complessità della patologia. Il messaggio lanciato è chiaro: nessuno deve restare solo, la rete deve farsi carico di tutti, soprattutto dei giovani che mostrano segnali precoci di difficoltà.
I nuovi servizi introdotti e le misure per potenziare la cura
Tra le novità spiccano l’attivazione di almeno un nuovo ambulatorio multidisciplinare per ogni ASL, dedicato esclusivamente ai disturbi dell’alimentazione. Ogni ambulatorio offrirà anche il “pasto assistito”, un percorso di riabilitazione psico-nutrizionale durante il quale i pazienti sono seguiti nel momento del pasto per riacquistare fiducia e abitudini alimentari sane. Questo elemento rappresenta un intervento pratico molto importante, perché aiuta a superare le difficoltà concrete legate al cibo.
Il piano prevede anche un aumento dei posti semesiresidenziali, che arriveranno a 250 in tutta la regione. Si tratta di strutture dove i pazienti possono ricevere cure e supporto per tutto il giorno, ma tornano a casa la sera. Per la degenza residenziale, invece, i posti letto saliranno di 132 unità. Questi spazi garantiscono assistenza costante, sia per adulti sia per minorenni, offrendo un modello di “cura di prossimità”. L’obiettivo è portare i servizi più vicini possibile alle persone, riducendo gli spostamenti e favorendo un ambiente familiare.
La giunta regionale ha aggiornato anche i requisiti che le strutture devono rispettare per ottenere l’autorizzazione a operare. Viene modificato il sistema remunerativo per le strutture private accreditate. Questi accorgimenti servono a migliorare la qualità dei servizi e assicurare omogeneità in tutta la regione.
Il potenziamento della rete nei piani della regione fino al 2026
L’ampliamento dei servizi per i disturbi nutrizionali rientra nel piano triennale di programmazione assistenziale 2024-2026 della regione lazio. A questo progetto si collega una serie di assunzioni già stanziate: sono 14mila nuovi operatori sanitari che entreranno nelle aziende sanitarie locali. L’investimento complessivo supera i 660 milioni di euro. Questa mossa punta a garantire non solo nuove strutture e posti letto, ma anche continuità di cura e qualità costante in tutto il territorio regionale.
Le nuove risorse permetteranno agli operatori di dedicarsi con regolarità ai pazienti, assicurando la disponibilità delle prestazioni soprattutto per le persone più fragili. Lo sviluppo della rete rappresenta così un impegno concreto e materiale per affrontare una condizione che coinvolge corpo e mente, con un’attenzione particolare ai giovani nel momento più delicato della vita. La regione lazio si prepara a offrire un’assistenza più completa e diffusa sui territori, dove sospetti o diagnosi di disturbi alimentari trovano risposte adeguate e immediate.