Le temperature elevate che da giorni investono la zona di Sulmona hanno spinto la commissione sicurezza della Marelli ad adottare nuove misure per garantire condizioni di lavoro più sostenibili ai propri operai. Lo stabilimento ha stabilito due pause extra di dieci minuti ciascuna, distribuite secondo turni e orari precisi, per mitigare gli effetti del caldo. Questa decisione segue la linea già adottata la scorsa estate, adattandola alla situazione attuale.
La commissione sicurezza ha deciso due brevi sospensioni del lavoro, destinate a squadre specifiche per evitare concentrazioni di personale e garantire regolarità nelle attività. La prima pausa è prevista tra le 17.30 e le 17.50, divisa in due segmenti da dieci minuti: dalle 17.30 alle 17.40 e dalle 17.40 alle 17.50. La seconda si sviluppa tra le 20.40 e le 21.00, in modo analogo a blocchi di dieci minuti ciascuno.
Le scelte sul calendario delle pause sono state studiate per alleviare l’esposizione al caldo durante le ore serali più critiche, quando le temperature restano elevate pur calando leggermente rispetto al pomeriggio. Suddividere i lavoratori in gruppi consente da un lato di mantenere produttività e dall’altro di evitare assembramenti, oltre a dare sollievo ai dipendenti.
In azienda si segnala che non si tratta di misure temporanee ma di interventi immediati, valido fino al primo agosto, in seguito a un picco eccezionale di caldo rilevato. Questo ha indotto i vertici a intervenire velocemente per prevenire condizioni di disagio e quindi potenziali rischi per la salute.
Il caldo intenso mette a dura prova chi lavora all’interno di ambienti spesso poco ventilati, dove la concentrazione di calore rischia di mettere a repentaglio la salute dei lavoratori. I reparti produttivi della Marelli, in particolare, prevedono mansioni che richiedono sforzo fisico e concentrazione elevata, elementi che il caldo esaspera.
Le pause aggiuntive hanno dunque un ruolo concreto nel ridurre l’affaticamento fisico e mentale. Permettono di idratarsi e riposare, abbassando la probabilità di colpi di calore o malori improvvisi. Si evitano così interruzioni inconsulte o crisi durante l’orario lavorativo, con una programmazione che tutela la sicurezza nel rispetto delle attività produttive.
La commissione sicurezza ha monitorato i suggerimenti di medici del lavoro e tecnici, per elaborare interventi calibrati. Le misure, simili a quelle della scorsa estate, si sono rivelate efficaci nella prevenzione dei rischi attribuibili a temperature elevate, confermando l’utilità di una gestione puntuale dei turni in funzione del clima.
Sul fronte dell’occupazione, lo stabilimento Marelli di Sulmona presenta un quadro complesso. Da oltre un anno i 444 lavoratori impiegati sono soggetti al contratto di solidarietà, che prevede una riduzione di ore lavorative pari al 45% rispetto al normale. Questa condizione evidenzia le difficoltà produttive o di mercato che l’azienda affronta.
La riduzione del lavoro si traduce in minori giornate lavorative e salari più bassi, con impatti evidenti per le famiglie degli operai. In aggiunta, sono stati annunciati 147 esuberi previsti entro la fine dell’anno, una cifra che aggrava la situazione del personale coinvolto e mette sotto pressione l’intera comunità locale.
La scelta di mantenere il contratto di solidarietà e i tagli al personale derivano da decisioni aziendali strategiche, che riflettono il tentativo di contenere i costi in un momento difficile. Tuttavia, queste mosse sollevano dubbi sulle prospettive future dello stabilimento e sulla stabilità sociale in una realtà dove l’occupazione industriale rappresenta una fonte principale di reddito.
Nei prossimi mesi si attende la definizione delle modalità operative per la riduzione di personale e l’eventuale ricollocazione o sostegno per i lavoratori coinvolti, con possibili ripercussioni sia sul piano economico che sociale a Sulmona e dintorni.
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