Le elezioni regionali in Campania, originariamente previste per maggio, sono state spostate a fine novembre a causa degli effetti ancora presenti della pandemia di Covid. Questo slittamento ha determinato una serie di complicazioni legate all’approvazione dei bilanci di previsione regionali e al funzionamento degli enti locali, con ripercussioni pratiche sulla gestione quotidiana della regione. Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, ha evidenziato le criticità di questo rinvio e i problemi tecnici che ne derivano, sottolineando un contesto politico segnato dalla mancanza di attenzione verso le esigenze del territorio.
Lo spostamento delle elezioni regionali dal mese di maggio al 23 novembre in Campania ha complicato la normale successione delle attività amministrative. La legge impone che, prima del voto, vengano approvati i bilanci di previsione per poter garantire la continuità delle funzioni pubbliche. Nel caso specifico, con le elezioni fissate così tardi, non sarà possibile concludere l’approvazione entro i tempi utili. A ciò si aggiunge che la convalida ufficiale degli eletti richiede, in media, un mese dopo il voto. Questo significherà che il bilancio potrebbe essere approvato solo a fine dicembre.
L’approvazione del bilancio di previsione è un passaggio fondamentale per ogni regione. Serve a definire le risorse disponibili per l’anno successivo e consente di programmare le attività e i servizi pubblici. Il mancato via libera entro i termini fa scattare automaticamente l’esercizio provvisorio, una condizione che limita fortemente le possibilità di spesa. Senza un bilancio definitivo, le regioni non possono regolamentare i rapporti con comuni, associazioni o imprese, di fatto bloccando molte iniziative.
Quando una regione entra in esercizio provvisorio, non si ferma solo la libera gestione finanziaria. Si interrompono anche i rapporti tra la regione e i diversi attori del territorio: comuni, società di servizi, associazioni di volontariato e soggetti del terzo settore. Questi blocchi influiscono sull’erogazione di servizi essenziali e sulle iniziative rivolte a cittadini e comunità.
Ad esempio, i progetti di welfare territoriale e le attività sociali rischiano di rallentare o fermarsi completamente, perché mancano le autorizzazioni e i fondi certi per procedere. Questo porta spesso a ritardi nella risposta a bisogni concreti, come l’assistenza a persone fragili o iniziative di sostegno alla povertà. Il rischio è che la flessibilità richiesta per gestire emergenze e interventi locali si affievolisca in modo preoccupante.
Vincenzo De Luca ha sottolineato come questi problemi tecnici abbiano un impatto reale sui cittadini e sulle realtà che operano sul territorio. Una condizione che si traduce in difficoltà nell’erogare servizi e nel mantenere attive molte funzioni sociali fondamentali.
“Questi problemi tecnici hanno un impatto reale sui cittadini e sulle realtà che operano sul territorio,” ha affermato De Luca, evidenziando il peso concreto delle difficoltà emerse.
La gestione del rinvio elettorale e le conseguenze che ne derivano hanno scatenato forti critiche sul modo in cui la politica nazionale affronta certi temi. Secondo il presidente della regione Campania, le istituzioni centrali trascurano gli aspetti pratici e strutturali legati all’amministrazione locale. Al centro dell’attenzione, sostiene De Luca, ci sarebbe solo l’obiettivo individuale di ricandidarsi a camera o senato in vista delle elezioni successive.
Questa lettura indica una distanza fra le esigenze quotidiane dei territori e le strategie politiche nazionali, con una priorità data alla dimensione elettorale piuttosto che alle necessità immediate di bilanci e programmazioni. La politica nazionale, a detta del presidente, sembra disinteressarsi dei problemi concreti della società, dalla gestione della povertà ai rapporti con comuni e associazioni.
L’intervento di De Luca è avvenuto nel corso della presentazione del rapporto “Sussidiarietà e… welfare territoriale”, organizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà e ospitato nella sede della camera di commercio di Salerno. Quel contesto ha alimentato il discorso sulle difficoltà tecniche e politiche che si sommano alle problematiche sociali del territorio campano.
Il protrarsi della situazione di incertezza amministrativa potrebbe acuire le difficoltà della Campania nel fronteggiare problemi sociali ed economici. Un bilancio non approvato porta a un freno sulle iniziative pubbliche e sulle collaborazioni con enti locali e organizzazioni che supportano le fasce più vulnerabili.
Nel corso del 2025, questa condizione potrebbe tradursi in rallentamenti nella realizzazione di progetti di sviluppo e nel supporto a settori chiave. Lo slittamento delle elezioni ha finito per ingarbugliare tempistiche già strette, con ricadute sulla capacità delle istituzioni regionali di programmare con chiarezza e stabilità.
Il nodo resta la mancanza di strumenti per gestire le emergenze amministrative senza danneggiare i cittadini e le organizzazioni che operano nel tessuto sociale locale. Le parole del presidente richiamano l’urgenza di un ripensamento sulle priorità nella gestione delle scadenze elettorali e sull’attenzione ai risvolti pratici di decisioni politiche prese a livello nazionale.
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