Nel giugno 2025, a campoli appennino si è tenuta la prima riunione operativa del comitato della comunità a misura d’orso, nell’ambito del progetto europeo life bear-smart corridors. L’incontro ha coinvolto amministratori, tecnici e cittadini impegnati nel monitoraggio e nella gestione della convivenza tra orsi e persone nel parco nazionale d’abruzzo lazio e molise. Questo appuntamento ha segnato una tappa fondamentale per consolidare le attività di mappatura e definire strategie condivise sul territorio comunale.
La prima riunione operativa del comitato a campoli appennino ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e rappresentanti istituzionali, con l’intento di stabilire un confronto efficace tra soggetti coinvolti. Il gruppo si è posto come un punto di raccordo tra le informazioni raccolte sul campo e le decisioni da prendere a livello gestionale. I lavori si sono basati sulle osservazioni raccolte durante le attività di mappatura del parco, che si concentra su vari fattori ambientali e sociali.
Il comitato ha il compito di integrare queste informazioni con le esperienze locali, segnalazioni e istanze che emergono dalle comunità. Ciò permette una lettura più completa della realtà che circonda l’orso, mettendo in luce le situazioni a rischio o le potenziali criticità. Questo approccio aiuta a prevenire conflitti e a pianificare interventi mirati per ridurre i rischi di incidenti o disturbo per gli animali.
L’organizzazione del comitato punta a coinvolgere tutti gli attori direttamente o indirettamente legati alla presenza dell’orso sul territorio, come agricoltori, allevatori e amministrazioni comunali. In questo modo si favorisce uno scambio di informazioni continuo e si rende possibile la costruzione di progetti condivisi con responsabilità comuni.
Life bear-smart corridors è un’iniziativa supportata dall’Unione europea dedicata alla tutela dell’orso bruno marsicano, specie protetta che popola alcune aree dell’appennino centrale. Il progetto mira a creare corridoi ecologici e sviluppare sistemi per limitare i conflitti tra l’orso e le comunità locali, favorendo una convivenza pacifica. In questa cornice, i piccoli centri come campoli appennino svolgono un ruolo centrale nell’osservazione e nella gestione delle dinamiche ambientali e sociali. Il parco nazionale d’abruzzo lazio e molise coordina queste attività, con il supporto di esperti in ecologia e conservazione.
In particolare, il progetto insiste sul dialogo diretto con le comunità locali, che vivono quotidianamente accanto agli orsi. La creazione dei comitati a misura d’orso è una forma di partecipazione attiva dove chi abita il territorio può condividere dati, segnalazioni e suggerimenti. L’obiettivo è adattare le azioni alle specificità ambientali e alla realtà sociale di ciascun comune interessato.
La creazione dei comitati a misura d’orso rappresenta un modello innovativo di governance locale. Questo permette di raccogliere informazioni in modo capillare e di mettere in campo azioni contestualizzate, essenziali per la tutela efficace dell’orso bruno marsicano.
Durante la riunione si è affrontato il documento di “analisi dei rischi di conflitto tra orsi e esseri umani”, strumento che inquadra la situazione nei vari comuni aderenti. Questo rapporto fotografa il territorio valutando la presenza di attrattori alimentari, fonti di disturbo e altri fattori che possono interferire con il comportamento degli orsi. Questi elementi vanno valutati con attenzione perché incidono direttamente sulla probabilità che si verifichino episodi di avvicinamento o contatto tra specie.
Partendo da questa analisi, il comitato di campoli appennino, supportato dai tecnici del parco, ha iniziato la definizione del “piano per la coesistenza”. Si tratta di un documento strategico in cui si individuano obiettivi precisi da raggiungere e azioni da mettere in pratica nei diversi orizzonti temporali: breve, medio e lungo termine. Le misure pianificate possono includere la gestione degli accessi, la riduzione degli attrattori alimentari all’interno dei paesi, la sensibilizzazione delle popolazioni e interventi di monitoraggio più efficaci.
Il piano deve bilanciare le esigenze della sicurezza umana con la tutela della specie, promuovendo una convivenza che tuteli sia la fauna che le attività umane. Il lavoro di confronto e integrazione tra comitato e parco nazionale è essenziale per sviluppare strategie condivise, adattate alle caratteristiche specifiche di campoli appennino e degli altri comuni coinvolti.
La forte partecipazione registrata durante la riunione conferma l’interesse e la consapevolezza delle comunità locali nel gestire la presenza dell’orso sul proprio territorio. Non a caso, comitati simili hanno già operato in comuni come gioia dei marsi, villetta barrea e lecce nei marsi, offrendo modelli replicabili. Il coinvolgimento diretto degli abitanti è fondamentale per raccogliere osservazioni capillari e individuare i problemi reali.
Il confronto con il parco nazionale e i suoi tecnici ha consentito di stabilire un metodo condiviso di lavoro, basato sulla raccolta dati e sull’elaborazione di azioni volte a contenere i rischi. Le prossime fasi prevedono incontri regolari, monitoraggi sul territorio e la verifica costante dell’efficacia delle strategie adottate.
Questo processo, già avviato a campoli appennino, dimostra che le comunità possono diventare protagoniste attive nella conservazione di specie protette come l’orso bruno marsicano. Il lavoro collettivo aiuta a diminuire le tensioni e permette di costruire un equilibrio stabile fra uomo e natura, necessario per il futuro di questi territori.
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