Renzo Arbore ha reso omaggio a Mariangela Melato, svelando una targa commemorativa a Villa Borghese, uno spazio appena dedicato a lei con un nuovo viale. L’evento, avvenuto a Roma nel parco della Casa del Cinema, ha acceso nuovamente l’attenzione su una delle più significative attrici teatrali italiane. Arbore ha parlato con emozione di un rapporto profondo, intrecciato sia alla carriera artistica che alla vita personale, rievocando ricordi e condividendo riflessioni sull’eredità di Mariangela Melato.
Renzo Arbore ha sottolineato il ruolo fondamentale di Mariangela Melato nel teatro italiano, definendola come la più grande attrice teatrale d’Italia, un’interpretazione che lascia spazio a poche discussioni. Non solo teatro, ma anche cinema: Melato ha lavorato in film importanti e meno noti, spaziando tra generi diversi. Arbore ha descritto il suo talento come fuori del comune, giustificando così la necessità di un riconoscimento pubblico che riaffermi il valore artistico di una donna spesso dimenticata negli ultimi anni.
Ha poi raccontato i codici che guidavano Melato nella vita, quali la serietà e la generosità verso i più giovani e i colleghi. Questi valori, ha spiegato, restano vivi in lui, un’eredità morale che continua a influenzare le sue decisioni. Arbore ha aggiunto che il ricordo di Mariangela accompagna ogni suo gesto, un segno tangibile della loro intimità culturale e personale che permea tuttora il suo quotidiano.
Alla domanda su come sia nata la loro relazione, Arbore ha raccontato un aneddoto legato a una serata con Lucio Battisti, all’epoca ancora poco noto, che eseguì una canzone non ancora pubblicata. Quel momento segnò l’inizio di una simpatia che si trasformò presto in amore. Arbore ha ricordato la delicatezza e la timidezza che li contraddistingueva, lontani dallo scalpore che spesso circonda i personaggi famosi.
Il legame però non si concluse con un matrimonio, perché le vite artistiche portano spesso a scelte diverse, e Melato si trasferì negli Stati Uniti, allontanandosi da lui. Questa distanza segnò una svolta, interrompendo la vicinanza che aveva caratterizzato la loro relazione. Arbore ha ricordato quel periodo come intenso ma anche segnato da scelte difficili e distanze crescenti.
Roma ha un posto speciale nei ricordi legati a Mariangela Melato e Renzo Arbore. Nonostante l’attrice fosse di origine milanese e mantenesse il suo accento, amava la città eterna. Arbore ha descritto le loro passeggiate per luoghi suggestivi come piazza Navona, via dei Coronari e via del Governo Vecchio. Questi quartieri ancora poco affollati dai turisti garantivano un’atmosfera autentica, vissuta principalmente dai residenti.
La sorella di Mariangela, Anna Melato, ha aggiunto durante la cerimonia che la sua famiglia era solita passeggiare quotidianamente per Villa Borghese, sottolineando un legame forte con quella zona. Questo aspetto umano e semplice si lega a un ricordo più ampio di una Roma diversa, fatta di strade tranquille e affetti vissuti nella quotidianità.
Nel corso dell’evento, Arbore ha espresso una riflessione sul futuro del festival di Sanremo, manifestando l’idea di un possibile trasferimento della kermesse in un altro luogo. Ha proposto Sorrento come nuova sede, motivandola con la fama internazionale della città e il suo legame con la musica napoletana, in particolare con la canzone “Torna a Surriento”.
Arbore ha richiamato l’origine del festival come invenzione della radio, ricordando la necessità di adattarsi ai tempi per mantenere vivo l’interesse. L’idea di spostare Sanremo in un contesto più internazionale come Sorrento punta a rafforzare l’appuntamento musicale, conferendo un respiro più ampio rispetto alla tradizione attuale. L’osservazione mette in luce una visione pragmatica, che guarda al futuro senza dimenticare le radici storiche del festival.
L’omaggio a Mariangela Melato, con la targa a Villa Borghese, ha riportato al presente un ricordo che rischiava di affievolirsi. La voce di Renzo Arbore e le emozioni condivise hanno dato voce a una figura centrale della scena culturale italiana, ricreando un ponte tra passato e presente nella cornice di una città che continua a raccontare tante storie.
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