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la società di palazzo petrucci denuncia il bagno elena per occupazione abusiva della spiaggia a napoli

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La vicenda tra i gestori del ristorante palazzo petrucci e bagno elena è arrivata in procura a Napoli, dove è stata presentata una denuncia che chiede il sequestro dell’area demaniale occupata senza autorizzazione. Al centro dello scontro c’è l’uso di un tratto di spiaggia del lungomare napoletano, su cui palazzo petrucci intende realizzare un beach club, mentre bagno elena continua a esercitare la sua attività nonostante divieti e sentenze. I fatti mostrano una disputa legale complessa e segnata da decisioni del tribunale amministrativo che però non hanno portato a un rilascio spontaneo dell’area da parte di bagno elena.

La denuncia in procura e la richiesta di sequestro dell’area demaniale

A gennaio 2025 la società che gestisce palazzo petrucci ha presentato alle autorità giudiziarie una denuncia precisa contro l’occupazione abusiva di un tratto di spiaggia da parte di bagno elena. L’obiettivo è ottenere il sequestro dell’area per far cessare una situazione considerata illecita e consentire la ripresa del progetto di riorganizzazione della spiaggia. L’avvocato marco campora, che segue la vicenda per i gestori di palazzo petrucci, ha spiegato che la denuncia punta a bloccare la “condotta delittuosa” e a rispettare una decisione del giudice amministrativo che già imponeva lo sgombero immediato dell’area.

Gli atti chiedono di accelerare i tempi per indire una gara pubblica che permetta di assegnare l’area in modo regolare. Al momento, bagno elena continua a tenere in uso la zona demaniale senza una base legittima. La denuncia arriva dopo anni di contese e richieste non accolte e intende far valere l’ordinanza del tar che ha confermato la necessità di liberare subito la spiaggia. I legali di palazzo petrucci puntano così a sbloccare la situazione e avviare lavori di trasformazione secondo il progetto approvato.

La sentenza del tar e il mancato sgombero da parte di bagno elena

La prima battuta legale si è consumata davanti al tribunale amministrativo regionale della Campania, che ha accolto il ricorso presentato da palazzo petrucci tramite l’avvocato gianluca lemmo. La sentenza di qualche mese fa ha imposto a bagno elena di lasciare senza indugio la porzione di spiaggia demaniale occupata. I giudici hanno riconosciuto che l’occupazione era senza titolo e che non poteva rimanere in vigore la situazione precedente.

Alla decisione del tar si è poi aggiunta una conferma dal consiglio di stato, che ha rigettato il ricorso presentato da bagno elena contro l’ordinanza. Ciò ha reso la situazione giuridica ancora più chiara, imponendo il rilascio dell’area. Nonostante tutto, bagno elena non ha provveduto allo sgombero e continua a operare nella spiaggia. Tale comportamento ha spinto palazzo petrucci a cercare l’intervento della procura con la denuncia di reato, vista la mancanza di rispetto delle disposizioni giudiziarie.

La questione riassume un clima di tensione e di incomprensioni, perché i responsabili di bagno elena sostengono la validità del loro diritto a usare quell’area. I tribunali però hanno indicato una strada diversa, a cui la proprietà di palazzo petrucci vuole arrivare per completare il proprio progetto sul lungomare.

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Il progetto di palazzo petrucci per il beach club sulla spiaggia di napoli

Palazzo petrucci ha depositato un progetto per rimodulare la spiaggia antistante il ristorante, con l’intento di creare un beach club moderno affiancato da un tratto libero per i bagnanti. L’idea prevede una riorganizzazione degli spazi pubblici, rendendoli più accessibili e regolati. Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di riqualificazione costiera a Napoli.

Il legale marco campora ha sottolineato che il progetto immagina un sistema con due aree distinte: una destinata a servizio con strutture da beach club e un’area per il libero accesso delle persone, secondo le normative sul demanio marittimo. L’obiettivo è mantenere un equilibrio tra attività commerciali e fruizione pubblica, regolata da gare d’appalto che garantiscano trasparenza. Le autorità competenti hanno già preso in esame il piano e riconosciuto la necessità di procedere a una gara.

Problema e implicazioni legali

Il problema resta la permanenza di bagno elena, che impedisce l’avvio dei lavori e l’apertura del tratto riqualificato. La vicenda non riguarda solo interessi economici, ma anche il rispetto di norme e sentenze amministrative. Palazzo petrucci reclama il diritto a intervenire in modo legittimo e a garantire regole certe sull’uso della spiaggia. La denuncia alla procura cerca di accelerare una soluzione per evitare ulteriori ritardi e danni all’area.

L’attenzione della città è alta su questa disputa, perché tocca una zona molto frequentata e simbolica del lungomare di Napoli. Le azioni che verranno seguite nei prossimi mesi chiariranno quale sarà il futuro della spiaggia e degli ambienti circostanti. Già ora la mobilitazione legale testimonia un conflitto che si protrae da anni e mette a fuoco la necessità di rispetto delle regole e degli spazi pubblici.

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