L’industria automobilistica continua a sollevare interrogativi sul proprio futuro in Europa. Il 2025 vede un’attenzione crescente sulle strategie che le istituzioni e le regioni devono mettere in campo per sostenere questo comparto, cruciale per economia e lavoro. Proprio oggi, a Strasburgo, si è tenuta una riunione dell’Alleanza delle Regioni dell’Automotive, con la presenza della vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli. Si è discusso delle difficoltà che il settore affronta e delle azioni necessarie per mantenere la competitività europea su scala globale.
Il ruolo strategico del settore automotive per l’economia europea e del lazio
L’automotive rappresenta circa il 7% del prodotto interno lordo europeo. Questo dato già testimonia quanto il settore sia radicato nell’economia europea. Nel Lazio, in particolare, si contano oltre 10.000 lavoratori distribuiti tra produzione e componentistica. La regione ha nel comparto automobilistico un ruolo fondamentale per l’occupazione e per il tessuto produttivo.
Innovazione e tecnologia nel cuore dell’automotive
Il peso di queste attività non si limita agli aspetti economici. L’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica trovano nell’automotive un terreno fertile. La transizione verso veicoli a basse emissioni, la digitalizzazione dei processi produttivi e l’adozione di nuove soluzioni energetiche cambiano profondamente lo scenario competitivo. Ogni iniziativa o provvedimento deve tener conto di questi elementi, perché lo sviluppo industriale europeo passa proprio dalla capacità di modernizzare questo comparto, rimanendo attrattivi rispetto alla concorrenza.
Le sfide attuali: incertezza, crisi produttiva e competitività globale
Il settore vive un momento di instabilità dovuta a più fattori. Tra questi, spiccano le difficoltà legate alla crisi produttiva, soprattutto per le aziende che operano negli stabilimenti automobilistici principali. Cassino ne è un esempio concreto: qui si registra un calo significativo della produzione che ha imposto il ricorso prolungato alla cassa integrazione per i lavoratori Stellantis. Questo ha ripercussioni pesanti anche per l’indotto, costituito da imprese con risorse limitate e strettamente dipendenti dai principali poli produttivi.
A questi problemi si somma la pressione derivante dalle rigide normative europee, che spesso si traducono in tempi lunghi e procedure complesse per l’ottenimento degli aiuti pubblici. Al tempo stesso, la concorrenza internazionale, con protagonisti come la Cina, mette in crisi le aziende europee, soprattutto per via di prodotti oftent qualitativamente comparabili e con costi meno elevati. Situazioni di questo tipo rischiano di ridurre la capacità delle aziende europee di reggere il confronto su scala globale.
Le richieste della regione lazio e l’appello al commissario europeo
Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico del Lazio, ha illustrato la posizione della regione durante la riunione. Ha evidenziato la necessità di un piano d’azione concreto da parte dell’Europa, pensato per sostenere davvero il mercato e le imprese. Tra le misure indicate figurano incentivi mirati e strumenti finanziari calibrati sulle esigenze reali del settore.
Un punto centrale riguarda la semplificazione delle regole europee, soprattutto quelle sugli aiuti di Stato, spesso troppo stringenti e lente. Le aziende hanno bisogno di procedure snelle e tempi certi per poter pianificare investimenti e sviluppi in modo efficace. Per questo, la Regione Lazio propone un piano di incentivi che coinvolga anche il supporto della Banca europea degli investimenti e risorse regionali.
Il messaggio alla Commissione europea e, in particolare al commissario Apostolos Tzitzikostas, è chiaro: senza un impegno concreto e strutturato rischia di perdere terreno l’intero ecosistema automotive, con danni per l’occupazione e per l’economia di ampie aree. Serve una strategia basata su ricerca, sovranità energetica, formazione qualificata e garanzia nell’approvvigionamento delle materie prime critiche.
Un piano regionale per il rilancio dell’indotto
In risposta alla crisi che colpisce l’indotto delle aziende di Cassino e più in generale del Lazio, la Regione sta varando un pacchetto di misure a sostegno. Il piano prevede incentivi destinati a facilitare l’innovazione tecnologica, la transizione energetica e il riposizionamento competitivo delle imprese coinvolte.
I fondi provengono in parte dal bilancio regionale e in parte dal supporto della Banca europea degli investimenti. Questa soluzione mira a rispondere alle difficoltà più urgenti, ma non esclude la necessità di un intervento più ampio a livello europeo.
Angelilli ha sottolineato che senza la partecipazione attiva dell’Unione europea, il rischio è di non riuscire a invertire il trend negativo. L’alleanza delle Regioni dell’Automotive rappresenta dunque un tentativo di far sentire la voce dei territori, chiamati a confrontarsi con sfide internazionali che richiedono risposte rapide e mirate. Strasburgo oggi ha portato sul tavolo una serie di questioni cruciali, che attendono una definizione politica e pratica nei prossimi mesi.