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Maxirissa tra ragazzi e spedizione punitiva dei genitori sventata dai carabinieri a Tarquinia

La tranquillità notturna di Tarquinia, in provincia di Viterbo, è stata scossa da due giorni intensi di tensione che hanno coinvolto gruppi di ragazzi e, successivamente, i genitori degli stessi. Tra la notte di venerdì e sabato e quella successiva, le forze dell’ordine sono intervenute per sedare prima una rissa e poi una spedizione punitiva, evitando così un’escalation violenta nel centro cittadino. L’episodio ha sollevato preoccupazioni sulle dinamiche di sicurezza e sul ruolo della comunità locale.

La rissa iniziale e l’intervento delle forze dell’ordine

Tutto ha avuto inizio sul lungomare di Tarquinia quando, nel cuore della notte tra venerdì e sabato, due gruppi di ragazzi si sono affrontati con violenza. Molti dei giovani coinvolti erano minorenni. La lite è rapidamente degenerata in una vera e propria scazzottata, con calci e pugni scagliati da entrambe le parti. Sul posto sono arrivati i carabinieri, intervenuti per placare i toni e disperdere i partecipanti. Grazie al loro intervento, la colluttazione è stata fermata prima che potesse causare conseguenze più gravi.

Nonostante il distacco dei gruppi, la questione non si è risolta, anzi. La tensione sembrava destinata a salire ulteriormente, alimentata dal desiderio di vendetta e di rivalsa. Questo clima di rabbia e rancore ha spinto le persone coinvolte, anche gli adulti, a preparare una reazione più decisa. La notte seguente è stata infatti teatro di un nuovo episodio, questa volta con i genitori dei ragazzi ai limiti della legge.

La spedizione punitiva dei genitori e il secondo intervento

Nella notte tra sabato e domenica, le forze dell’ordine sono state chiamate nuovamente al lido di Tarquinia. A quel punto non si trattava più solo di ragazzi in lite, bensì di una vera e propria spedizione punitiva organizzata da alcuni genitori. Questi ultimi si erano mobilitati per “regolare i conti” a nome dei figli coinvolti nella rissa del giorno precedente. Alcune persone fermate erano in stato di ebbrezza e mostravano chiari segni di agitazione, pronte ad affrontarsi fisicamente.

Tra i fermati spicca un uomo che aveva già ricevuto un foglio di via poco tempo prima; per lui è scattata una denuncia e il divieto di avvicinarsi alla zona. Inoltre, i carabinieri hanno identificato un ragazzo di Vetralla noto per aver messo sui social una foto in cui impugna una pistola accompagnata da un messaggio violento. Questi elementi hanno fatto scattare un approfondimento sulle potenziali conseguenze che potevano derivare da questa escalation di ostilità.

Il pronto intervento dei militari ha scongiurato uno scontro ancora più grave, impedendo che si consumasse una vera e propria battaglia tra adulti in difesa dei figli. La situazione resta delicata e il controllo del territorio continua per evitare ulteriori tensioni e rischi per la sicurezza pubblica.

La reazione delle autorità e la risposta del sindaco di tarquinia

Il sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti ha voluto rassicurare la cittadinanza e, in particolare, le famiglie dei giovani coinvolti e di coloro che frequentano il lido. Ha sottolineato l’impegno della sua amministrazione nel mantenere l’ordine e la sicurezza soprattutto nelle ore serali e notturne, momenti cruciali per la movida locale. Il primo cittadino ha ringraziato le forze dell’ordine per il loro lavoro fondamentale nel gestire queste situazioni delicate.

Sposetti ha inoltre richiamato l’attenzione sul fatto che Tarquinia resta una città con buoni livelli di sicurezza e vivibilità. I recenti fatti sono episodi che non devono far cambiare l’immagine di una comunità che, storicamente, si basa sul rispetto delle regole e sull’accoglienza. Il messaggio è chiaro: si continuerà a monitorare con attenzione ogni evento che possa compromettere la tranquillità della città e si interverrà prontamente per garantire la serenità di tutti.

Il dialogo tra cittadini e istituzioni si dimostra quindi indispensabile per affrontare situazioni di questo tipo, che rischiano di intaccare la convivenza sociale. La collaborazione tra forze dell’ordine e amministrazione comunale resta la chiave per prevenire nuove tensioni e tutelare il tessuto civile di Tarquinia.

Paolo Ludovichi

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