L’intelligenza artificiale sta entrando in modo concreto nel mondo dei giocattoli per bambini molto piccoli, un settore finora poco toccato da questa tecnologia. Per il Natale 2025 sono attese le prime bambole “intelligenti” capaci di interagire in modo personalizzato con i più piccoli. Questo passaggio promette di rivoluzionare l’esperienza di gioco, ma solleva anche dubbi sul possibile impatto sul sviluppo cognitivo e sociale dei bambini nei primi anni di vita.
Il mercato dei giocattoli intelligenti si evolve con nuovi prodotti
Mattel, uno dei protagonisti principali nel mondo dei giocattoli, ha recentemente siglato un accordo con OpenAI per sviluppare prodotti che sfruttano l’intelligenza artificiale. Questa alleanza anticipa un boom di giocattoli capaci di sostenere conversazioni reali e fornire interazioni personalizzate, senza limitarsi a risposte preregistrate. Il progetto di Mattel mira a realizzare bambole in grado non solo di ricordare eventi passati ma anche di aiutare nei compiti o formulare quesiti sui compagni di scuola.
Entusiasmo dei rivenditori e proiezioni di mercato
I rivenditori del settore, come la catena americana Maziply Toys, mostrano grande entusiasmo per queste novità. Nel loro catalogo, la promessa è di giochi capaci di creare un dialogo più naturale con i bambini, proponendo un tipo di compagnia differente da quella tradizionale. Il mercato mondiale dei giocattoli con funzionalità di intelligenza artificiale è atteso in forte espansione. Secondo alcune stime, nel 2025 raggiungerà un valore di circa 42 miliardi di dollari, con previsioni che indicano una crescita fino a 224 miliardi entro il 2034. Questo significa che quasi tutti i giocattoli sul mercato offriranno qualche forma di “intelligenza”.
Preoccupazioni dell’esperta marianne brandom sull’impatto ai
Marianne Brandom, psicologa che studia da tempo l’interazione tra lo sviluppo infantile e le nuove tecnologie, segnala criticità rilevanti legate all’uso precoce di giocattoli dotati di intelligenza artificiale. Secondo la sua analisi, “dialogare con bambole che ricordano ogni parola e che non mostrano mai un’opposizione può creare un ambiente poco stimolante per il pensiero critico.” I bambini potrebbero abituarsi a una compagnia troppo conforme alle loro idee, senza imparare a confrontarsi con opinioni diverse o soluzioni alternative.
Gli effetti della saturazione tecnologica sulla prima infanzia
La dottoressa Brandom precisa che finora i bambini più piccoli sono stati tra i pochi a non subire una saturazione dell’intelligenza artificiale nella loro vita quotidiana. Ora però, con l’arrivo di questi giocattoli interattivi, anche la fase di sviluppo psicologico più flessibile e critica rischia di essere plasmata da algoritmi e risposte generate da macchine. Lo sviluppo cognitivo e sociale, che in questi anni dipende soprattutto dal rapporto con coetanei e adulti, potrebbe essere influenzato in modo significativo da questa nuova realtà.
Un punto centrale riguarda la creatività. L’uso eccessivo di questi giocattoli potrebbe ridurre la capacità dei bambini di affrontare problemi in modo indipendente. Alcune ricerche mostrano che chi usa spesso assistenti digitali tende a fare meno esercizio di ragionamento autonomo, affidandosi ciecamente alle risposte automatiche. Questo provoca preoccupazione perché il cervello infantile, altamente plastico, si modella in base alle esperienze che riceve.
Benefici e rischi delle interazioni digitali nella prima infanzia, un equilibrio da ricercare
Non tutto è negativo, spiega sempre Brandom. Alcune capacità cognitive, come le abilità spaziali e visive, sembrano migliorare grazie all’utilizzo di ambienti digitali immersivi che queste nuove tecnologie permettono. Giocattoli intelligenti possono creare mondi visuali ricchi di stimoli, utili per certi aspetti dello sviluppo. Tuttavia questo vantaggio resta limitato di fronte al rischio più ampio legato all’aumento del tempo trascorso davanti agli schermi e alla riduzione del gioco libero e sociale tra bambini.
Importanza del gioco tra pari
Il gioco tra pari rimane infatti fondamentale per imparare a gestire relazioni, sviluppare l’immaginazione e comprendere il mondo in modi non replicabili da macchine o dispositivi elettronici. Un tempo troppo lungo dedicato ai giocattoli intelligenti rischia di dissipare queste esperienze preziose, con effetti non facili da intuire.
La psicologa invita i genitori a mantenere un equilibrio. Il consiglio è di stimolare i bambini a divertirsi sia con tecnologie che con attività tradizionali condivise con altri bambini. È importante osservare e dialogare con i piccoli sulle loro esperienze con i giocattoli intelligenti, per accompagnarli in modo consapevole e promuovere sempre l’interazione sociale nel mondo reale.
Questa attenzione riflette la necessità di non abbandonare i fattori umani che guidano lo sviluppo infantile, nonostante la crescente presenza di strumenti digitali nella vita quotidiana delle nuove generazioni.