Alatri si prepara ad aprire al pubblico uno spazio archeologico appena riportato alla luce nel cuore della città. L’area di piazza Rosa, attualmente oggetto di lavori di riqualificazione urbana legati al Giubileo 2025, mostrerà i suoi tesori antichi grazie a un open day pensato per coinvolgere residenti e appassionati di storia. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Comune di Alatri e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina.
Il valore storico degli scavi a piazza Rosa
Gli scavi avviati in piazza Rosa hanno portato alla luce parti significative della storia antica di Alatri. Sono emerse strutture murarie risalenti all’epoca repubblicana, alcuni lacerti di pavimenti appartenenti a quel periodo e piani di calpestio che si datano al tardo-antico. Di particolare interesse è il ritrovamento di una calcara di epoca altomedievale: un elemento importante per capire la presenza artigianale nella zona durante quegli anni. Questi reperti hanno aggiunto nuovi dettagli al racconto urbano della città, rivelando strati di storia finora nascosti sotto la superficie. Grazie all’intervento archeologico, Alatri non solo conserva il suo passato ma lo fa parlare a chi parteciperà all’open day. I dati raccolti consentono di intrecciare informazioni architettoniche, funzionali e culturali legate a quel periodo storico che ha visto sviluppi significativi nella zona. Il contatto diretto con le tracce antiche serve soprattutto a rafforzare la conoscenza a livello locale, mostrando quanto profondamente si radica la storia nelle strade e nelle piazze.
Modalità e scopi dell’open day pubblico
L’appuntamento per visitare il sito è fissato per venerdì 1 agosto alle 10 del mattino, orario che consente un’adeguata attenzione degli esperti presenti. L’obiettivo dell’iniziativa è spiegare ai cittadini il valore dei rinvenimenti e illustrare quali azioni sono state adottate per documentare, proteggere e valorizzare le testimonianze rinvenute. Durante la mattinata si potrà attraversare l’area aperta degli scavi, percepire la stratificazione dei reperti e conoscere le tecniche utilizzate per conservare ogni elemento. I funzionari della soprintendenza, gli archeologi e i progettisti saranno a disposizione per rispondere alle domande e offrire un quadro dettagliato degli interventi in corso. Questo tipo di confronto diretto tra esperti e pubblico rappresenta un’occasione per stabilire un rapporto di fiducia e partecipazione ai lavori che riguardano il patrimonio locale. L’open day diventa così un modo per fare della tutela e della ricerca un patrimonio condiviso, al centro dell’attenzione della comunità.
Strategie per la conservazione e la valorizzazione dei reperti
Il progetto di recupero archeologico si sviluppa secondo due direttrici principali. La prima prevede un intervento in situ, ovvero il mantenimento dei resti nel luogo dove sono stati scoperti. Verranno installati pannelli informativi che illustreranno la storia degli ambienti esplorati, accompagnati dalla sistemazione della fontana storica rinvenuta durante i lavori. Questa fontana, sottoposta a un accurato restauro, sarà reintegrata e funzionante nel contesto urbano rinnovato. L’uso di tecniche costruttive reversibili garantirà che i reperti restino protetti senza essere alterati in modo definitivo. La seconda fase riguarda il Museo Civico della città di Alatri, che accoglierà i materiali più significativi emersi dallo scavo. Qui verranno allestite esposizioni dedicate che integreranno questi elementi nel percorso museale esistente. Oltre a ciò, si organizzerà una conferenza finale dedicata alla restituzione pubblica dei risultati delle ricerche. Questa doppia modalità garantirà una fruizione ampia, sia pubblica e immediata sul luogo degli scavi, sia approfondita e conservativa nella sede museale.
La collaborazione tra enti e le figure coinvolte nell’intervento
Dietro all’open day e all’intervento archeologico si muove un gruppo di lavoro composto da professionisti di diverse competenze, coordinati da una visione comune tra Comune e Soprintendenza. Sono intervenuti il dottor Alessandro Betori, soprintendente per le province di Frosinone e Latina, e il funzionario Massimo Lauria, assieme al sindaco di Alatri, Maurizio Cianfrocca, e all’assessore ai lavori pubblici, Roberto Adesse. Nel team tecnico si trovano gli archeologi responsabili degli scavi: Luca Attenni, Valentina Sperti e Mauro Lo Castro, che hanno diretto e documentato i ritrovamenti. Il progetto architettonico è seguito dall’architetto Angelo Ianni, responsabile dei lavori, mentre il settore lavori pubblici vede alla guida l’ingegnere Alessandro Testa, con il coordinamento dell’ingegnere Gianpiero Sebastiani. Dal punto culturale, la direzione del Museo Civico è affidata alla dott.ssa Manuela Cerqua, mentre il settore cultura può contare sul contributo del dottor Antonio Agostini. Questa rete di figure garantisce un controllo e una gestione puntuale degli aspetti tecnici, archeologici e culturali, nel tentativo di unire protezione e accessibilità nella riorganizzazione di piazza Rosa.
Alatri vuole restituire alla città e ai suoi visitatori un pezzo prezioso della sua storia. L’imminente open day rappresenterà un momento importante di condivisione, invitando tutti a scoprire la città nei suoi strati più antichi.