Negli spazi culturali di alcune città italiane si aprono mostre con temi variegati che vanno dall’interazione con la natura, alle radici storiche delle opere d’arte, fino alla riflessione sul colore e l’identità. Questo periodo vede protagonisti artisti come Marzia Migliora, Antonello Viola e grandi nomi come Picasso, insieme a collezioni appena acquisite e approfondimenti sugli intrecci tra passato e presente.
Il paesaggio e la lotta per l’esistenza di marzia migliora nel contesto della val di sella
Dal 21 giugno, Borgo Valsugana accoglie “Lotta per l’esistenza”, la mostra personale di Marzia Migliora ospitata tra Villa Strobele e Malga Costa, a cura di Lorenzo Fusi. L’artista inserisce la propria ricerca in un ambiente naturale che diventa parte attiva della narrazione visiva. Il percorso espositivo si compone di tre gruppi di opere che riflettono l’interconnessione tra specie vegetali e animali tipiche della Val di Sella.
Le opere di Migliora si muovono su un confine sottile tra ironia e sogno, proponendo una visione del paesaggio che, pur riconoscendone la fragilità, ne mostra un’inquietante vitalità. La natura qui non è solo sfondo, ma interlocutrice della riflessione umana sull’esistenza, sulle sue sfide e contraddizioni. La scelta degli ambienti espositivi, Villa Strobele e Malga Costa, amplifica la percezione di un dialogo aperto tra arte e territorio, invitando il visitatore a confrontarsi con realtà naturali e ricordi culturali.
L’altro picasso: le radici culturali e familiari nell’opera di pablo ruiz picasso ad aosta
Il Museo Archeologico Regionale di Aosta presenta fino al 19 ottobre “L’altro Picasso. Ritorno alle origini”, curata da Helena Alonso, J. Óscar Carrascosa e Daria Jorioz. La mostra approfondisce il legame tra la vita privata di Picasso, le sue radici familiari e le influenze culturali antiche, con particolare attenzione alle tradizioni fenicie, romane e arabe.
Il percorso raccoglie una varietà di opere che spaziano dalle incisioni alle ceramiche, fino alle scenografie create per il balletto “Il cappello a tre punte”. In questo modo, si mette in luce un Picasso meno noto, quello che si rifà a valori e suggestioni d’origine, piuttosto che al mito del genio avanguardista. Il materiale esposto permette di seguire il filo della memoria storica e culturale che ha influito su diverse fasi della sua carriera, delineando al contempo la continuità tra antico e moderno.
Il patrimonio della collezione albertini e il confronto con l’arte contemporanea a perugia
A Palazzo Baldeschi, la Fondazione Perugia ospita fino al 6 gennaio “Extra. Segni antichi/Visioni contemporanee”, progetto curato da Marco Tonelli. Questa iniziativa nasce per valorizzare la recente acquisizione di circa 1700 pergamene appartenenti alla Collezione Albertini e per metterle in dialogo con opere di artisti contemporanei.
L’allestimento coinvolge 18 esponenti dell’arte moderna e contemporanea, come Alighiero Boetti, Emilio Isgrò e Maria Lai. I lavori si confrontano con le pergamene in un intreccio di segni e significati che sottolinea la vitalità di documenti antichi ancora oggi fonte d’ispirazione. L’idea è creare affinità inattese e spunti per riflettere sulla trasmissione del sapere, il valore della scrittura e la sua interpretazione artistica attraverso i secoli, in un dialogo continuo tra passato e presente.
Viaggio in italia: un percorso tra paesaggi e interpretazioni dell’identità culturale
Dal 19 giugno al 31 luglio, alla Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia si visita “Viaggio in Italia”. La mostra riunisce opere che rappresentano diversi modi di leggere il paesaggio nazionale, da punti di vista sia iconici che sperimentali. Gli artisti esposti includono Giacomo Balla, Carlo Carrà, Renato Guttuso e Mario Sironi tra gli altri.
Il percorso rende evidenti le trasformazioni della cultura visiva legate all’Italia, osservando come luoghi e atmosfere abbiano ispirato stili e approcci diversi nel corso del Novecento e oltre. Si percepisce un racconto che passa dal futurismo al realismo, dalla pittura più tradizionale alle sperimentazioni materiche e cromatiche, creando un mosaico di esperienze e tensioni fra rappresentazione e emozione.
Le visioni oniriche e i richiami naturalistici nella mostra di marta roberti a bologna
La mostra “Giungla a Palazzo” di Marta Roberti è in corso a Palazzo Boncompagni di Bologna fino al 28 luglio, curata da Silvia Evangelisti. L’artista propone un universo popolato da figure che rimandano a simboli antichi come sfingi, fiere, dee e volatili, costruendo una sorta di ambiente onirico e misterioso.
Le opere si integrano con architettura e decorazioni del palazzo, creando un’esperienza visiva che stimola l’immaginazione e il rapporto tra uomo e natura, oltre alla memoria storica. Questa rassegna racconta una tensione tra mondi reali e fantastici, dove la simbologia si fa strumento per esplorare origine e trasformazione.
La percezione dell’identità nell’arte contemporanea a padova: “damnatio figurae”
La Fondazione Peruzzo di Padova presenta fino al 5 ottobre “Damnatio figurae. Dalla negazione dell’immagine al ritratto”, mostra curata da Marco Trevisan. L’esposizione indaga il tema dell’identità e del rapporto con l’immagine, soffermandosi su assenze, presenze e forze evocative.
Tra le opere della collezione si trovano lavori di Donald Baechler, Felice Casorati, Sandro Chia, Andy Warhol e altri, mescolati a prestiti come quelli di Maurizio Cattelan e Thorsten Brinkmann. Il confronto mette in evidenza diversi approcci alla figura umana, al suo rappresentarsi e scomparire, con forti implicazioni simboliche e culturali.
Antonello viola e il colore come energia nella mostra veneziana “l’oro della laguna”
Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia, dal 20 giugno al 28 settembre, si svolge “L’oro della laguna” di Antonello Viola, a cura di Elisabetta Barisoni. Il progetto mostra una selezione di dipinti ad olio su vetro e su carta giapponese, molti esposti per la prima volta.
Viola esplora il colore non solo come elemento visivo, ma come materia vivente che vibra e accende uno spazio diverso dal consueto. I lavori recenti dell’artista invitano a fermarsi e contemplare, aprendo una dimensione dove il silenzio si fa presenza. La mostra si adatta perfettamente alle sale del museo, offrendo un’esperienza immersiva e meditativa.
Queste esposizioni delineano un paesaggio culturale ricco e articolato, segnalando nuove strade per incontrare arte e memoria in luoghi diversi d’Italia.