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Mostra di Capodimonte a Seul racconta la Napoli dell’800 con 68 opere tra paesaggi ritratti e scene di vita

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La città di Napoli prende forma nella luce del Mediterraneo in una mostra allestita al My Art Museum di Seul, dedicata alla collezione ottocentesca del Museo di Capodimonte. Sessantotto opere tra dipinti e bozzetti degli anni tra il 1800 e l’inizio del 1900 rivelano una Napoli ricca di storia, arte e trasformazioni sociali. L’evento rappresenta il primo appuntamento di un programma dedicato all’arte italiana in questa nuova sede museale sudcoreana, e si propone anche come risposta alla crescente curiosità dei turisti coreani per l’Europa e il Sud Italia.

Un dialogo artistico tra napoli e seul attraverso l’arte ottocentesca

La nuova mostra in Corea del Sud offre un’occasione unica per scoprire la città di Napoli vista attraverso dipinti poco esposti e restaurati per l’occasione. Il direttore del Museo di Capodimonte, Eike Schmidt, ha spiegato che le opere scelte provengono dai depositi del museo: sono tele e cornici che non venivano mostrate da tempo. Si tratta di un periodo storico denso di cambiamenti, ambientato negli anni di passaggio dal Regno Borbonico all’Italia unita, un momento che ha portato rivoluzioni politiche e culturali.

Riferimenti storici tra italia e corea

Non è un caso che la selezione sia legata a eventi storici di contatto tra Italia e Corea: il Trattato di Amicizia, Commercio e Navigazione firmato nel 1884 dal diplomatico napoletano Ferdinando De Luca, e il 70° anniversario delle ambasciate a Seul e Roma, ricorrente quest’anno. Questi riferimenti temporali hanno spinto l’organizzazione a mostrare una Napoli che da sempre resta aperta e interessata a confrontarsi col mondo, attraverso l’arte come linguaggio universale.

Organizzazione e partner dell’evento tra cultura italiana e sudcoreana

La mostra, affidata alle curatrici Maria Tamajo Contarini e Patrizia Piscitello, si snoda su undici sale del My Art Museum. L’apertura ha visto la presenza dell’ambasciatrice italiana Emilia Gatto e della direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Seul, Michela Linda Magrì. L’iniziativa si inserisce nel calendario di eventi legati a Neapolis 2500, un progetto che celebra la millenaria storia di Napoli.

Dietro il progetto, una rete di collaborazione tra il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il My Art Museum e MondoMostre, con il supporto del ministero della Cultura italiano, dell’ambasciata italiana a Seul e di Korea Tourism. I biglietti sono stati messi in vendita a metà luglio, mentre particolari attenzioni sono state riservate al merchandising e alle attività per bambini, pensate per rendere la mostra accessibile e coinvolgente per tutte le età. La mostra proseguirà fino al 30 novembre, attirando una vasta platea di appassionati e turisti.

I protagonisti dell’esposizione: la donna, gli interni e i paesaggi di napoli e dintorni

Il cuore della mostra batte soprattutto attraverso i ritratti femminili, spaziando da Giovanni Boldini a Giacomo Balla, illustrando anche il ruolo delle donne nell’arte dell’epoca. Tra le artiste esposte, emerge Jane Benham Hay e l’olandese Therese Schwarze Van Idyll, insieme alla napoletana Maria De Luca. Questi dipinti rendono evidente il contributo femminile al mondo artistico di fine ottocento.

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Le scene di interni mostrano ambienti aristocratici e borghesi; da un lato spiccano le opere di Alexandre Jean Dubois Drahonet, dall’altro Giuseppe De Nittis, che documentano modi di vivere diversi. Tra i pezzi più preziosi ci sono i bozzetti di Gennaro Maldarelli per un soffitto del Palazzo Reale di Napoli, elemento di grande valore storico e artistico. La mostra consente di fare un approfondimento su Gioacchino Toma, uno degli artisti napoletani di spicco.

Paesaggi e atmosfere del sud italia

Chiude il percorso una serie di paesaggi e scene esterne, ispirati dai viaggi del Grand Tour, con rappresentazioni di Napoli, Paestum e Capri firmate da autori come Marco De Gregorio e Vincenzo Caprile. Queste tele restituiscono il sapore delle località e l’atmosfera del Sud Italia di fine ottocento, tra natura, luce e vita quotidiana.

Una nuova vetrina per l’arte italiana in asia e l’incontro tra culture

Con l’esposizione di Capodimonte, Napoli torna al centro di un dialogo culturale con Seul, città in cui cresce l’interesse verso l’arte europea. Per Yi Taegun, direttore del My Art Museum, la città partenopea rappresenta da sempre un motivo di ispirazione con il suo patrimonio storico e la luce che la caratterizza. I visitatori coreani possono così avvicinarsi ai segni artistici di un’epoca e a atmosfere lontane, scoprendo un Sud Italia che conserva un fascino intenso e trasmette emozioni anche a migliaia di chilometri di distanza.

Il progetto si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione dell’arte italiana oltre i confini europei, capace di rinsaldare legami culturali e accrescere l’attrattiva turistica. Questo scambio con Seul esemplifica come i musei possano agire da ponti tra paesi e culture diverse, offrendo nuove letture storiche e artistiche. La mostra resta aperta fino al 30 novembre, dando tempo a tutti di visitarla e scoprire questa Napoli di luce e arte.

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