La terra dei fuochi torna al centro dell’attenzione con un piano di controlli più intensi e mirati nelle aree più a rischio. L’azione è stata decisa durante il comitato interprovinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto a Napoli. Prefetti, autorità locali e rappresentanti di enti coinvolti si sono confrontati per rafforzare i controlli sulle attività illegali legate a rifiuti e incendi, con il fine di proteggere la salute dei cittadini e rispettare anche le indicazioni della presidenza del consiglio e della sentenza cedu.
Il comitato interprovinciale, presieduto dai prefetti di Napoli e Caserta, Michele di Bari e Lucia Volpe, ha definito nuove direttive per intensificare la vigilanza nelle zone più esposte della terra dei fuochi. Questa vasta area comprende oltre 90 comuni della provincia di Napoli e una sessantina in quella di Caserta. Non tutte le zone hanno lo stesso livello di rischio, perciò i controlli saranno concentrati in particolare nelle “zone di confine” e nelle aree indicate come più critiche dai comitati locali.
Il prefetto Michele di Bari ha sottolineato l’importanza di adottare un approccio calibrato e ha assicurato che i controlli “partiranno a breve”. L’attenzione è stata rafforzata anche grazie alla pressione della presidenza del consiglio dei ministri, che ha chiesto particolare rigore a fronte della sentenza della corte europea dei diritti dell’uomo che ha richiamato l’Italia a maggiori tutele ambientali.
Non a caso la strategia prevede una lista di priorità che tiene conto delle segnalazioni raccolte direttamente dai comitati di cittadini e associazioni che vivono in queste aree. Il prefetto ha riferito che nei prossimi giorni si valuteranno gli effetti delle prime attività e che il comitato tornerà a riunirsi per valutare eventuali aggiustamenti.
Nel primo semestre dell’anno, le autorità hanno già portato avanti una serie di verifiche straordinarie contro attività illecite nella terra dei fuochi. Il prefetto di Bari ha fornito dati precisi: sono state inflitte sanzioni per oltre 5 milioni di euro, segno che il controllo è già attivo da tempo e sta producendo risultati sul campo.
Oltre alle multe, è stato sequestrato un numero considerevole di aziende coinvolte in pratiche illegali, quasi 200, e denunciate più di 300 persone. La combinazione di queste azioni rappresenta un aumento dell’attenzione verso le violazioni di norme ambientali e la sicurezza pubblica.
Questi risultati non fermano però l’attività, anzi la spingono a un’estensione. Il piano prevede un rafforzamento della rete di monitoraggio. Intanto si inseriscono le nuove forme di collaborazione con enti come Agea, che forniscono strumenti e dati per supportare i controlli, diventando alleati preziosi nella lotta contro gli sversamenti e gli incendi.
La presenza di rappresentanti di Agea al comitato dimostra l’intenzione di mettere a sistema più risorse e competenze per contrastare fenomeni dannosi che affliggono la terra dei fuochi. Agea si occupa principalmente di gestione delle risorse agricole, ma i suoi dati sulle superfici e sulle attività svolte in campagna possono segnalare situazioni anomale.
Questo supporto informativo aiuta le forze dell’ordine a identificare più rapidamente le aree in cui possono essere nascoste attività illegali legate allo smaltimento dei rifiuti. Nel contempo, le istituzioni locali e i prefetti continuano a dialogare con le comunità e con i comitati di cittadini per raccogliere segnalazioni dirette.
L’approccio punta su un controllo capillare, non casuale, ma basato su dati precisi e su una stretta collaborazione tra istituzioni, enti tecnici e popolazione. L’obiettivo è arginare anche quei fenomeni connessi a traffici e incendi di rifiuti, che non solo deturpano il territorio ma mettono a rischio la salute pubblica.
La programmazione dei prossimi controlli prevede un coinvolgimento costante di tutti gli attori, con azioni mirate e valutazioni periodiche per capire l’impatto reale di queste attività sulle condizioni ambientali e sociali della regione. Le autorità non escludono nuove riunioni entro la fine della settimana prossima per aggiornare il piano operativo in base alle nuove informazioni raccolte.
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