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Presentato il nuovo piano territoriale di coordinamento provinciale dell’Aquila, obiettivo un modello culturale di sviluppo innovativo

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La provincia dell’Aquila sta avviando un percorso inedito con il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale . L’idea è superare metodi tradizionali di governo del territorio ormai obsoleti e aprire la strada a un modello replicabile, capace di mettere insieme studi scientifici, partecipazione dei comuni e strategie nella direzione di uno sviluppo sostenibile e concreto. La fase iniziale ha coinvolto un ampio confronto con i sindaci della zona e specialisti, anticipando la definizione delle linee guida entro fine anno.

Un piano destinato a cambiare il modello di sviluppo territoriale

Angelo Caruso, presidente della provincia dell’Aquila, ha sottolineato come il nuovo Ptcp voglia rompere con approcci datati, presentandosi come un’innovazione a livello nazionale. L’idea alla base non è solo investire risorse ma indirizzarle su progetti precisi e utili per il territorio. Caruso ha insistito sulla necessità di abbandonare il “fai da te” per adottare un metodo unitario e competitivo anche a livello europeo. Il piano sarà insomma un laboratorio per sperimentare una nuova cultura di sviluppo, capace di superare regole non più adeguate all’attualità.

Questa strategia vede la capacità degli enti locali di collaborare e costruire un progetto condiviso. Il piano non si limiterà a fornire indicazioni urbanistiche, ma intende attivare un sistema di governance inclusivo. La provincia dell’Aquila si propone così di porsi come modello nazionale, con un approccio rivolto anche all’innovazione scientifica e alla valorizzazione delle risorse ambientali.

Il coinvolgimento diretto dei comuni e il ruolo di avezzano

Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, ha definito l’incontro iniziale molto positivo e importante per il territorio. Ha evidenziato che la strategia adottata parte da un ascolto reale degli stakeholder e del territorio stesso. In particolare, Di Pangrazio ha parlato della necessità di tradurre queste prime fasi in linee guida concrete entro la fine del 2025.

Il Comune di Avezzano si è mosso da subito creando un Urban Center che coinvolge l’università, tecnici e specialisti in urbanistica e traffico. La collaborazione con questi esperti è strategica per garantire un piano che tenga conto delle reali esigenze della comunità. È un lavoro che mira a integrare competenze diverse, mantenendo al centro il confronto con chi vive quei territori e le loro dinamiche quotidiane.

La regia di questo processo quindi si concentra sulla costruzione di una visione equilibrata tra sviluppo urbanistico e tutela ambientale, ma anche sulla promozione di servizi e infrastrutture adeguate.

Le analisi scientifiche alla base del piano

L’ingegnere Andrea De Simone, dirigente del settore territorio e urbanistica della provincia dell’Aquila, ha presentato le prime analisi ambientali e socio-economiche realizzate con l’aiuto di atenei come l’università dell’Aquila, quella di Cagliari e il Gran Sasso Science Institute. Questi dati scientifici costituiscono la base fondamentale su cui si fonda il Ptcp.

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L’ingegnere De Simone ha illustrato come queste analisi cerchino di fotografare lo stato attuale del territorio, evidenziando punti di forza e criticità. Anche la ricercatrice Lorena Fiorini ha contribuito spiegando aspetti specifici dell’indagine, soprattutto legati all’ambiente e alla sostenibilità.

Questa collaborazione con università e istituti di ricerca permette di evitare decisioni improvvisate e non supportate da dati. Grazie a questi studi, il piano potrà indirizzare le scelte verso un’azione consapevole e mirata, basandosi su numeri e trend reali. Non si tratta solo di pensare a nuove regole ma di costruire strategie radicate nella conoscenza approfondita del territorio.

L’ampia partecipazione e il dialogo con i comuni della marsica e dintorni

L’incontro si è svolto ad Avezzano e ha coinvolto numerosi sindaci, tecnici e consiglieri comunali di diversi comuni dell’area marsicana e zone limitrofe. Erano presenti rappresentanti provinciali come Lorenzo Berardinetti, presidente dell’Uncem, e Alessandra Cerone e Ernesto Fracassi, consiglieri provinciali.

La partecipazione ha riguardato 21 comuni tra cui Pereto, Balsorano, Morino, Canistro, Castellafiume, Luco dei Marsi, Capistrello, Civita d’Antino, Tagliacozzo e altri ancora. Questo coinvolgimento testimonia l’importanza attribuita al piano e la volontà di costruire un modello condiviso. Ogni comune ha portato le proprie esigenze e aspettative, evidenziando la varietà di condizioni e priorità sul territorio.

Nel confronto sono emerse idee, proposte e la necessità di un coordinamento efficace. La presenza di esperti e rappresentanti istituzionali ha inoltre favorito una discussione concreta e mirata sugli interventi futuri. Il dialogo diretto con chi governa i singoli territori è destinato a continuare nei prossimi mesi, fino a definire e approvare le linee guida del piano dentro la fine del 2025.

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