Nel pomeriggio del 25 giugno 2025 è stato ritrovato senza vita un uomo di 35 anni, residente ad Asti, annegato nel fiume Orta, nel territorio di Caramanico Terme, provincia di Pescara. La vittima si trovava in vacanza dai parenti nel chietino e si stava godendo una giornata estiva insieme a familiari e amici. I soccorritori hanno impiegato diverse ore per ritrovare il corpo, poi affidato alle autorità per le verifiche del caso.
Il contesto dell’incidente e il luogo preciso dell’annegamento
L’episodio si è verificato in contrada San Tommaso, area nota per le rapide di Santa Lucia, una zona del fiume spesso frequentata per i tuffi e le escursioni estive. Nel primo pomeriggio, il 35enne, insieme ad alcune persone a lui vicine, stava facendo dei tuffi nelle acque del fiume. Le condizioni del tratto con la corrente forte hanno complicato la situazione, e l’uomo è scomparso sotto la superficie senza riemergere. La sua mancanza è stata notata subito dai presenti, che hanno lanciato l’allarme.
La zona di contrada San Tommaso è caratterizzata da un flusso d’acqua particolarmente impetuoso, soprattutto nelle rapide. Questo può rappresentare un rischio anche per chi è esperto nei tuffi o nel nuoto in acque libere. Nel caso di questo incidente, la corrente sembra aver giocato un ruolo fondamentale nella tragedia.
L’intervento di soccorso e le fasi delle ricerche
Non appena è scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco, con il supporto di un elicottero, l’ambulanza del 118 e i carabinieri per coordinare le attività di soccorso e la sicurezza della zona. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno svolto le ricerche in acqua, scandagliando il fondo del fiume per diverse ore.
L’operazione si è protratta nel primo pomeriggio e parte della sera del 25 giugno. Solo poco prima delle 20 è stato recuperato il corpo del ragazzo nelle vicinanze del luogo dove era scomparso. A quel punto, sono iniziate le operazioni per il recupero della salma e il trasporto all’obitorio, per le successive verifiche autoptiche e gli accertamenti legali.
La presenza dei carabinieri della compagnia di Popoli ha garantito il corretto svolgimento delle operazioni, escludendo ogni causa sospetta e rispettando le procedure necessarie per ricostruire quanto accaduto in modo chiaro.
Il profilo della vittima e la dinamica della giornata di vacanza
La vittima è un uomo di 35 anni, originario di Asti, che si trovava in questa zona dell’Italia centrale per trascorrere qualche giorno con i parenti che vivono nel chietino. Questi momenti all’aperto, tra amici e familiari, facevano parte di una tradizione estiva per la famiglia, che spesso si riunisce nei mesi più caldi.
Quel pomeriggio il gruppo si era recato sulle rive del fiume Orta per approfittare del clima estivo e delle bellezze naturali. La scelta del luogo è ricaduta sulla zona di Santa Lucia, nota per le rapide dove molti si divertono a fare tuffi o a nuotare. In quel contesto, il 35enne ha deciso di tuffarsi più volte. La presenza di forti correnti lo ha travolto all’improvviso senza lasciare possibilità di reazione.
Non essendo riaffiorato, i presenti si sono subito preoccupati. L’azione rapida di chi ha avvertito i soccorritori ha permesso un intervento tempestivo, anche se purtroppo le possibilità di salvataggio si sono ridotte col passare delle ore.
I risvolti delle indagini e le operazioni successive al ritrovamento
Dopo il recupero del corpo, i carabinieri della compagnia di Popoli hanno avviato le indagini per chiarire le circostanze esatte dell’incidente. Verranno verificati i dettagli della giornata, le condizioni meteo e fluviali, e saranno raccolte testimonianze dei parenti e amici. Gli inquirenti dovranno stabilire con precisione la dinamica che ha portato al decesso.
Nel frattempo, il corpo è stato portato all’obitorio, dove nei prossimi giorni sarà effettuata l’autopsia per confermare le cause della morte. L’attività degli investigatori continua per escludere qualsiasi coinvolgimento di terzi e per comporre un quadro definitivo di quanto accaduto sul fiume Orta.
I carabinieri mantengono il presidio sul territorio per garantire sicurezza e monitorare le condizioni del fiume, particolarmente frequentato in estate ma che conserva i suoi pericoli. La tragedia di Caramanico Terme, una località nota per turismo naturalistico, richiama l’attenzione sul rispetto del rischio nelle attività acquatiche.