Un evento culturale importante lega l’Italia all’Argentina grazie al contributo di Miriam Brussa, direttrice della Galleria d’Arte del Collegio dei Notai di Córdoba. Il prossimo 31 luglio 2025, infatti, la Sala d’Arte del Collegio ospiterà “L’anima dei fiori, l’essenza del paesaggio”, una mostra fotografica del privernate Carlo Picone. L’inaugurazione sarà trasmessa in diretta anche nella Sala delle Cerimonie del Palazzo Comunale di Priverno. Questa iniziativa segna l’inizio di uno scambio culturale che fa dialogare artisti, spazi e pubblico su due sponde dell’oceano.
il valore dello scambio culturale tra italia e argentina
Il rapporto culturale tra Italia e Argentina si nutre da decenni di scambi artistici, sociali e storici. La figura di Miriam Brussa testimonia questa relazione, essendo spesso presente a Priverno e impegnata nella promozione di eventi che favoriscono la conoscenza reciproca fra i due paesi. La realizzazione della mostra fotografica di Carlo Picone in Argentina rappresenta un momento di raccordo concreto tra le due culture. In un’epoca in cui le distanze possono isolare, un gesto culturale come questo permette di avvicinare realtà lontane per radici e linguaggi, stabilendo un dialogo inedito che passa attraverso le immagini.
Il collegamento in diretta con Priverno durante l’inaugurazione nel Palazzo Comunale rafforza il senso di comunità e ospitalità, mettendo in evidenza la voglia di condividere momenti di arte e bellezza. Quando la cultura diventa ponte, le persone si incontrano senza spostamenti fisici, ma con la medesima intensità emotiva.
l’opera di carlo picone e il tema della natura
Le fotografie di Carlo Picone raccontano una natura sospesa tra realtà e sogno. I fiori selvatici diventano protagonisti non semplicemente ai fini estetici, ma come portatori di un’anima, un’essenza che si estende al paesaggio intero. Le immagini si immergono nella luce e nel colore con la delicatezza e l’attenzione che ricordano gli impressionisti come Monet. Picone cattura il movimento del vento e la vita mutevole della vegetazione, restituendo una sensazione di continuità e trasformazione.
La sua fotografia si spinge oltre la mera rappresentazione visiva per offrire un’esperienza in cui il fruitore può percepire la profondità che Cézanne definiva come cuore della natura, al di là delle superfici. Le forme dei fiori si trasformano in simbologie quasi mistiche, che rivelano aspetti nascosti e autentici della realtà. Attraverso questo sguardo, le immagini stimolano una riflessione intima sul rapporto tra uomo e ambiente.
La mostra come spazio di incontro e memoria
Non si tratta solo di ammirare immagini di paesaggi e fiori, ma di generare un momento in cui la bellezza naturale fa da sfondo a una condivisione profonda. La mostra si propone come un invito a fermarsi nella frenesia del quotidiano per osservare quei dettagli che parlano di semplicità e memoria.
In effetti, l’esposizione diventa un’occasione per riscoprire il legame tra territorio e persone, unendo cuori e sguardi senza distinzioni geografiche. Le fotografie di Carlo Picone assumono così il valore di un linguaggio universale capace di superare ogni confine.
L’evento del 31 luglio, con la doppia location e la partecipazione di pubblico in Italia e in Argentina, rappresenta un segnale forte di quanto l’arte possa nutrire relazioni e raccontare storie comuni, anche quando la distanza sembra impedirlo. Ogni immagine lascia spazio alla riflessione e apre la porta a nuove letture del paesaggio umano e naturale.