A Latina si vive una situazione delicata e preoccupante: 111 lavoratori sospesi dal proprio impiego, famiglie in difficoltà e servizi essenziali compromessi, mentre il porto di rio Martino resta chiuso da un anno senza interventi concreti. Le criticità si allargano al verde pubblico trascurato e a scelte urbanistiche discutibili, che lasciano spazio a riflessioni sul futuro della città e sulla gestione da parte dell’amministrazione comunale.
I licenziamenti e la perdita di servizi fondamentali per le famiglie con disabili
Nel consiglio comunale la notizia dei 111 licenziamenti ha aperto una ferita profonda nella cittadinanza. Questi lavoratori si occupavano di fornire assistenza a persone, in particolare bambini con disabilità complesse, che ora si ritrovano senza figure educative e di supporto all’improvviso. La mancanza di continuità di questi servizi fondamentali deriva da ritardi nella gestione del bilancio cittadino e assenza di programmazione da parte dell’amministrazione.
Questa situazione ha portato famiglie e sindacati in stato di allarme, soprattutto per la delicata natura dei bisogni assistenziali. La fiducia costruita tra operatore e assistito, elemento centrale per una buona qualità di vita, non può essere rapidamente sostituita con misure temporanee come voucher o rimborsi. È evidente come le responsabilità politiche siano state evitate, mentre la città paga il prezzo di scelte superficiali e una gestione poco attenta verso chi ha bisogno.
Un episodio emblematico risale anche alla piscina comunale, dove per le persone con disabilità sono stati garantiti solo sconti sulla tariffa, ma sono stati eliminati gli spazi acqua e le corsie assistite. Questi esempi rivelano un approccio che riduce i bisogni delle persone vulnerabili a questioni economiche senza affrontare il cuore delle necessità assistenziali vere.
L’intervento dell’assessora tesone e il clima di tensione in municipio
Durante i lavori del consiglio, l’assessora tesone ha suscitato polemiche con un intervento che ha paragonato la drammatica situazione dei licenziamenti al mancato riassorbimento lavorativo della propria madre, avvenuto due anni prima, a seguito di critiche politiche. Questo confronto è stato giudicato da molti fuori luogo e distante dalla gravità del problema sociale in corso.
La risposta dell’assessora non ha affrontato direttamente il tema dei disagi vissuti dalle famiglie colpite, trasmettendo l’impressione di un’amministrazione poco sensibile e lontana dalle esigenze reali dei cittadini. In un momento di crisi sociale ed economica, la città si aspetterebbe maggiore attenzione e rispetto da parte dei rappresentanti istituzionali, invece ci si è trovati di fronte a un clima carico di tensione e scarsa empatia.
Il passato e le vicende personali di chi governa non dovrebbero mai prevalere sulle necessità collettive di una comunità in difficoltà. È un segnale che la distanza tra l’amministrazione e la base sociale tende ad ampliarsi, lasciando aperte fratture su temi fondamentali come il lavoro e l’assistenza sociale.
Rio martino: il porto bloccato e la soppressione del lavoro di decine di pescatori
Rio Martino resta fermo, con il porto-canale chiuso da oltre un anno a causa della mancanza di interventi di dragaggio necessari. I pescatori professionisti della zona e le loro famiglie sono stati messi in una condizione di profonda precarietà. Il progetto promesso, quello di trasformare rio Martino in un’eccellenza locale, appare ormai lontano.
Nella variazione di bilancio comunale da nove milioni di euro nessun fondo è stato stanziato per risolvere la questione. Una scelta che trova interpretazione solo come priorità politica mancata, dal momento che il problema non riguarda solo aspetti tecnici ma la volontà di agire.
La chiusura del porto compromette non solo il lavoro diretto di chi opera la pesca, ma tutto un indotto presente sul territorio. Si assiste quindi a uno spreco di vitale attività economica, mentre si investe in progetti di apparente riqualificazione che lasciano sullo sfondo i problemi concreti della città.
Verde urbano e isola pedonale: scelte che mettono a rischio la qualità della vita
Sul fronte ambientale, la situazione del verde pubblico è peggiorata. Nessuna risorsa è stata destinata alla prevenzione di malattie che colpiscono i pini storici della città. Le richieste del servizio verde pubblico, rivolte alla ragioneria comunale, sono rimaste senza risposta. Gli alberi si ammalano e cadono, senza che vengano messi in atto interventi di cura e manutenzione.
Nel cuore dell’isola pedonale il Comune ha optato per l’asfalto nero, un materiale che incrementa le isole di calore urbano e peggiora l’aspetto visivo della zona. Di recente, questo asfalto è stato trattato con una resina grigia nel tentativo di mascherare un impatto visivo ormai critico. La scelta è stata accolta come un palliativo inefficace, dal momento che la resina non migliora la permeabilità del terreno o la questione ambientale sottostante.
La messa a dimora di alcune essenze arboree in vasi non supportati da un numero adeguato di giardinieri non risolve la situazione. Si sarebbe potuto ottenere un risultato migliore rimuovendo parte dell’asfalto e favorendo la crescita diretta delle piante in terra, riducendo l’isola di calore e contribuendo a un ambiente urbano più sano.
La variazione di bilancio e le repliche del M5S sul modello di governo cittadino
La variazione di bilancio approvata dall’amministrazione è stata fortemente criticata da diversi gruppi politici. Il Movimento 5 stelle ha deciso di votare contro, segnalando come la manovra non risponda alle esigenze reali della popolazione.
Il documento è stato definito privo di visione, che ignora le emergenze sociali e il rispetto dei diritti fondamentali. Nel dettaglio, il no è motivato dall’assenza di fondi per i servizi ai disabili, la sospensione di lavoratori, il mancato riassorbimento di posti di lavoro e il rinvio della riapertura del porto di rio Martino.
Anche il verde pubblico e le scelte urbanistiche sono stati giudicati negativamente. Per il M5S la città merita attenzione verso le persone e i loro bisogni, non interventi superficiali o distratti. La critica si spinge fino a considerare la mancanza di cura del territorio e delle comunità un segno di irresponsabilità politica.
Le polemiche riaprono il dibattito sul futuro e sulle priorità che dovranno guidare la gestione comunale, in un momento delicato per Latina e i suoi abitanti.